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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
25-03-2014, 19.31.42 | #2 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Diseguaglianza economica
L'aspetto più tragico che ha prodotto la rivoluzione industriale e ancor di più la finanziarizzazione dell' economia è il profondo divario tra la ricchezza concentrata in fasce sempre più ridotte di privilegiati rispetto a masse sempre più estese di poveri e affamati. Già Platone aveva ammonito che affinché nella Repubblica sussistesse un giusto equilibrio questo divario non poteva superare il valore di 5 o 6 volte, oggi siamo invece a livelli di molte centinaia di volte e la differenza di tenore di vita tra un servo della gleba e il suo signore nel medioevo era molto inferiore rispetto a quello di oggi tra un operaio e l'amministratore delegato di una multinazionale. Questo è catastrofico a livello etico, sociale e pure economico. Occorre assolutamente credo rivalutare un pensiero che ponga in primo piano l'equità conviviale anziché la contrapposizione sociale e l'accaparramento.
Recentemente uno studio della NASA http://www.theguardian.com/environme...udy-scientists ha evidenziato come proprio questo divario continuamente crescente, unito a un consumo sfrenato e al saccheggio delle risorse del pianeta indotto dai meccanismi di una crescita forsennata che nel suo delirio di potenza va a beneficio solo di pochi potrà essere causa di un collasso globale quanto mai repentino nel giro di pochi decenni. |
25-03-2014, 23.30.37 | #4 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Diseguaglianza economica
Citazione:
questa e' l'epoca dove cupidigia e avidità "finalmente" trionfano al loro massimo grado. il collasso e' inevitabile..del resto non sarebbe nemmeno la prima volta,gli esempi sono innumerevoli (vedi isola di pasqua,sia pure per ragioni un po diverse) forse pero questa e' la volta buona che ci togliamo dalle …. l'articolo proposto da maral qui lo trovi già tradotto in italiano http://www.comedonchisciotte.org/sit...icle&sid=13125 |
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30-03-2014, 16.58.28 | #6 | |
Ospite
Data registrazione: 31-07-2013
Messaggi: 22
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Riferimento: Diseguaglianza economica
Citazione:
Giusto o ingiusto che sia, l'enorme diseguaglianza economica è ciò che fa andare avanti l'economia e che quindi mantiene quella parvenza d'ordine all'interno della società che a noi piace tanto. La maggior parte dei benefici derivati dal progresso scientifico-tecnologico non sono certo manifestazioni di filantropia. Sono uomini e donne che hanno deciso di investire in un determinato settore con lo scopo di arricchirsi, di guadagnare cioè molto di più del semplice impiegato che quasi neanche contribuisce a quello che noi chiamiamo progresso. La tassazione di redditi molto alti la vedo più come una pacca sulle spalle del ceto medio-basso, così come la lotta all'evasione fiscale. In ogni caso, è chiaro che un governo non sia realmente motivato a sradicare l'evasione fiscale, perché se il pagare le tasse fosse un'inevitabilità allora che differenza ci sarebbe fra essere impiegato o il proprietario di una multinazionale se il netto ricavato non differisce più di tanto? Questo non lo dico per difendere il capitalismo: si tratta di un'analisi imparziale. Un sistema sociale è una delle cose più complesse che esistano al mondo, non lo si può trattare come qualcosa di facilmente malleabile. Se esistessero soluzioni semplici, sono convinto che sarebbero già state attuate perché al potere, nonostante si facciano orecchie da mercante, ci sono degli esseri umani. La diseguaglianza economica non è un problema del capitalismo, ma della natura stessa del denaro. Il capitalismo non ha fatto altro che integrare questa problematica nella sua stessa struttura, ed è il motivo per cui fin'ora ha funzionato così bene (e questo