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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
25-09-2013, 19.17.40 | #32 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Un pensiero sul tempo.
Citazione:
No, le cose di cui parli (che ritengo in parte vere) non c' entrano. Indipendentemente dal fatto che la conoscenza scientifica (oggettiva, a certe condizioni indimostrabili) tende a crescere (restando sempre limitata, mai completa), che le teorie scientifiche possano sempre in linea di principio essere falsificate (altrimenti non sarebbero teorie scientifiche), affinché la conoscenza scientifica stessa sia vera (a qualunque stadio del suo sviluppo) é necessario ammettere il divenire naturale ordinato secondo modalità o leggi universali e costanti (che siano di tipo meccanicistico-deterministico o probabilistico-statistico a questo proposito non é rilevante); e questo non é dimostrabile in alcun modo, né mai lo sarà (ce l' ha insegnato David Hume). Hume é uno dei più grandi geni dell' umanità di tutti i tempi (in questo senso direi che é un “classicissimo” della filosofia!). “Un pò troppo classico...un po' assolutista...diciamo: forse credeva che la conoscenza procedesse linearmente ..un mattone dopo l'altro!” proprio non so cosa possa significare. La sua critica del concetto di causa non ha nulla a che vedere con le modalità più o meno lineari o discontinue con cui procede la conoscenza umana nei vari campi del sapere, né con la relatività e limitatezza della conoscenza scientifica. Anche le tue considerazioni sul “divenire naturale che riserva sorprese come il ping pong” (Forse alludi all' indeterminismo quantistico?) non vedo che ci azzecchino con la critica razionale della conoscenza scientifica e l' analisi dei suoi limiti, significato, condizioni di verità (cioé con la filosofia della scienza). |
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25-09-2013, 20.10.09 | #33 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Un pensiero sul tempo.
Citazione:
Vorrei solo qui riflettere su alcuni punti senza voler interferire con quanto dice il libro. Per esempio gli strumenti che hanno a che fare con la misura del tempo sono ampiamente in grado di dare una indicazione oggettiva e confrontabile del tempo relativo allo stato dell’universo in cui si trovano. Questo non significa che il tempo "solo percepito come impressione" sia da considerarsi una distorsione: è solo una espressione del nostro stato d'animo: certo che su di esso non devo contare se devo prendere l'aereo! Per esempio, sulla terra ed in prossimità di essa, è in riferimento agli strumenti che le misure sono rese congruenti, ad esempio, lo sono le trasmissioni satellitari…anche se giungono a noi con certo ritardo dovuto alla distanza. Diversamente, il tempo interiore o dovuto a impressione soggettiva, non è confrontabile fra individui diversi: ognuno ha un suo tempo percepito che varia anche con la situazione emotiva in cui l’individuo si si trova. Che poi un cervello sano lavori per elaborare tali impressioni sia per il passato che per un ipotetico futuro è lapalissiano…come è ovvio, del resto, che un cervello malato o mancante di specifici organi o aggregati neuronici, elabori impressioni e previsioni distorte senza averne coscienza. Il “come” il processo cerebrale elabori il percepire del tempo è questione da esperti…come, ad esempio, immagino sia l’autrice del libro. Citazione:
Il processo cerebrale avrebbe sue specifiche strategie….detto in soldoni… approfitterebbe della intrinseca propria strumentazione utilizzata per ricordare e interpretare il passato... anche per elaborare una sorta di pre-esperienza per il futuro: del resto lo spazio disponibile nella nostra scatola cerebrale è oramai agli sgoccioli e deve essere sfruttato al massimo. Ma certo il libro della Hammond, e lo stesso maral che lo legge, possono dire meglio. Citazione:
Però per il passato possiede dati certi!….e per il futuro? Per il futuro ...solo dati opinabili!...ma niente di male...arriverà a previsioni opinabili! Però, in effetti, è logico che tali dati, certi od opinabili che siano,…siano elaborati dallo stesso programma o programma analogo. Comunque non voglio sostituire la Hammond che ci ha scritto un libro…cerco solo di immaginarmi qualcosa. Citazione:
Direi, in effetti, che le due cose, i due concetti, tempo pensato o solo percepito come impressione… e, d’altro lato, il tempo strumentalmente misurato, sono nettamente separati e dipende dagli scopi che ci proponiamo. Del resto entrambi i due concetti di tempo, il “pensato semantico” ed il “misurato”…finiscono, prima o poi, col coincidere: forse che c’è qualcuno che non guarda mai l’orologio? …E quando lo guardi è perchè vuoi renderti conto ed allora non puoi fare altro che ricomporre, nel tuo stesso pensare e sentire, il tempo “semantico” su quello misurato…e, a tal punto, essi si ricongiungono...fino all'istante coincidente!...Poi,magari, di nuovo divergono! …..Acc.!...è già mezzogiorno! Oppure, se hai fame: …..Acc!... mezzogiorno non arriva mai! ....E guardi l’orologio! In ogni caso, non si può dire che gli orologi, comunque gli strumenti più sofisticati per la misurazione del “cosiddetto” tempo, siano “falsamente” oggettivi! Essi sono solo più o meno “imperfetti” nell’approssimare la reale entità del tempo in interesse trascorso…che poi sarebbe la misura del complesso di forze e influenze che ne provocano le sensazione…una misura comunque, quella dello strumento, “oggettivamente confrontabile”…almeno su questa terra. Comunque è vero che il tempo pensato (semantico?) è "proprio" di ciascuno…e ciascuno ci si può beare e sopra riflettere: esso può improntare di sé il nostro vivere…per quanto per ciascuno nel suo proprio particolare “tempo”! Ma se hai un appuntamento è sull’orologio…pur “falsamente” oggettivo… che devi contare! Del resto, imperfetti, più o meno, a seconda delle cura e metodologia utilizzata per la loro costruzione e messa a punto, lo sono tutti gli strumenti per la misura delle grandezze fisiche…e ci sono anche specifiche metodologie per tener conto degli errori dovuti alle misure. Quindi, da riflettere, direi, che ce n’è parecchio, anche senza scomodare il tempo pensato o “semantico” o tempo soggettivamente percepito come vissuto…che poi sarebbe l’illusione su cui il nostro cervello lavora!...o lavorerebbe se non avesse un riferimento che sempre l'uomo ha cercato. Sappiamo in effetti che il percorso verso la misura del tempo è stato un lungo cammino...con la ricerca di riferimenti sempre più affidabili. Oggi, col riferimento alla lunghezza d'onda di certe radiazioni...credo che il passo fatto negli ultimi secoli a partire dalle meridiane e dalle clessidre, ...sia notevole! E questo senza nulla togliere all’autrice del libro che certo aveva, nello scriverlo, i suoi legittimi e apprezzabili scopi…verso una sempre maggior comprensione…di questo benedetto concetto di tempo che ci pervade…ma che, persino, ci dicono…neppure esisterebbe. Oggi, infatti, con la “Relatività”, il cosiddetto “tempo” sarebbe la "quarta" dimensione dello spazio…cioè del tessuto “spaziotemporale dell’universo! |
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25-09-2013, 20.21.42 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Un pensiero sul tempo.
Citazione:
In effetti è vero...la terra rallenta per effetto delle maree...lo avevo dimenticato! Comunque il sapere, il conoscere... li si costruisce man mano...con sempre un qualche passo in più...o anche in meno, a volte: Try and Error! |
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