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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-08-2005, 20.41.58 | #23 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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3 in uno
Per Nemo, oizirbaf, e dana.
Citazione:
Se diciamo che l’interesse è rappresentato dal bene, (nostro o di una moltitudine), e la paura è la paura di perdere questo bene, forse ci capiamo ma anche in questo caso stiamo rappresentando, secondo me, la parte istintiva dell’uomo. Il nostro istinto di conservazione ci spinge a proteggere noi stessi e tutto quello che, nel corso della storia è entrato a fare parte della nostra identità. Cioè parte dei nostri possessi ed i nostri valori. Ma il fattore che ci dice come perseguire il bene e come difenderlo è la ragione e l’intelligenza perché sono l’unico strumento che potrebbe andare oltre l’istinto. Se la capacità discriminante della ragione e dell’intelligenza sono asserviti al nostro bene, alla nostra convenienza, allora non andremo oltre l’istinto conservatore. I due devono collaborare, ma credo che si tratti di portare a livello di coscienza la strada verso un bene oggettivo che rappresenti il massimo bene per il massimo numero di persone. Nemo, ma sei capitan Nemo? Quello di 25.000 leghe sotto i mari? Citazione:
Ahhhhh ecco….. ho scritto che - esprimi moderazione - Infatti secondo la famosa e ben nota filosofia di VanLag, così ben espressa nel suo saggio, “il bastone e la carotide”, 5000 pagine di sanscrito puro, con citazioni in tamili ed in telegu, il tuo “essere” non è “questo” o “quello”, al massimo ha “questo” o “quello” o esprime “questo” o “quello”. P.S. la semantica è certamente secondaria all’essenza. Come diceva qualche personaggio famoso, (maledetto neurone se lo ricordassi), la concordia è l’unione delle volontà e non delle opinioni e la volontà, (aggiungo io), è espressione della nostra essenza e non solo del nostro pensiero. Citazione:
Egoismo è un termine un po' compromesso dalla religione e comunque si, ammettendo che è quello, stavo cercando di fare una genesi di come si è originato e di come sia ingigantito. Infatti l’egoismo fa ancora parte, secondo me, dell’istinto di conservazione, che ci porta a difendere e salvare noi, le nostre cose ed i nostri valori. Ok…. Ma perché è diventato avidità, rapacità, desiderio cieco che pur di compiersi diventa distruttivo. Quello che ha fatto esplodere e crescere l'egoismo è ciò che chiamo il fattore X. |
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05-08-2005, 08.06.47 | #24 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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per VanLag
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vanlag ha scritto: Come dirimere questa questione? E’ possibile dare voce alla ragione preservando l’istinto, oppure seguire l’istinto senza negare la ragione? Se si come? ------------------------------------------------------------------------------------ Penso che la ragione agisca guidata dall’istinto, il quale, come direbbe Pascal, possiede ragioni che la ragione stessa non puo’ comprendere. La ragione e l’intelletto ,cioe’, sono strumenti che l’istinto ed il cuore adoperano per raggiungere i loro scopi…solo in questo modo possono essere spiegate le lucide ragioni del male , le atroci filosofie e le politiche della morte che l’uomo elaboro’ nel secolo scorso per sopraffare se’ stesso ubbidendo al suo cuore malato. Ogni ragione dell’intelletto ubbidisce all’ istinto e alla logica del proprio cuore, senza il quale nessuna ragione avrebbe piu’ valore delle altre, senza il quale ogni azione umana perderebbe di senso. Saluti a tutti |
23-08-2005, 00.40.01 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
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Ciao a tutti, vista la stretta correlazione tra la vostra discussione e questa che vi linko ( https://www.riflessioni.it/forum/show...&goto=lastpost ), proporrei una visita ad uno degli ultimi post, dai quali è possibile scaricare una sintesi che potrebbe essere utile anche qui.
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23-08-2005, 16.52.02 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
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Per mia esperienza personale posso dire che l'istinto è più importante della ragione e cercherò di spiegarvi con parole spicciole il perchè.
