Estrapolo queste frasi riguardanti Dio, dal topic da me aperto in ‘Spiritualità’ sulla necessità di chiarire il significato del segno grafico ‘Dio’. Creo un nuovo topic in ‘Filosofia’, non proseguendo in ‘Spiritualità’, per una esigenza di fondo più compatibile con lo spirito filosofico della giustificazione (in senso lato) delle proprie tesi, e non con lo spirito prevalentemente dogmatico e rivelato della spiritualità (almeno come qui si intende la spiritualità).
Ho provato più volte a portare la discussione (nell’altro topic) su un piano più filosofeggiante, ma invano (probabilmente è giusto così, visto che si stava discutendo in ‘Spiritualità’).
La mia esigenza richiede che le proprie tesi possano essere chiare linguisticamente (cioè con termini ben definiti, e non vaghi o definiti tramite improbabili analogie) e argomentate razionalmente. Quindi apro questo topic con il fine di affrontare l’argomento ‘Dio e confusioni linguistiche’ senza dogmi o dichiarazioni tipo “solo quando arriverai ad un livello evolutivo sufficiente potrai capire”; dunque chiedo cortesemente a tutti coloro che volessero partecipare di mantenere questo tipo di impostazione, altrimenti se non si volesse pazienza…
a) Brucus: Per l'uomo di tutti i tempi, Dio verrebbe ad essere tutto ciò che sta al di sopra del suo livello di esistenza e coscienza. […]Il Dio cristiano, un Dio d'Amore, costituisce un salto qualitativo importante rispetto al Dio ebreo, quindi dovrebbe corrispondere a un livello di coscienza abbastanza più elevato, e così via per tutti gli altri Dei concepiti dall'uomo.
Risp-a) Cosa significa “livello di esistenza e coscienza”? Cosa significa ‘esistenza’ e ‘coscienza’?
Chiarito tali significati occulti, chi mai ha detto o deciso che ci siano più livelli? In senso figurato e metaforico potrebbe aver senso, ma ho qualche dubbio che ve l’abbia in senso non figurato.
Perché l’Amore (inteso come ‘Bene’?) porterebbe ad un livello superiore? E poi che cos’è ‘Amore’ con la ‘A’ maiuscola (quello con la ‘a’ minuscola lo conosciamo tutti, ma l’altro…)?
b) Kannon: Poi c'è Dio come Realtà profondissima Oggettiva che può essere solo vissuto e concepito come Tale. Il Creatore!
Risp-b) Vedere dio come creatore è una immagine ben precisa (magari ci sono cose da approfondire, ma è un’immagine sensata e chiara), ma per il resto…
Dire “Dio è Realtà Oggettiva” non ha senso se non si spiega che cosa è ‘Realtà Oggettiva’: dire “Dio è Realtà Oggettiva” e “Realtà Oggettiva è Dio” è un vuoto giro di parole.
c) Ermes: All'inizio questo mondo era il sé sotto forma di persona cosmica.guardandosi intorno non vedeva altro che se stesso.Egli disse perciò dapprima:<<Io sono>>,così sorse il nome io.
Risp-c) “All'inizio questo mondo era il sé sotto forma di persona cosmica” che significato ha?
Il “mondo era il sé” lo posso capire come “il mondo era il mondo”, ma poi dici che era “sotto forma di persona cosmica”: cos’è una ‘persona cosmica’?
Potrei quasi capire la frase iniziale come “All’inizio il mondo era esattamente un ente personificato, con una sorta di volontà e coscienza”, ma non capisco il verbo in forma passata.
Il mondo non è più un ente personale? Perché mai dovrebbe esser cambiato qualcosa dopo la sua frase “Io sono”? Infatti questo è solo un atto linguistico (come tu stesso scrivi), non altro.
E poi, non è fantasioso pensare che esistesse già un linguaggio? Oppure vuoi dire “Egli disse (o pensò) che lui esisteva, cioè se ne accorse”, ma allora non capisco come puoi scrivere “così sorse il nome io”, che ha un significato chiaro di cosa che concerne il linguaggio.
d) Kannon: Solo Dio è Realtà.
Risp-d) Tu vuoi dire: “Dio è Realtà e null’altro è Realtà” o meglio “Dio è reale e null’altro è reale”, questo vuoi dire?
Se tu preferisci definire la realtà come Dio, puoi certo farlo (ogni definizione è legittima perché fa solamente corrispondere ad un segno un oggetto), certo è che ti dovrai inventare un altro nome per chiamare il mondo in cui tu vivi (fatto di case, alberi, stelle, amici etc…). Io trovo più comodo chiamare tutto questo (case, alberi, stelle, amici etc…) come ‘realtà’.
