Quid melius ?
La descrizione di Popper è, prima che neutrale od oggettiva, semplicemente realistica.
Il punto è: possiamo aspirare a qualche forma o presunzione di certezza che sappia convincerci di più ?
Ogni uomo di scienza ammette che i fondamenti su cui è prestabilito il suo sapere non poggiano sulla roccia dell'assolutezza, ma sull'instabile densità del presumibile, del sensato e del ragionevole.
Esiste qualcos'altro di meno pericoloso, più saggio e più pratico tra le credenze in cui ci è possibile confidare ?
Se questo è ciò che volevi fomentare citando Popper, cara Fragola, io te lo esplicito palesemente (sebbene il senso del pensiero di Popper risulti, in generale, tanto poco oscuro e così coerente da lasciare costernati i teorici dell'ermeneutica...).
Non tutti giudicano Popper il più autorevole tra gli epistemologi attuali, ma io concordo con te.
Tra gli altri ebbe il pregio di impegnarsi seriamente nello studio delle scienze "dure", con la fatica che ciò comporta, e, unico, credo, tra i filosofi del novecento, di aver saputo mettere in difficoltà per circa ventiquattr'ore un intero congresso di fisici teorici, al principio degli anni '30, proponendo un Gedankenexperiment sulla teoria dei quanti...
Popper era un genio, capace di buon senso. Pochi e rari, e talmente insoliti da sfuggire ad ogni tipologia, sono gli uomini così.
Un abbraccio per averlo citato.
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