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25-04-2010, 13.03.47 | #43 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Citazione:
Scusa il ritardo Il mio pensiero si articolava in modo differente, direi proprio al contrario. Quali proprietà deve possedere un oggetto perché venga chiamato “oggetto”? Per esempio un oggetto che non abbia una posizione ben precisa è un oggetto? Un altro punto importante del mio personale pensiero parte dalla risposta a questa tua riflessione: Citazione:
Il mio pensiero si articola partendo dalla definizione che io ho di “oggetto”, che ora scopro, rispetto alla tua, essere diversa… o meglio, diversa da quella “standard”. Quando noi pensiamo agli oggetti, infatti, pensiamo alle proprietà che questi hanno a prescindere dagli osservatori. Se noi non fossimo capaci di separare l’osservatore dalle proprietà dell’oggetto non potremmo fare alcuna verifica “oggettiva”, e in alcuni casi dovremmo pensare che l’osservatore sia “necessario” (il paradosso della misura, in m.q., parla proprio della presunta necessità di un osservatore perché avvenga la riduzione di stato… cosa che gli scienziati più pragmatici, quelli più oggettivisti, rinnegano come qualcosa di insensato). Quindi cosa dire di più? Quando scopro che le particelle non sono colorate e non emettono suoni, il suono ed il colore non possono essere proprietà degli oggetti. Ovvero l’oggetto esterno a noi, non osservato, non ha come proprietà né il colore né il suono. Resta la diaspora sull’esistenza delle proprietà comuni (esempio:velocità, posizione, energia ecc.) dell’oggetto a prescindere dall’osservatore. Quello però è un altro problema. Riguarda la M.q. e il paradosso della misura che ancora oggi non è del tutto chiaro. Io però non ho mai affermato che l’oggetto (inteso secondo la m.q.) non esiste a prescindere dall’osservatore, ho solo detto che non è ancora del tutto chiaro. L’unica cosa che mi sono fatto sfuggire è la riflessione sull’esistenza di oggetti piccolissimi che hanno, osservandoli, solo alcune proprietà definite, mentre altre non sono ontologicamente determinabili e che noi chiamiamo comunemente (ed io direi anche) approssimativamente: oggetti. Vengo però, giustamente, alla tua risposta che hai diretto a me: Citazione:
La premessa essenziale (su cui poi si può divergere) è che gli oggetti abbiano sempre le stesse proprietà a prescindere da chi li osserva. Questa è la definizione di oggetto che io comprendo. Tu invece, mi è sembrato, che dicessi una cosa poi il suo contrario. Come facciamo a capire che un albero è colorato senza un osservatore? Cioè come facciamo a comprendere che oggettivamente l’albero è colorato? L’unico nostro metodo è quello scientifico-razionale… gli alberi sono composti da particelle subatomiche, queste, scientificamente approvato, non sono colorate, quindi qualsiasi oggetto macroscopico non può essere colorato. Citazione:
Lo sostengo secondo un metodo scientifico… certo la scienza non dice cose “vere” (come mi sembra stia affiorando da altro topic) ma per lo meno dice cose che si fondano su un metodo attualmente migliore per esempio di una semplice “opinione”. |
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12-05-2010, 17.35.30 | #44 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2008
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Citazione:
Ma il colore dell'albero non necessita di essere dedotto dall'osservazione delle sue particelle elementari, basta l'osservazione di un numero elevato di soggetti vedenti a stabilirlo; oppure potremmo utilizzare qualche strumento in grado di rilevare la lunghezza d'onda associata al colore (non so quasi niente di fisica, ma mi sembra che le basi fisiche dei colori siano le lunghezze d'onda della luce). Mi sembra che la domanda di epicurus sia ancora valida: per quale motivo ritieni che sia sbagliato affermare che una mela è rossa e che allo stesso tempo le sue particelle non sono rosse? |
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12-05-2010, 20.34.41 | #45 |
Ospite abituale
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Così se diciamo che la “palla rossa” è calda intendiamo il trasferimento dell’energia termica dal sistema “palla rossa” al sistema "mano" se il sistema "mano" è a una temperatura minore del sistema palla, in caso contrario diciamo che è fredda....oppure che l’energia cinetica media del sistema palla tpr è maggiore dell’energia cinetica media tm del sistema mano ecc. ecc.
