LEGGE DI NATURA
Legge di successione e legge di coesistenza
Vediamo un poco un dilemma epistemologico che l’uomo si trascina da secoli. Ne parlava già Bacone.
L’ordine con cui accadono i fenomeni nel tempo, è un ordine di successione o un ordine di simultaneità.
Tutte le uniformità di successione sono comprese nella legge di causazione.Ogni fenomeno ha una causa.
Così come sorgono le uniformità di successione prendono origine le uniformità di coesistenza. Però la coesistenza non può dipendere alla causazione. Non c’è una legge universale di coesistenza simile a quella della successione, per cui si è riportati all’induzione degli antichi.. Sono leggi empiriche e quindi non si possono presumere vere se non entro i limiti di tempo.
Con Galileo una legge di natura è una relazione quantitativa fra fenomeni espressa da una funzione matematica e compito dello scienziato è cogliere queste relazioni.
Newton riprenderà da Boyle l’idea di una gerarchia di leggi, distinguendo quelle “locali”, valide solo per gli aspetti visibili della natura, da quelle universali e più potenti di quelle locali, in quanto regolano i componenti ultimi della materia (i corpuscoli). Quindi una legge fondamentale prevale su quella locale..
Newton affermò che i pianeti stanno nelle loro orbite grazie alla legge di gravità, ma inizialmente non è da queste legge che hanno ricevuto la posizione regolare.
La legge di natura potrebbe essere dichiarata come un algoritmo espresso dalla relativa formula matematica; dalla condizione iniziale, o dati numerici a cui si applica la legge e dalle quantità costanti che rimangono immutate dall’applicazione dell’algoritmo, dette costanti di natura.
Le leggi di natura sono matematiche,poiché quest’ultima è un ottimo strumento di compressione dell’informazione.
Così come alcuni pensano che sia proprio il nostro cervello-mente ,già nell’atto della percezione a filtrarle sensorialmente comprimendo l’informazione per poi elaboralo in concetti matematici.
Ma il problema sta nel fatto che l’algoritmo che computa tutti gli istanti temporali successivi non riesce a tener conto di tutte le relazioni di coesistenza, in quanto non assimilabile a queste sequenze temporali.
Ora, la fisica post-einsteiniana ha tolto l’azione a distanza e la simultaneità ,in quanto il limite superiore è dato dalla velocità della luce, ergo l’azione a distanza simultanea viene a cadere.Quindi si potrebbe pensare di ridurre la legge di coesistenza all’interno della legge di successione.
Rafforzato dal concetto quantistico di campo in cui le particelle interagiscono a velocità finita,. appunto quella della luce.
Ma il problema rimane ,in quanto non tutte le leggi presuppongono l’azione simultanea a distanza.
Quando una legge vincola più grandezze fisiche che appartengono ad uno stesso piano di simultaneità, sono coesistenti.Non possono essere causalmente connesse in quanto le regioni spaziotemporali in cui sono immesse dovrebbero scambiare informazioni a velocità superiori a quella della luce, in contraddizione con la teoria della relatività speciale.
Le leggi di coesistenza sembrano confutare definitivamente l’interpretazioni delle leggi naturali come algoritmi. Queste ultime tendono implicitamente a trascurare completamente il ruolo delle leggi di coesistenza rispetto a quelle di successione e le previsioni è permessa solo dalle prime e non anche dalle seconde;l’efficacia predittiva viene considerata il frutto conoscitivo più importante della scienza.. Mentre le leggi di successione ci consentono di interpretare la determinazione degli stati finali a partire da quelli iniziali in senso causale le leggi di coesistenza implicano una determinazione che è solo logica o deduttiva.(la causa è simultanea all’effetto)