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05-02-2014, 21.11.18 | #1 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-12-2013
Messaggi: 7
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La filosofia ha una vera valenza?
Questa citazione è presa dal dialogo Schopenhauer e Leopardi, del critico letterario Francesco De Sanctis:
"Come oggi ridiamo delle puerili spiegazioni che gli antichi filosofi davano del mondo, così rideranno i posteri di tutto questo fracasso che si fa attorno all’idea. La teologia e la filosofia sono destinate a sparire innanzi al progresso delle scienze naturali, com’è sparita l’astrologia, la magia, ecc. Più s’avanza l’osservazione, e più si restringe il cerchio della speculazione. Molte cose appartenevano alla teologia ed alla filosofia, che ora appartengono alla fisica, alla chimica, all’astronomia, alle matematiche. Il sole un giorno era Apollo, e faceva parte della mitologia; poi con Pitagora entrò in filosofia, e diventò musico e ballerino. Un buon telescopio ha posto fine a tutte queste sciocchezze. Quando una cosa io non la so, in luogo di almanaccare e stillarmi il cervello, in luogo di spiegare un mistero con altri misteri più tenebrosi, teologici o filosofici, io dico alla buona: non la so. Se tutto il tempo che si è perduto in queste fantasie si fosse speso a coltivar le scienze naturali, saremmo più innanzi." Per avere un'opinione completa sul pensiero di De Sanctis consiglio di leggere interamente il dialogo (http://it.wikisource.org/wiki/Schopenhauer_e_Leopardi) in cui viene liquidata la filosofia di Schopenhauer (sebbene, in forma ironica, sembra che la esalti) e viene innalzata la filosofia del Leopardi che "è uguale a quella di Schopenhaur, ma produce l'effetto opposto". Ad ogni modo, che ne pensate di questa citazione? Condividete qualcosa su questa considerazione sulla filosofia? |
06-02-2014, 12.58.42 | #2 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Citazione:
Dalla citazione mi sembra di rilevare un certo atteggiamento astratto e ingenuo da parte dell' autore. Gli uomoni non sono tutti e integralmente razionalisti; personalmente penso (o meglio: cerco) di esserlo quanto più possibile, non meno dell' autore della citazione, ma certamente non lo sono integralmente, assolutamente; d' altra parte nulla in natura é assoluto, e molti non cercano nemmeno di essere razionalisti, sono paghi del loro più o meno integrale (nemmeno esso assoluto) irrazionalismo. E' cosa vera e nota da tempo che il progredire delle conoscenze scientifiche tende a restringere progressivamente il campo degli irrazionalismi più o meno superstiziosi o religiosi, ma: a) innanzitutto (come tutto ciò che riguarda le "scienze umane" -la storia, nella fattispecie- e al contrario delle scienze naturali) é una mera tendenza non esprimible in formule matematiche e inoltre variamente (e vagamente) contrastata da controtendenze (la storia in generale e la storia delle scienze in particolare conosce anche fasi di stagnazione e di regresso). b) esiste una "parte" o componente" della realtà sperimentabile (vissuta, percepibile coscientemente) che non é riducibile alla materia (alla realtà naturale-materiale quantificabile, misurabile secondo rapporti espressi da numeri, intersoggettiva e dunque conoscibile scientificamente in senso stretto -"scienze naturali"- ma casomai solo come "scienze umane" non quantificabili e non esprimibili in formule matematiche). Quindi secondo me se non anche la teologie, per lo meno la filosofia (razionalistica) non é "destinata a sparire innanzi al progresso delle scienze naturali" (e probabilmente, ad essere realisti, si deve pensare che anche le teologie o altre concezioni filosofiche irrazionalistiche tendano a ridursi ma "asintoticamente", senza mai arrivare a scomparire completamente). Comunque il tempo dedicato alla filosofia non é affatto perso: la conoscenza razionale non é solo scienze naturali (per me personalmente -per quel che può valere questa considerazione- non é nemmeno la più importante). E la conoscenza stessa delle scienze naturali merita a sua volta di essere criticata razionalmente da parte della fiolosofia (e la sua critica razionale é filosofia). |
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06-02-2014, 16.55.16 | #5 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-12-2013
Messaggi: 7
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Citazione:
Il problema è che a parer mio la filosofia è destinata alla "immortalità", perché, come ho già detto, opponendosi alla filosofia non si fa altro che produrre altra filosofia, come praticamente ha fatto il De Sanctis o fanno tutti quelli che si dimostrano contrari all'utilità di questa materia. Più che altro la "morte" della filosofia la possiamo interpretare come il suo decadimento, la sua crisi, e, analizzata la filosofia contemporanea, siamo proprio sulla buona strada, anche se non si questo trapasso non si è ancora compiuto. |
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06-02-2014, 21.43.48 | #6 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Citazione:
Anch'io quando una cosa non la so dico alla buona non la so, ma non smetto di almanaccarci sopra all'infinito, è lo stesso fatto che non la so che mi affascina e mi costringe a tanto spreco di tempo. Ma forse proprio per questo il tempo si spreca mai come invece capita al denaro che si ha in tasca. |
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07-02-2014, 01.24.23 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Citazione:
E' l'impronta positivista che deforma il giudizio di De Sanctis. Detto questo, va bene fingerlo "assolutamente attuale" al modo di Leotard: basta che "ci piaccia". Anche Vattimo sarebbe d'accordo... L'assoluto eterno "presente attimale"... Intorno al baratro gli "Uomini vuoti" sempre danzano. |
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07-02-2014, 09.51.16 | #8 |
Simpatizzante di Vattimo
Data registrazione: 06-02-2014
Messaggi: 45
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Forse, più che sulla valenza o decadenza della filosofia, sarebbe più opportuno interrogarsi sull'evoluzione del significato del termine filosofia. Cioè, può darsi che a noi sembri che la filosofia diminuisca di valenza o decada, ma solo perché la nostra mente fa fatica ad adeguarsi a nuovi significati, nuove fisionomie che essa man mano viene ad assumere.