Comunque se non spieghi cos’è la Realtà e neppure cos’è Dio allora tutto ciò è vuoto.
e) Umberto77: Dio, prima di tutto è vita e coscienza e questa vita deve avere tutte le possibili gradazioni di espressione e di sostanza. […]Dio, secondo me, però non è solo la somma di tutto questo, altrimenti sarebbe un'idea panteistica; ma è la somma del tutto e la trascendenza dello stesso. Come un dipinto è la somma di tutti i componenti del colore della tela ecc. ma il suo significato è ben oltre la somma di questi, così è per Dio la cui coscienza assoluta è ben oltre le coscienze relative che lo rappresentano.
Risp-e) Tu dici: “Dio, prima di tutto è vita e coscienza e questa vita deve avere tutte le possibili gradazioni di espressione e di sostanza.”: fin qui tutto chiaro e sensato, infatti non stai altro che dicendo che dio è la somma di tutti gli esseri viventi con le loro sensazioni e percezioni psichiche (anche se questo dio non avrebbe competenza su sassi, tavoli, sabbia etc… perché non sono vivi).
Ma poi tu dici che questo non basta per caratterizzare il significato del segno ‘Dio’ e aggiungi che dio “è la somma del tutto e la trascendenza dello stesso”: ora inglobi anche i sassi, etc… ma che vuol dire ‘la trascendenza del tutto’ ossia ‘la trascendenza dell’universo’?
Se non chiarisci ciò, niente ha senso.
f) Kannon: Anche la parola amore, se non ha un vissuto reale dietro di sè, è solo una parola per chi la pronuncia. Tutti la possono pronunciare anche senza viverla. Lo stesso per la parola Dio, o altre parole con cui si vuole chiamare, la può pronunciare chiunque, discutere chiunque, inventare come vuole chiunque. Ciò che conta è solo il vissuto reale che quell'essere ha di quella cosa, che poi è obbligato a chiamare in un modo per dirla.
Risp-f) Se tu vedi Dio come una cosa meramente da sentire con il cuore come l’amore, allora dio non è altro che una sensazione, un sentimento. Ma a me, in questa discussione, non interessa la sensazione-Dio e nessun altra sensazione.
g) Kannon: Se uno scopre e vive Dio dentro di sè per lui esiste anche se non saprà spiegarlo o lo spiegherà come potrà, e questo vissuto è il suo vissuto, utile.
Risp-g) Allora dio è solo una sensazione. (vedi risp-f)
h) Giulma: il concetto più evoluto che possiamo trovare di Dio […] è quello del Nulla, lo stesso concetto cioè che possiamo trovare nel buddismo teorico di un certo livello, perchè questo Nulla è un Nulla contenitore, che contiene cioè ogni cosa. E l'espressione più evoluta che si può avere, di questo Nulla, a mio avviso, è quella data dal Buddha, che disse:
Vacuità della Vacuità.
Risp-h) Cos’è il Nulla? E’ un “contenitore che contiene ogni cosa”? Allora il Nulla è l’insieme delle cose che esistono. Allora Dio, che è il Nulla, è l’insieme delle cose che esistono: ma allora perché non lo chiamiamo Universo, senza usare termini mistici e occulti? (Tra le altre cose nel linguaggio ordinario ‘Nulla’ ha un significato opposto da quello da te proposto e questo potrebbe creare confusione.)
Poi: “Vacuità della Vacuità”: che significa?
i) Mirror: DIO é il TUTTO = il TUTTO é DIO= Tutto é COSCIENZA
Risp-i) Il Tutto cos’è? E’ l’insieme di tutte le cose che esistono? Se è così allora vale che: Dio = tutto ciò che esiste; poi dio, avendo coscienza (ossia essendo un ente personificato), ed essendo tutte le cose che esistono, allora tutte le cose che esistono sono coscienza.
Ma allora basta parlare chiaro: tu credi che l’Universo sia un essere personale, con una propria volontà. (Ciò non è dimostrabile ma almeno è sensato.)
La ‘morale’ che vorrei proporre è che moltissime volte, in argomenti spirituali (ma anche in argomenti filosofici), si utilizzano parole a sproposito, stravolgendo il loro significato usuale, proponendo un altro significato non chiarito e vago, quindi un non-significato. Quindi il mio consiglio è di utilizzare il linguaggio con prudenza, cercando sempre di chiarirsi (almeno a se stessi) il significato vero di quello che si vorrebbe dire.
Ciaociao
epicurus