non lo si può negare). Indipendentemente dal sistema economico adottato, la diseguaglianza economica rimane perché è causata dalla stratificazione sociale, ossia dalla divisione del lavoro. Lotta di classe: sostanzialmente siamo ancora a questo punto. Se ne può uscire? Ovviamente si, ma non so se prima o dopo il tanto decantato collasso (che comunque potrebbe anche non esserci). La stratificazione sociale, come ogni altra cosa, diverrà obsoleta. Non voglio trasformare questa discussione su un perché e percome di quanto ho detto, ma è lo stesso buon senso a suggerirci che nulla è per sempre. Quello che dobbiamo fare è adoperarci affinché quel momento arrivi il più presto possibile, senza girare per le strade con cartelli da "The end is near". |
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30-03-2014, 20.12.42 | #7 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Diseguaglianza economica
Citazione:
Proprio perché un sistema sociale è un sistema complesso la concentrazione della ricchezza non temperata da una ripartizione equa è uno dei più chiari sintomi di degenerazione (lo è stato persino in quei paesi che si ispiravano al comunismo e le crisi economiche sempre più gravi che il mondo sta via via incontrando sono determinate proprio da questo accumulo irresponsabile che, come un'idrovora, trasforma l'abbondanza tecnicamente prodotta in penuria effettiva). Forse dovremmo cominciare a rivedere nel lavoro non un mezzo di alienazione separato dal vivere a cui costringere gli altri sotto il ricatto della sopravvivenza, ma un mezzo di espressione della propria piena individualità vitale che comprende anche la capacità di garantirsi la sopravvivenza non solo materiale. La soluzione sta nella nostra capacità di intendere il significato del lavoro in modo corretto. ossia finalizzato al singolo essere umano e non il contrario. La differenza tra individuo e individuo è valore, non il denaro, concezione astratta e del tutto immaginaria che si attribuisce a questo valore per illudersi di misurarlo, mentre è solo comodità di scambio. E' da tempo ormai che il liberismo è alle corde, tecnicamente non funziona, anche se potrà sopravvivere per inerzia (e anche tutelarsi ferocemente) per un certo lasso di tempo. La sua necessità assoluta di mantenere e aumentare la miseria illudendo di ricchezze spropositate a cui sognare di accedere è radicalmente fallimentare proprio come obiettivo tecnico, come lo è il continuo sfruttamento di cui è artefice. In ogni caso proseguendo su questa strada the end is near, inutile illudersi. |
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30-03-2014, 22.14.35 | #8 |
Ospite
Data registrazione: 20-08-2013
Messaggi: 67
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Riferimento: Diseguaglianza economica
A ragion d'argomento ove la cause a parer mio non son d'attribuire al capitalismo, ma ad un capitaliso violento spinto da una psicologia marcia. Anche se resto nel dubbio che il seme del capitalismo non possa che evolversi in questo modo. A parte questo c'è stato un economista, di cui condivido le idee, un certo Silvio Gesell che propone un cambio alle regole del sistema in modo che il divario abnorme tra il vertice della piramide e la sua base non siano in contrasto, e secondo me è geniale la sua idea di attribuire al denaro una scadenza. Il che proibisce l'accumulo di denaro stantio favorendo il circolo della moneta che dovrà continuar a girare per non venir svalutata. A chi fosse interessato consiglio di leggere il suo libro: l'ordine economico. Le risoluzioni alla crisi e allo sfruttamento delle risorse esistono e son praticabili, non è l'unico economo a proporne qualcuna di geniale e funzionante, ma pare sia la volontà di chi deve accendere il meccanismo a mancare ed anche tra gli economisti le idee son contrastanti e opposte. La domanda è: siamo sicuri che chi può aver influenza sul mercato voglia modificare il mercato quale attualmente è?
Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito è un pazzo, oppure un economista. Kenneth Boulding http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_keynesiana Anche al giorno d'oggi c'è chi ne vede i difetti e ne propone le soluzioni, ma la massa ignorantata continua nella sua confusione condizionata. https://www.youtube.com/watch?v=LIP2BqCHfxs |
31-03-2014, 14.18.16 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Diseguaglianza economica
Citazione:
Sono economisti con effetti placebo, girano in giro ai problemi senza andare alla radice: queste non sono soluzioni. Ad esempio il capitale si divide in mobile (capitale circolante cioè quelle che in econometria vengono individuate come masse monetarie di liquidità, che vanno dal denaro che abbiamo nel portafoglio, contanti ,al denaro in banca, al denaro investito in titoli azionari o obbligazionari,ecc) e il capitale immobile o capitale fisso, che vanno dalle case,terreni ai beni strumentali delle aziende. Altro esempio, il capitale azionario delle società è un capitale di rischio imprenditoriale, come andrebbe collocato? La Banca europea ha richiesto dopo la bolla speculativa finanziaria che il capitale di rischio degli istituti finanziari si alzasse affinchè il capitale di rischio coprisse le eventuali perdite speculative di investimento delle banche stesse: come collocherebbero questo gli illuminati nuovi economisti? La liquidità finanziaria è gestita dal tasso bancario ufficiale della banca europea o dalla Fed in USA e dovrebbe essere il punto in cui la massa della liquidità monetaria e le richieste di prestiti per investimenti si incontra. Quando si abbassa il tasso ufficiale di sconto si alza la liquidità finanziaria e si aumentano i consumi e gli investimenti in quanto il tasso del profitto se è superiore al tasso ufficiale di sconto fa sì che vi siano richieste di prestiti. Ma se aumenta la massa monetaria, i prezzi di mercato scaricano i costi aumentando i margini di profitto e così i tassi di inflazione monetaria conseguentemente si alzano i tassi di mercato dei prestiti del debito pubblico, quindi aumenta il disavanzo economico (rapporto fra pil / debito pubblico). Ma soprattutto il capitalismo accetta che io senza un soldo possa investire speculativamente ad esempio nel mercato a termine sul prezzo del barile di petrolio ad esempio il 31 agosto del 2014, determinando come rialzista o ribassista ,il prezzo futuro di una materia prima fondamentale. E così vale persino sui tassi finanziari a medi otermine e su tutti le materie prime In altri termini uno dei più grandi problemi dell'attuale capitalismo è che vive sulle promesse, sui pagherò, sui debiti, generando ulteriori capitali e interessi che entrano continuamente nel circuito internazionale finanziario continuamente gonfiandolo . Dovrebbero chiudere allora proprio i santuari del capitalismo: la Borsa e la sua vestale la Banca. |
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31-03-2014, 17.00.23 | #10 |
Moderatore
Data registrazione: 23-05-2007
Messaggi: 241
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Riferimento: Diseguaglianza economica
Da qualunque punto di vista lo si guardi il problema economico per come è attualmente impostato non può che sfociare in un imminente disastro epocale.
Se, come dice Maral, i più ricchi tenderanno ad accumulare sempre più denaro a danno di tutti gli altri, ad un certo punto costoro non potranno più vendere merci e servizi perchè la maggioranza della gente avrà sempre meno denaro a disposizione, oppure quest'ultima farà una rivoluzione sul modello di quella francese o russa travolgendoli. Se invece i più ricchi "rinsavissero" e fossero disponibili ad adottare una certa forma di equilibrio nella distribuzione delle risorse monetarie i consumi aumenterebbero esponenzialmente prosciugando in poco tempo tutte le risorse terrestri. Se si immaginasse gli oltre 5 miliardi di persone attualmente lontanissime dagli standard occidentali che improvvisamente si mettessero a consumare come un individuo del ceto medio europeo o americano non si potrebbe che prevedere un imminente e disastroso collasso del pianeta, che avverrebbe nel giro di pochissimi decenni. È il sistema che è completamente sbagliato, indipendentemente dalla sua interpretazione in senso keynesiano, ultraliberista o marxista. La felicità dell'uomo fatta dipendere esclusivamente dallo sfruttamento e dal consumo di risorse materiali è una trappola nella quale l'umanità si è introdotta e non riesce più ad uscire perchè non vede più le pareti che la delimitano come trappola, che si sono ampliate fino a rinchiudere tutto il mondo conosciuto. Paradossalmente l'aumento delle disuguaglianze economiche è un bene (o perlomeno un male minore) perchè più i ricchi arpagoni del mondo accumulano e più scavano la fossa sotto i loro piedi; sempre più persone infatti, non avendo a disposizione un reddito sufficiente, si adatteranno a consumare di meno trovando nel tempo un proprio equilibrio, e i grandi imprenditori e i grandi finanzieri non avranno più a chi vendere le loro inutilità, e tutti i loro soldi non serviranno più a nulla poichè nel frattempo avranno comprato tutto quel che era possibile comprare, e come dei novelli Mida non potendo mangiare i propri soldi saranno costretti ad elemosinare un frutto o un piatto di verdura o un pollo da coloro che nel frattempo si saranno organizzati in un clima di autosussistenza e collaborazione in modo da non dipendere dal denaro, come ad esempio molti in Grecia stanno già facendo . |