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02-03-2014, 04.39.45 | #13 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
Citazione:
solleverei qualche perplessità …ammesso che possiamo in ultimo dare un senso a cio' che facciamo ..ma se poi succede che: (faccio un esempio) vado a lavorare,per comprare una macchina che mi serve per andare a lavorare…il circolo si chiude e noi ci stiamo dentro come presi in trappola. forse siccome ce' un interrelazione a tutto,il mio essere può quindi manifestarsi solo in funzione al resto,non essendo noi separati da niente,come del resto tutto.. non credo che noi possiamo quindi sfuggire isolandoci…o meglio,illudendoci di isolarci. ad ogni modo sto solo aprendo dei dei dubbi che mi sarebbero venuti leggendo il tuo intervento qui sopra…sarebbe interessante leggere da qualcuno che potrebbe forse avere le idee più chiare in merito. se ce' qualcuno che se la sente di intervenire… |
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02-03-2014, 09.45.04 | #14 | ||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
Citazione:
Citazione:
In tal senso il mio lavoro che mi dà la possibilità di acquistare una macchina certamente mi rende più indipendente a mezzo di quella macchina che se però la uso solo per andare al lavoro rende a sua volta la mia indipendenza mezzo per il lavoro stesso e quindi mezzo per produrre macchine. In questo consiste il ribaltamento del senso del lavoro che diventa non più mezzo ma fine di se stesso a mezzo mio che ne diventerò schiavo volontario. Nell'essere mezzo di ciò che è mio mezzo mi trovo così davanti a una contraddizione manifesta di cui vivo tutto il profondo inconscio disagio finché non la metto in luce. Il fatto che noi non siamo separati, ma esistiamo in modo relazionale con gli altri (siamo gli uni per gli altri) non toglie nulla al valore della propria autonomia, anzi a mio avviso la rafforza, perché solo nella libera autonomia relazionale noi possiamo apparire nella verità di ciò che siamo. In altre parole nel rapporto genuino con l'altro io non rinnego me stesso rendendomi a lui funzionale, né pretendo che l'altro rinneghi se stesso per diventare funzionale a me, ma sento la necessità (necessità di verità) che io e l'altro costantemente si mostrino reciprocamente nella propria completa autonoma e diversa integrità che il rapporto reciproco continuamente ribadisce senza mai sopprimerla, conservando in tal modo integra la loro costante posizione di fini e non di mezzi. La necessità di essere autonomi in termini relazionali è quindi una necessità di verità Spero di essere riuscito a spiegarmi. |
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02-03-2014, 10.18.26 | #15 | |
Ospite abituale
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
Citazione:
Il mondo attuale rispecchia la situazione di individui che non riescono ad avere il controllo su ciò che li circonda e si sentono in balia degli venti. Ma questo accade perchè ci si trova immersi nella mondanità, e si pensa che il lavoro risolva tutto. |
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02-03-2014, 10.55.51 | #16 |
Ospite abituale
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
Cito, anziché qualche grande pensatore, un mio amico che dice sempre:
"sono uno schiavo libero". Fa il muratore, lavora in proprio, e sta ristrutturando la piccola casa dove viveva mio padre, morto di recente. Corporatura tutt'altro che imponente, ma instancabile, e a guardarlo lavorare e' un vero piacere. Tira giù un muro e ne stucca altri con il fare di chi sta "creando" qualcosa, e ogni volta guarda la sua creazione soddisfatto. Il suo "tempo libero" lo trascorre curando il suo terreno, e ogni frutto che ne ricava lo considera un dono, una ricompensa al suo amore per quello che fa. Ogni volta che mi parla del suo lavoro e pronuncia la parola "schiavo" la sua espressione rimane serena, il suo animo traspare nella sua limpidezza. Non si pre-uccupa della sua morte, si gode la soddisfazione che trae dalla vita, non si occupa di Dio ed e' persona corretta e fidata. Credo che il lavoro possa in certi casi rendere liberi. |
02-03-2014, 12.01.24 | #17 | |
Moderatore
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
Citazione:
maral..la tua spiegazione mi e' chiara e la condivido in toto (trovo pure molto interessante l'associazione che fai sull'infanzia perpetua simboleggiata in ultima analisi dall'uso dipendente della macchina (tecnologia) …ma i dubbi che mi erano venuti mi erano sorti in base all'idea espressa da CVC riguardo al fatto del "senso ultimo" che possiamo dare noi a prescindere dalle circostanze CVC infatti dice; In definitiva, non credo che sia il lavoro a determinare la nostra libertà, tuttalpiù potrà farlo il senso che gli diamo. Un ebreo che sta per essere gasato può essere più libero del suo aguzzino, se il suo animo è puro e privo di sentimenti corrotti. trovo appunto che ci sia del vero ma come spiegare poi che alla fine siamo comunque intrappolati dal mezzo che si trasforma in fine?…. vado a lavorare,per comprare una macchina che mi serve per andare a lavorare e infatti...chi ci ha portati a questo se non noi stessi? inoltre se e' vero che possiamo trovare un senso a tutto,persino quando potremmo essere sulla soglia di un bunker in attesa di essere gasati,non può esserci forse una responsabilità anche da parte di chi questo senso l'avrebbe trovato ma (secondo me) solo in quello che sarebbe il suo stesso isolamento? cosi facendo infatti credo si sia illuso in partenza che un tale atteggiamento l'avrebbe potuto salvare e trova nel suo ultimo atto la giustificazione finale del suo medesimo modo di pensare (illusorio) che avrebbe avuto sin dal suo inizio e che percio lo ha messo in quelle stesse condizioni.. e qui ritorno al punto che ce un interrelazione a tutto: forse siccome ce' un interrelazione a tutto,il mio essere può quindi manifestarsi solo in funzione al resto,non essendo noi separati da niente,come del resto tutto.. non credo che noi possiamo quindi sfuggire isolandoci…o meglio,illudendoci di isolarci. |
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02-03-2014, 17.38.07 | #18 | |
Moderatore
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
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02-03-2014, 19.47.21 | #19 | ||
Moderatore
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
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Sono perfettamente d'accordo: è così che il lavoro (il proprio saper fare) può rendere liberi e diventa elemento preziosissimo di libertà. |
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02-03-2014, 22.38.19 | #20 |
Moderatore
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Riferimento: il senso de "il lavoro rende liberi"
si,l'esempio che fa jador calzerebbe a pennello per quei dubbi che mi sarebbero venuti - e non solo per quello -
chissa pero se quell'operaio torna a casa dal lavoro con una macchina comprata lavorando e che appunto gli serve per andare a lavorare… ed e' lui stesso a dire: sono uno schiavo libero. pero mi chiedo;….fino a che punto (e fino a quando) quest'uomo potrà continuare a trovare il suo equilibrio per sentirsi libero,sintetizzata in quella frase che di per se rimane comunque evidente nella sua contraddizione,visto che l'uso stesso della tecnologia (e tutti i suoi falsi bisogni che riproduce,per autoalimentarsi) ci sta travolgendo tutti in uno stato di alienazione e schiavitù sempre più evidente? basta forse e' il caso che mi fermo qui ….comunque molto interessante la discussione! Ultima modifica di acquario69 : 03-03-2014 alle ore 00.05.56. |