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02-05-2012, 14.15.05 | #63 | |||
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
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Tra spiegazioni contrastanti e consistenti con la conoscenza pregressa, si sceglie la spiegazione che fa meno assunzioni. Questo è quanto. Anche senza impantanarci nel discorso di cosa sia un ente, non vedo come il Rasoio d'Occam possa essere considerato autocontraddittorio. Considera ciò che ho detto in precedenza sul Meta-rasoio di Occam: Giusto per divertimento, però, introduciamo il Meta-rasoio di Occam : se due o più metodi funzionano ugualmente bene, allora scegli il metodo più semplice. Ciao Dubbio. Citazione:
Dubbio, come ho detto sopra, il Rasoio non asserisce "non enunciare cose evidenti". E' per questo che enunciare il Rasoio non sfocia in un'autocontraddizione. |
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19-05-2012, 21.14.45 | #64 | |||
Moderatore
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Citazione:
Nella formulazione di una teoria si può parlare di semplicità sintattica o ontologica, ne ha discusso anche Quine. Per cui, sì, se per esprimere una teoria si fanno mille giri di parole si viola il principio di semplicità sintattica e il rasoio può avere da ridire. Citazione:
Citazione:
E quindi si sceglie la spiegazione che fa a meno della assunzione “tra spiegazioni contrastanti e consistenti con la conoscenza pregressa è opportuno scegliere la spiegazione che fa meno assunzioni” |
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22-05-2012, 14.13.41 | #65 | ||
Moderatore
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Citazione:
Questo non centra nulla con evitare ripetizioni, essere concisi, evitare di dire banalità o altro ancora. Consideriamo la teoria T: "(Ogni O ha proprietà p1 e p2) e (ogni O ha proprietà p1) e (ogni O ha proprietà p2) e (Ogni O ha proprietà p1 e p2) e (ogni O ha proprietà p1) e (ogni O ha proprietà p2)". Ecco il Rasoio non ha nulla da dire a T in merito alle sue ripetizioni. Certo, qualcuno può proporre di semplicifare T in T': "(Ogni O ha proprietà p1 e p2)". Ma T e T' sono teorie logicamente equivalenti, quindi il Rasoio o rade entrambe o non ne rade nessuna. Detto altrimenti, se qualcuno presentasse (senza errori e mancanze) la teoria della relatività in modo poco elegante, farcendola cioè di banalità, ripetizioni e lungaggini varie, il Rasoio non entrerebbe in gioco. Questo perché il Rasoio si concentra sulla sostanza della teoria, non su come essa è presentata. Questo è quello che mi premeva sottolineare più di tutto: non confondiamo il Rasoio d'Ockham con ciò che non è. Citazione:
Dato che sei tu che sostieni questa posizione, potresti portare una dimostrazione rigorosa a riguardo? |
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10-06-2012, 06.36.25 | #66 | |||
Moderatore
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Citazione:
Perché non si può usare rdo per ‘tagliare’ gli elementi ridondanti della prima teoria? Sono comunque degli “enti non necessari” e quindi secondo rdo non devono essere introdotti. La tua interpretazione di rdo è estremamente restrittiva , ma il suo uso comune è molto più vasto. Occam stesso lo utilizzò per proporre di ‘tagliare’ i poteri papali Citazione:
???????? Immagino che tu intenda dire che l’aggettivo “autocontraddittorio” non si può applicare al “rasoio di occam”. E perché mai? Il rdo è una norma la cui applicazione (forse- ed è questo il tema della presente discussione) contraddice sé stessa, come “vietato vietare”. Citazione:
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15-06-2012, 17.11.36 | #67 |
Ospite abituale
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Il rasoio di Ockam rade tutte le proposizioni ma non può radere se stesso cioè la proposizione-rasoio di Ockham.... (sulla scorta del barbiere di Russel).
