per quanto riguarda la reincarnazione penso che sia una cosa assurda: se del noi precedente non rimane nulla (o quasi) perchè ostinarci a dire che c'è quel noi precedente.

tornando al mio post sulla ciclicità: ovviamente tutte le premesse sono (a mio avviso) pure ipotesi, e come tali vanno prese (un puro passatempo, se vogliamo, anche se non lo sminuirei così tanto). comunque penso che tutte e 3 le premesse sono legittime, anche la finitezza spaziale dell'universo.

(anche se a me sembra più probabile l'infinitezza dell'universo)

comunque se c'è X materia, il numero totale di permutazioni sono X! (il fattoriale di X): dunque al più in X! si raggiunge uno stato passato.


ciao

Non è chiaro naturalistico, filosofico e religioso, se proprio tutto ha un inizio ed una fine, come il morto non è proprio una fine, ma solo una parte del ciclo della natura. È spesso la nascita di una cosa nuova, però include anche qualche parte vecchie. Come i geni dei genitori. È solo una nuova qualità, la dialettica della sviluppo.
Quindi lo sfondo simolico della “Storia infinita" che possiamo vivere con tutte le nostre fantasie un mondo infinito ...

Il cerchio, che si curva a se stesso ed è così senza un’inizio o una fine con un ciclo illimitata ... l’infinità del cerchio rinchiude la compattezza. Così esistono molte teorie che cercano spiegare che il mondo è oppure sembra infinito ed altrimenti limitato, come Edgar Allan Po che constatava, che lo spazio può essere infinito, però il tempo no ... l’inizia dell’universo con un Big Bang. Però cosa era prima? Anche se lo spazio è curvo (Hilbert, Einstein) come una sfera - oppure oggi si sa che lo spazio deve essere piatto (matematico è così anche possibile che è come un Torus = un tubo collegato - Schwarzschild) o come Jeff Weeks e Jean-Pierre Luminet descrivono “l’Universo come una specie di gigantesco pallone da calcio, con una struttura a losanghe cosmiche interconnesse tra loro a formare un’entità decisamentefinita”, che “la ‘trama’ dell’Universo-pallone potrebbe anche essere descritta come un continuo gioco di specchi deformanti, generanti una serie di immagini multiple di una medesima realtà.”.... sempre rimane la domanda: Che cosa è dietro, fuori?
È forse il nostro universo è come un atomo in una struttura più grande? Però dove sono l’inizia e la fine poi?

Fa paura, se tutto sarebbe infinito?

E se al posto del cerchio ci immaginassimo un sinusoide? O meglio ancora un sinusoide con ampiezza variabile (magari crescente, perché no?)? La periodicità rimane, ma è compresente una variazione ed un dirigersi per un verso unico.

Le tre premesse non esauriscono tutte le condizioni del presentarsi di un fenomeno.
Considera il principio di identità, prova a pensarci.
La soluzione al prossimo post...

Si certo, quando si vede la storia del mondo, dell’umanità sembra così. Però certo non è sempre un sinusoide su un piano. Invece si accumulano qualche quantità a fino di un salto in una qualità nuova ad un altro livello. Così ci sono le ripetazioni ma sempre ad un livello più alto. Un esempio è lo sviluppo della società umana con progressione, culmine, crisis e declino - le guerre/rivoluzioni sono stati sempre, ma ad un livello nuovo di sviluppo della società. Oggi sono ad un punto che la società ha bisogno di un tale salto. Però non è anche una propria fine, perchè vecchie parte anche conserveranno.

Ed anche qui la domanda rimane, esistono un inizio ed una fine davvero? E più difficile è se si include, che il tempo è relativo, che il passato, il presente e il futuro esistono allo stesso tempo.

Il cerchio non puo avere ne inizio ne fine, e' una forma chiusa. Il movimento su di esso e' ripettitivo se compiuto sulla stessa linea. Per questo proporrei di considerare il tutto: sferico, cui limiti, volume sono i limiti della nostra conoscenza. Per aggiungere anche l'inevitabile movimento alla forma sferica, direi che si muove implodendo, come se volesse compenetrarsi e poi esplodendo per espandersi, e il tempo determina la frequenza del movimento oppure e' il tempo stesso che viene determinato dal movimento. Ciao

Io non credo che qualcosa possa non avere nè un inizio nè una fine, ma piuttosto (come il cerchio) un inizio ed una fine che s'incontrano nello stesso punto per poi ricominciare d'accapo il ciclo, ma con una differenza: l'esperienza del ciclo precedente.

Appunto: il cerchio, solo una sezione della sfera, altrimenti la terra sarebbe considerata ancora piatta. Ma, quale sarebbe l'inizio e quale la fine se tutto ritorna? Ciao Iris

L'unica cosa logica sarebbe stabilirlo nel centro, l'inizio e la fine. Ma dov'e' il centro? In che punto si trova? Ciao di nuovo

Chiedersi magari: quando e' il centro? Boh