A riguardo mi è piaciuto leggere L'arte di ottenere ragione di Schopenhauer. Dalla sua visione pessimistica e corrosiva quello del dialogo è un luogo in cui si combatte con ogni mezzo per ottenere la ragione. Il filosofo sostiene che ciò è dovuto alla innata vanità della razza umana che ci porta a voler avere ragione. Distingue anche nettamente tra la verità oggettiva, cioè se una proposizione è realmente vera o meno, e la verità che sembra emergere dalla discussione. Quello che mi ha colpito è che a un certo punto sostiene che non è saggio abbandonare la propria convinzione alla prima confutazione perché molto probabilmente a un'esame più approfondito anche la confutazione può essere confutata. Diventa quindi un atto virtuoso difendere strenuamente la propria idea perché questa potrebbe davvero essere vera anche se al momento siamo in svantaggio nel dibattito. E' quindi necessario armarsi di tutti i tranelli, delle astuzie ecc che il libro propone anche per poter affermare la verità oggettiva delle nostre idee anche nella verità dialettica.

Tuttavia mi pare che schermandosi così pesantemente come consigliato da Schopenhauer contro gli assalti dell'altrui vanità il dialogo proceda davvero a stento e che nessuno potrebbe uscire dall'angusto spazio delle proprie idee. Un pò come fare muro contro muro...

Ifilosofo sostiene che ciò è dovuto alla innata vanità della razza umana che ci porta a voler avere ragionel .

Indubbiamente questa affermazione del filosofo è una delle ragioni.
Grazie per aver risposto

Buona settimana .

Elisa