E' un modo di autocontraddirsi. Ultima modifica di Giorgiosan : 15-06-2012 alle ore 21.05.57. |
15-06-2012, 19.19.14 | #68 | |
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Citazione:
Giusto! Questo paradosso è una delle tante declinazioni dello "pseudomenos" ("Io mento"), come il barbiere di Russel (che rade tutti e soli gli uomini che non si radono da soli. Chi fa la barba al barbiere?) o il coccodrillo pietoso (coccodrillo: "se indovinerai quello che faccio non mangerò il tuo bambino" madre: "tu mangerai il mio bambino") |
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16-06-2012, 11.59.18 | #69 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Citazione:
E’ vero che un assioma è una premessa e quindi non è imposta alcuna altra affermazione antecedente, ma appunto perché innanzitutto l’assioma è imposto, questi non ha nulla di logico ma tutto di pragmatico. Un assioma afferma così e così per la perversa metodologia di trovare degli antecedenti per giustificare quello che viene dato già per assunto. E che quindi non può costituire il risultato di un’autentica dimostrazione, ma lo scopo cui viene subordinata ogni presunta (non) dimostrazione. (Il tipo di “dimostrazione” sperimentale della scienza è fatto proprio a questa maniera.) Se dobbiamo dare a certe parole il significato tecnico-filosofico che compete loro, dovremo allora concludere che un assioma non è nemmeno universale e necessario. Non è universale perché da un lato l’estensione del suo concetto copre solo i teoremi del sistema a cui appartiene (tra l'altro in teoria e senza possibilità di verificare a priori la completa decidibilità), e dall’altro è possibile sostituirlo perché non è necessario. E, riguardo all’intensione, non è necessario perché il suo contrario non è immediatamente contraddittorio. Se si vuole considerare il rasoio di Occam come un assioma, allora si devono accettare come epistemologicamente equivalenti quei sistemi che presentano come assioma il suo opposto. Citazione:
Da quanto posso capire dal tuo post, e dal contesto storico-teorico delle ragioni di Occam che vengono perlopiù trascurate quando lo si cita, il rasoio è sempre stato inteso a) come un principio di economia, e b) riguardante il momento della formazione della conoscenza e non le cose indagate. Infatti è per questo che molti, ad esempio Kant ma sembra già lo stesso Occam, non lo hanno dato mai per certo, ma come principio guida ipotetico e probabilistico in condizioni di ignoranza di tutte le cause in gioco. Infatti, come principio di economia fallisce laddove si pensi che l’attuale complessità di spiegazioni date per illustrare il funzionamento della natura, potrebbe essere sostituita dalla semplice spiegazione che Dio vuole così. Si dirà però che questa semplificazione non trova poi riscontro nella sperimentazione. Ma lasciando perdere ora la sperimentazione e assumendo molto più in generale che quella semplificazione non trova riscontro nella teoria della verità che presumiamo, si deve concludere allora che tra le teorie che spiegano meglio non ci sono quelle più “economiche”, ma quelle più coerenti con la nostra teoria della verità. Che naturalmente possono essere complicatissime quanto si vuole, ma a questo punto ce ne importa quanto il raffreddore di Babbo Natale nella fredda Norvegia. Ora, non dimentico certamente che se non ci fosse un principio di economia sarebbe possibile che per costruire un tratto di autostrada di un qualsiasi Paese civile, ci vogliano i finanziamenti per costruire Manhattan e dieci volte il tempo necessario. Ma non dimentico neanche che quella “necessità” pratica invocata quando si afferma “non si devono moltiplicare gli enti se non è necessario”, implica (a torto o a ragione) la “necessità” teorica di legare quell’economia alla verità della spiegazione, o alla conformità della spiegazione rispetto alla teoria presunta della verità. Tutto questo mi fa dire che se il rasoio di Occam viene visto solo come un principio di economia, allora diventa autocontraddittorio se e quando diventa superfluo (non essendo necessario che nella pratica, e cioè appunto sul piano economico, si ritrovi sempre ad essere superfluo). Ma se il rasoio viene visto nella giusta prospettiva della “necessità” teorica, allora non dice altro che, semplicemente, va tolto tutto ciò che è posto ad hoc e non è strettamente dimostrato. Cioè appunto ogni assiomatizzazione, c.v.d. Saluti. |
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16-06-2012, 18.50.34 | #70 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Autocontradditorietà del "rasoio di Occam"
Citazione:
Al tuo post non mi è possibile rispondere perchè fai una composizione joyciana di logica, semantica, linguistica, Kant e Ockham e altro ancora. Parli di perversa metodologia dell'uso di assiomi, non so cosa vuoi significare. Concludi con un come volevasi dimostrare Vuoi confutare le teorie assiomatiche, il tuo discorso è sul piano metalogico, o più semplicemente su quello pragmatico? A quale logica fai riferimento? Se hai qualcosa da dimostrare fai una ipotesi chiara e semplice poi svolgi la tesi su un piano "omogeneo". E cerca di farlo sempre ..... se puoi .... altrimenti mi è impossibile rispondere .... se non a qualche proposizione isolata da un contesto per me indecifrabile. Buona semplificazione. |
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