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07-02-2014, 12.20.20 | #9 | |
Ospite
Data registrazione: 29-07-2013
Messaggi: 13
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Citazione:
Sono d'accordo, ma la questione va considerata ancora più a monte; nessuno dispone di un concetto di "filosofo" più che di filosofia il cui contenuto sia estrinseco al lavoro di accademia, ad una professione stazionaria e sempre più decadente. Fuor di questo contesto il filosofo non guadagna nessun rispetto, neanche agli occhi di se stesso. Quello che dice lo storico della filosofia è sempre un commento, non più parola performativa, che è opinione di come stanno le cose al mondo; i testi dei filosofi odierni sono soltanto una masticazione infinita di nomi e rimandi ad altro, tentativi di ottenere approvazione tramite uno specifico canale di autorità del pensiero, eccettuate le quali essi non hanno nessuna personalità filosofica e nessuna convinzione in sè. Mi sembra un po' penoso per la "grandezza" della philosophia non essere minimamente capaci di fornire oggigiorno una definizione seria di quale sia l'oggetto della sophia; tergiversiamo nella risposta insufficiente e tremendamente noiosa con cui la definiamo in negativo: tutto ciò che la scienza non riesce ad ascrivere a sè. Ma cos'è che non riesce ad ascrivere a sè al momento la scienza,se non quelle discussioni vane, senza mordente e senza vera direzione nelle quali sonnecchiamo e per le quali siamo degni dello scherno di chi non è "filosofo"? Il filosofo si abbrustolisce nel camino di una professione sempre più estetizzante e vacua; rimuoviamo per autodifesa il fatto che la parola "filosofo" implichi un rapporto diretto ed attivo con la sophia, poichè cogliamo consciamente od inconsciamente che la possibilità di questo rapporto attivo e produttivo è stata storicamente spazzata via e che è più comodo vivacchiare nella blanda professione che in qualche modo ci previene dal sentimento di inutilità, piuttosto che riconoscere la scomparsa dell'oggetto della sophia per poter, attraverso una morte cosciente, sperare di ricostituire una figura umana significativa. Ci saziamo del nostro posticino in società, perdendo cognizione del fatto che attraverso il pensiero l'uomo si erge ad individuo ed entra in collisione con i meccanismi irriflessi del sociale; ci saziamo dell'inclusione e della pacificazione nell'universale della società, lieti di essere stati istituzionalizzati; tutto ciò non è forse fetentemente hegeliano? |
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07-02-2014, 18.23.17 | #10 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-12-2013
Messaggi: 7
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Riferimento: La filosofia ha una vera valenza?
Citazione:
- Cos'è che il sole ci svelava di più quando ero musico e ballerino rispetto ad oggi che è una massa infuocata? Una volta era semplicemente mitologia (filosofia), oggi è verità (scienza): di certo non so se questo si potrà dire anche ai filosofi moderni, chi vivrà vedrà. - Il problema è che ragionando (quindi non facendo esperimenti come nella scienza) possiamo cadere in errore e non capirlo mai, o addirittura possiamo dire una cosa giusta ma agli altri potrà sembrare sbagliata: praticamente è questo il succo della riflessione, che però se venisse applicato ad ogni aspetto della vita umana sicuramente annichilirebbe tutta la cultura (tranne appunto la scienza e simili). |
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