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Ciao Marco,
vorrei prendere momentaneamente per buono quello che affermi, cioè che in natura non esiste il dualismo bene-male.
Se eliminiamo questo dualismo, annulliamo di fatto entrambi i termini (partendo dal presupposto che per ogni cosa esiste il rovescio della medaglia) e tutto resta mera concezione umana. Dunque né il bene né il male sussistono ontologicamente e Dio (se esiste) sarebbe un’entità neutrale e asettica, privo di emozioni, il quale rimanda tutto il significato dell’universo alla fallace interpretazione umana della natura. Il che potrebbe anche essere vero, visto che nell’Unità i dualismi si risolvono, si annullano. Per me potrebbe anche andare bene così.
Senonché ammettiamo che in natura altri tipi di dualismo, come caldo-freddo, secco-umido, ecc., possano esistere. Ma queste, dirai, sono cose che si possono sperimentare scientificamente e empiricamente, sono oggetti tangibili, mentre gli altri fanno parte della sfera affettiva e emozionale che eludono la nostra piena comprensione. Partendo da questo presupposto anche le coppie amore-odio, gioia-tristezza, ecc. sarebbero semplici concezioni umane. Vale a dire che soltanto l’uomo è capace di provare certe emozioni, le quali non esistono in natura, sebbene l’uomo ne faccia parte. Dunque in un certo senso ha ragione Fool quando afferma che “questo concetto di bene e male potrebbe essere indipendente dalla natura, potrebbe essere un qualcosa creato dall'evoluzione umana, forse del tutto esterno all'universo e ai fenomeni che ci circondano”. Resterebbe da spiegare perché l’uomo prova certe emozioni. Evidentemente fanno parte della “sua” natura, non può essersele inventate e tutto rientra in un contesto naturale più grande; dunque Dio (se esiste) avrebbe dotato soltanto gli esseri umani di simili sentimenti. Perché?
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