Mi è capitato a volte, in momenti cruciali della vita, che l'istinto faceva a pugni con la ragione, quello che istintivamente mi veniva logico di fare era la cosa giusta, ma era soffocato dalla ragione che mi faceva pensare: no, pensaci su, anche se quella vocina istintuale mi diceva: è sbagliato e la cosa finirà male e già mi vedevo le conseguenze.... Ebbene, a distanza di tempo, le scelte dettate dall'istinto e rigettate dalla ragione si sono rivelate le migliori... Per istinto intendo quello che viene automatico di fare, una specie di intuizione, una lampadina che si accende e ti dice come devi agire, a prescindere dal ragionamento... Quando poi istinto e ragione vanno di pari passo, non c'è problema, ma ragionare troppo sulle cose a volte è controproducente, quando dentro di te sai gia qual'è la scelta giusta... La ragione casomai serve a distinguere il bene dal male, ma anche l'istinto dà questo discernimento... In pratica voglio dire che anche senza pensarci tanto su c'è qualcosa dentro di noi che ci dice cosa fare, e quello è l'istinto... non va soffocato e sottovalutato, va seguito perchè in quel momento è la cosa più giusta da fare. Ciao P.S. Se poi tocca all'istinto o alla ragione di governare il mondo, direi che un istinto "sano" è molto più efficacie di una "ragione malata" o peggio imposta ad altre persone come giusta, ognuno ha una testa per pensare e l'istinto ci dice a chiare lettere come le "ragioni" che governano il mondo sono a volte tutt'altro che ragionevoli... scusate il bisticcio e comunque questo è un pensiero del tutto opinabile. Ciao |
24-08-2005, 20.43.48 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
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Istinto o ragione
La scelta giusta è quella istintiva, non quella razionale
Vorrei dare il mio contributo a questa discussione riportando un articolo di un carissimo amico che riguarda la scelta tra l’istinto e la ragione. Quando ci si pone davanti alla domanda "Cosa è giusto e cosa è sbagliato?" ritengo che sia necessario distinguere tra due ambiti fondamentali: quello dello studio della realtà esteriore e quello dello studio della realtà interiore. Il primo porta alla Sapienza, il secondo alla Saggezza. Tale distinzione è fondamentale perché mentre nella realtà esterna esiste una realtà assoluta e ben definita ed esiste quindi un giusto assoluto ed uno sbagliato assoluto, quando trattiamo dei comportamenti umani e quindi delle nostre realtà interiori il giusto e lo sbagliato sono sempre relativi. Intendo dire che qualsiasi scelta che una persona fa riguardo la propria vita e le relazioni con gli altri è sempre quella giusta. Può capitare che la stessa persona abbia comportamenti diversi in circostanze simili, ma tutte tali scelte sono sempre giuste poiché dipendono dal contesto. Le scelte ed i comportamenti umani sono sempre relativi in quanto dipendono sempre dal contesto. Ed in quanto tali sono sempre giusti. La stessa cosa non capita nell'ambito della realtà esteriore, intesa come comprensione della realtà al di là dei comportamenti umani. Ad esempio, non si può dire che è vero che la Terra ruota attorno al Sole ed è vero anche che il Sole ruota attorno alla Terra. Sono contraddizioni palesi, verificabili, ed in quanto tali non possono essere entrambe vere. Mentre la realtà esterna è sempre verificabile, la realtà interiore non lo è. La realtà interiore è strettamente legata al nostro lato emotivo. Sono infatti le nostre emozioni (istinto) che ci guidano ad agire in un certo modo piuttosto che in un altro. E nei rapporti umani dovrebbe sempre essere così. La parte razionale di ognuno di noi dovrebbe essere utilizzata solo per comprendere la realtà esteriore e quindi per fini speculativi. La realtà interiore è la parte più preziosa di ognuno di noi. E' quella parte che viene guidata direttamente dalla nostra anima. Le scelte ed i comportamenti istintivi sono infatti quelli fatti col cuore. Sono quelli in cui la nostra anima esprime il suo amore attraverso le emozioni. Lo studio della realtà esteriore è invece decisamente meno importante ma comunque utile per crescere in modo completo. Anche la comprensione della realtà esteriore è guidata dall'anima ma in modo indiretto, attraverso l'utilizzo della mente. La differenza sostanziale quindi tra la Sapienza e la Saggezza è che la Sapienza si basa sulla conoscenza di una realtà assoluta e verificabile, mentre la Saggezza si basa sulla conoscenza di una realtà relativa e non verificabile. Ma entrambe tali virtù si raggiungono attraverso l'utilizzo del cervello, sebbene si utilizzino rispettivamente le capacità emotive nel caso della Saggezza e le capacità mentali nel caso della Sapienza. Tra le due, la Saggezza è decisamente la virtù più importante. E' la Saggezza che ci permette di raggiungere la Felicità, non di certo la Sapienza. E' infatti la comprensione di come fare le proprie scelte e di come comportarsi con gli altri che ci permette di raggiungere la vera Felicità, e non di certo il sapere tutto su come funzionano le cose. La Felicità è l'espressione massima dell'Amore. E non è forse la Felicità Assoluta l'emozione a cui noi tutti aspiriamo? Fidiamoci quindi delle nostre emozioni nella vita di tutti i giorni, perché in ambito emotivo la mente...mente. www.ascensione.com |