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18-06-2013, 08.20.30 | #63 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Suicidio, extrema ratio o languore?
Citazione:
Forse è semplicemente il cedere alla suggestione data dal senso di potenza che deriva dalla forza della disperazione. Nel contesto di uno stile di vita dove il concetto di morale è sempre ambiguo e polivalente, dove il senso comune riguardo all'etica è sempre più minato da individualismi e interpretazioni di comodo, non si riesce più a distinguere fra ciò che è desiderabile e ciò che è da evitare. In questo contesto di debolezza spirituale, l'illusione di sicurezza che è data dalla forza della disperazione sembra la soluzione di tutti i mali, si cerca un gesto estremo ed eclatante per dare un senso a ciò che pare incomprensibile. Ma l'incomprensibile si presenta tale perchè manca il discernimento, perchè i distruttori della morale e agitatori dell'inconscio hanno liberato le forze dionisiache, che ci danno un compiacimento estetico dell'esistenza solo in presenza di esperienze spericolate e dissennate. Papa Francesco dice che siamo di fronte ad una nuova Babele. Il nostro desiderio estetico è sempre più spinto verso il compiacimento pulsionale e disordinato. La liberazione dai freni inibitori, caldeggiata dalla religione psicoanalitica, ci mette nell'impossibilità di sopprimere gli impulsi più primitivi e selvaggi. Questo gusto del selvaggio, reso evidente dalla passione per piercing, tatuaggi, jeans strappati, film violenti, influenza poi la nostra morale. Perchè, credo, la morale esige anch'essa soddisfare un certo gusto estetico. Così, provando un piacere estetico per talune cose, si finisce per influenzare in tale direzione anche il nostro concetto morale. La passione estetica per ciò che è selvaggio conduce a istinti selvaggi. Ma in fondo a noi che importa? L'importante è far girare l'economia, quindi qualsiasi cosa va bene purchè si venda, siamo atei ma adoriamo il Dio mercato. |
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18-06-2013, 11.26.43 | #64 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
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Riferimento: Suicidio, extrema ratio o languore?
Citazione:
Ritornando a ciò che si era detto sulla discussione se è più importante il senso della vita o la vita stessa... Il collasso di cui parli è certamente avvenuto da un secolo e mezzo buono, da quando ci si è ammassati in città per prosperare come formiche: Nessuno ha più il suo "mondo" se non nella fantasia, non esiste più una terra privata su cui esercitare il proprio potere/proprietà: la rimozione della proprietà "spaziale" per dedicarsi ad una eminentemente economica priva la vita di un aspetto reale di base, la concezione di territorio, spazio proprio su cui esercitare controllo, in un certo senso "diritto di scelta", cioè in quello che non abbiamo altri che noi stessi a cui rendere conto delle nostre azioni al suo interno ( concetto estendibile anche alla famiglia, all'interno del quale l'io è/dovrebbe essere condiviso, almeno nelle proprietà ): Ora le nostre azioni fanno sempre capo a qualcuno, l'emancipazione totale, l'indipendenza è quasi impossibile, apparte per qualche fortunato libero professionista magari... Insomma l'appartenenza ad un territorio o ad una cultura si è fatta sempre più passiva, non è più un vivere e venire vissuti ma un semplice lasciarsi consumare: l'agire soggettivo deriva nella mera spinta d'inerzia del sistema in cui poggia e che in questo modo lo porta inevitabilmente alla deriva da sé stesso. Ritraggo questo "paesaggio" perché anche se nel farlo sono forse troppo pessimista e la situazione non è del tutto così, ma ancora l'interazione tra sistema ed individuo è attiva, trovo che il trend generale spinga in questa direzione, per cui chi non agisce secondo istinto, come dice cvc Citazione:
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22-08-2013, 23.22.51 | #65 | |
Ospite
Data registrazione: 12-08-2013
Messaggi: 33
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Riferimento: Suicidio, extrema ratio o languore?
Citazione:
Per capire il suicidio per ragioni finanziarie dovresti pensare che domani ti tolgono la casa e andrai a dormire sotto i ponti, dove una notte al freddo ti rovina, dovresti aggiungerci nessuna speranza di trovare lavoro e sai che morirai così di inedia e disperazione. Se poi hai dei figli che devi sbattere in mezzo a una strada è ancora peggio. Certamente c'entra molto quanto ti sei rafforzato dentro, perchè una mente libera in genere sa prevedere le cose e sa trovare alternative. Ma quante menti libere esistono? Non è paragonabile alla situazione della guerra, lì la miseria era comune e la gente si aiutava, perchè il nemico era fuori, per cui il calore umano circolava ed è tanto per l'umore. Poi c'era la speranza che finita la guerra sarebbe iniziata un'Italia migliore, pia illusione. Chi va al potere è spesso una mente che manca dell'anima e deve riempirsi di tutto per sentirsi esistere, dai soldi al sesso al gioco d'azzardo... giudichiamo quando non capiamo.. |
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