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05-01-2006, 08.57.19 | #62 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
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Il processo di convincimento implica una qualche scelta sulla cosa da valutare (in particolare tra lo scegliere di classificarla come degna di valutazione ed accettazione, degna di valutazione ma non d'accettazione -esempio di possibile giudizio sospeso- o indegna d'ogni interesse -attribuzione di "non esistenza").
Il processo implica anche l'esistenza di un minimo di credenze/ opinioni/o come le volete chiamare voi condivise da cui muovere l'argomentazione persuasiva (o dialettica, se preferite). Tali credenze devono poi essere anche ritenute pertinenti alla cosa da valutare, altrimenti scatta il primo comma, sopra. Dunque se il solipsista/assolutista/integralista/ buddista/ fascita/comunista/ecc. sceglie di non accettare alcun controargomento alle sue idee, nulla potrà convincerlo ad ammettere che altre idee potrebbero essere migliori (questo per lasciare aperta la possibilità che comunque, dentro di sé, qualche dubbio si affacci prima di essere scartato dal vaglio cosciente). Ma facciamo un esempio assurdo: come si fa a convincere uno che non vuole mangiare né bere a farlo? qui non esiste relativismo, per quanto il convincimento sia in linea di principio impossibile senza scelta e condivisione di punti di partenza, è certo che il mancato convincimento provoca la morte del portatore di idee autolesionistiche. Ora, nexus certo non morirà di relativismo assolutista, ma anche lui possiederà una scala di riferimento che gli permette di classificare fatti eventi e conoscenze e di scegliere tra questi quelli che preferisce. Scala di riferimento che certo possederà dei punti di sovrapposizione con quelle di molti altri, permettendo di condividere così un punto di vista intersoggettivo su un nucleo di "assiomi" da cui poter poi muovere argomentazioni che abbiano senso per ognuno degli argomentanti. |
05-01-2006, 14.52.52 | #63 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
ciao giovanni era da un po' che non ci si sentiva comunque volevo solo dire che condivido quello che hai scritto epicurus |
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16-01-2006, 03.54.45 | #64 |
Ospite
Data registrazione: 10-07-2005
Messaggi: 30
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non deliri affatto...se avrai la compiacenza di leggere il mio ultimo post troverai la dimostrazione lampante che la nostra società, nel tentativo(fallito a priori) di svincolarci dalle pesanti catene etiche del passato, ha lasciato sì lo spazio alla morale personale ma ha gettato tutti nel caos e nella confusione, lasciando che la maggioranza delle persone (poco riflessive) agisca secondo le circostanze e secondo percezioni legate alle contingenze; una piccola parte di individui (quelli riflessivi) si stanno viceversa arrovellando nel tentativo di costituire una legge etica personale ma non completamente relativa, che poggi cioè su una base che possa accomunare l'agire etico universale.
Una morale assolutamente relativa si nega a priori, perde la sua stessa natura e ragione d'essere. |
16-01-2006, 10.38.27 | #65 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 05-01-2006
Messaggi: 47
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Proprio il papa mi deve parlare di relativismo...ma non gliel'ha mai detto nessuno che il cristianesimo è solo un punto di vista,una delle tante religioni di questo mondo,né più né meno dignitosa dell'animismo primitivo?
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