ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
09-06-2005, 18.46.09 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 212
|
Ciao Shiva!
Io penso che Zarathustra è un misantropo, perchè parla molte volte di gente superflua. Ma le sue idee sono divertenti. Mi ricordo che talora, leggendo Zarathustra, scoppiavo dal ridere. Mia interpretazione: Bisogna rifiutare tutto che si ha imparato e capito per creare un nuovo sistema per spiegare il mondo. Se mia interpretazione è giusta, dubito che sia vero. Ti stringo la mano, Lucy |
09-06-2005, 20.29.26 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
|
Anch'io vorrei dare il mio modesto parere sul libro in questione Quando l'ho letto (ormai molto molto tempo fa) l'ho trovato molto bello ed interessante, soprattutto per le affermazioni che vi erano riportate, per il coraggio che Zaratustra - Nietzsche ha avuto nel dichiarare la fine del vecchio sistema, basato su una teologia svilente l'uomo e le sue infinite potenzialità, per costruire un nuovo sistema nel quale l'uomo, finalmente libero dai vincolanti legami dell'etica, della religione e del sentire comune può affermare se stesso in tutta la sua potenza e diventare "superuomo (termine tristemente famoso per tutte le follie della storia!). Il "tramonto" di Zaratustra segna sicuramente una svolta epocale nella vita di ciascun uomo, soprattutto se di giovane età perché lo spinge a vedere il mondo con occhi nuovi, fornisce pretesti per "osare", almeno col pensiero, perciò Nietsche stesso, in un'altra opera, giuistamente consiglia: "Non scrutare mai nell'abisso, perché mentre tu scruti l'abisso, l'abisso sta scrutando dentro di te" (più o meno la ricordo così). baci
|
12-06-2005, 12.06.54 | #8 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
|
Nietzsche distingueva il senso dell' apollineo dal dionisiaco prediligendo il secondo al primo, preferendo l'istinto alla ragione, la vitalita' creativa alla dottrina mortifera e stantia. In parole povere intendeva dire che dalla morte del conformarsi al tutto gia' esistente non puo' nascere nulla che abbia un senso vitale ,che sui sentieri gia' battuti dalle greggi di uomini inutili alla loro stessa umanita' si raggiungono solamente santuari gia' logori e consumati dalla vilta' di chi preferisce adorare senza fatica piuttosto che osare con coraggio tracciando nuove strade. In questa ottica e' ovvio che chi osa fuori dal gregge ( ex-gregie…da cui…egregio) e' un pazzo per il gregge, e dal gregge spesso e' odiato e vituperato, e' un profeta in patria; il non senso e la pazzia dei pochi agli occhi dei molti diventa quindi un valore ultra umano che puo' condurre l'uomo al di sopra della sua stessa umanita'.
Esempi: Galileo era un pazzo a pensare che intorno a Giove si muovessero dei satelliti e che la terra fosse tonda, dello stesso Einstein ancora oggi si ammirano i suoi capelli arruffati ,la sua linguaccia e la sua aria da svitato…S.Francesco era un pazzoide un giullare di Dio, …tutti personaggi che avevano un caos dentro di loro che partorì il nostro odierno sapere e sentire e le nostre attuali stelle danzanti. Saluti a Shiva e a tutti |
15-06-2012, 21.43.03 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
|
Re: Così parlò Zarathustra
Citazione:
E’ proprio qui che sta la chiave di lettura di Nietzche. La vittoria della cultura apollinea che ha dispiegato la modernità, contro la cultura dionisiaca, quella dei culti orfici e dei riti eleusini. Perché la cultura apollinea ha condizionato l’umanità facendo divenire l’uomo schiavo del suo stesso prodotto la conoscenza scientifica e togliendogli la vitalità che nei culti dionisiaci erano fondamentali. Da una parte l’uomo represso, dall’altra l’uomo disinibito. Se l’uomo magico del culti dionisiaci perde la sua vitalità sperando di liberarsi dal mito antico invece costruisce altrettanti miti nella modernità dove l’uomo diventa schiavo “intruppato” nelle organizzazioni sociali, in sovrastrutture che annichiliscono l’uomo, rendendolo vile e perdendo l’originarietà del suo essere. Io lo interpreto come un grande esistenzialista, con molti concetti discutibili, ma di grande presa e potenza.. E’ un urlo che viene dall’essere umano più che dal pensiero , contro la modernità e la tradizione che lo ha prodotta. |
|