Se abbiamo bisogno di quantificare con più precisione il calore della "palla rossa" usiamo una protesi, il termometro anzichè la mano. Alla nostra sensazione di calore corrisponde una certa "agitazione" delle molecole della ormai famigerata palla rossa. |
12-05-2010, 22.48.20 | #46 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Citazione:
I vedenti sono degli osservatori. Anche ammettendo che gli osservatori siano "oggetti", lo scopo della nostra discussione (almeno da un certo punto in poi) consiste nel stabilire se gli oggetti di per sé hanno proprietà che non dipendono da altri oggetti o peggio dagli osservatori. Quindi se ipotizzo che un fotone è un oggetto, magari con una lunghezza d'onda associata, e dico che il colore (che noi vediamo) dipende dalla lunghezza d'onda del fotone, quest'ultimo dovrebbe essere di per sé "colorato". Invece il fotone non è colorato. Questo è l'articolo che ho proposto e che forse ti sei fatto sfuggire: http://www.pd.infn.it/~pascolin/oper...particelle.pdf Potrebbe, però, anche darsi che il fisico commetta qualche errore (è sempre possibile)... resta il fatto che lo stesso discorso si può fare per le onde sonore (come mi sembra di aver già scritto... dovresti poter trovare il post); ma se qualcuno immagina di poter riproporre lo stesso argomento con l'oggetto che di nome fa "calore", che dalla palla si trasferirebbe alla mano, commette un altro errore. Non esiste alcun oggetto che di nome fa "calore" e che si trasferisce da un corpo all'altro. Questo lo credevano forse nell'Ottocento, oggi si parla di entropia, che non è un oggetto. Citazione:
Così come le cose sono oggi conosciute, la domanda di epicurus, per me, non ha alcun senso. |
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13-05-2010, 17.05.05 | #47 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2008
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Citazione:
Abbiamo due dati su cui siamo d'accordo: (A) "la palla p è rossa" (B) "le particelle di p sono non-rosse" Se consideriamo (A) e (B) come due premesse allora io da esse non concluderei altro che la loro congiunzione "A e B". Tu invece concludi che (C) "la palla p non può essere rossa". Ma perchè concludi che (C) e non concludi invece che (D) "le particelle di p devono essere rosse" ? Da quello che ho capito tu concludi che (C) invece che (D) per via di (E) "la rossezza della palla dipende dall'osservazione dei soggetti, mentre la non-rossezza delle sue particelle è scientificamente approvata". Ma anche le proprietà delle particelle di p devono essere osservate da osservatori, quindi non puoi scegliere tra (C) e (D) sulla base di (E). |
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13-05-2010, 17.09.38 | #48 |
Ospite abituale
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Disse Von Neumann a Claude Shannon:
…nessuno sa cosa sia con certezza l'entropia, così in una discussione sarai sempre in vantaggio… Dunque entropia nel suo significato semplice rappresenta la grandezza termodinamica che esprime la tendenza dei sistemi chiusi e termicamente isolati a evolvere verso uno stadio di equilibrio termodinamico. Allora supponendo che la mano che tocca la palla rossa siano un sistema chiuso e termicamente isolato ( ma è ovvio che non lo sono) se l'energia cinetica media delle molecole della "palla rossa" è superiore ( o inferiore) all'energia cinetica media delle molecole della "mano", il sistema "palla rossa" e "mano" tenderà a evolvere verso uno stadio di equilibrio termodinamico e cioè le molecole della "palla rossa" e della "mano" tenderanno ad avere una energia cinetica media dello stesso valore. Le molecole di "palla rossa" trasmetterebbero, per conduzione, energia cinetica alle molecole di "mano" fino a quando non fosse raggiunta l'entropia. Se l'energia cinetica delle molecole della palla rossa è superiore a certi valori allora la "mano" si ritrae per non scottarsi e la tendenza entropica si ferma almeno relativamente al sistema "palla rossa" e "mano" perchè l'entropia è una tendenza costante. Anche se "mano" deve grattare altra mano si interrompe la tendenza entropica fra "palla rossa" e "mano". Però c'è un modo sintetico di dire tutto questo: la palla rossa è calda. |
13-05-2010, 20.17.06 | #49 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Citazione:
La premessa A bisogna dimostrarla: siccome le particelle di p non sono rosse, la palla non è rossa. Ripeto, stiamo parlando della palla come oggetto non osservato. La palla deve essere rossa a prescindere da chi la osserva, solo così avrei obiettività nel considerare la palla con proprietà di rossezza. p.s. sull'entropia nemmeno tento di parlare, se no faccio notte! Basta ricordare solo che il calore non è un fluido, non è un oggetto che passa da una mano ad una palla (quella era un visione Ottocentesca). Siccome qui stiamo parlando invece di oggetti, credo non ci sia bisogno di dilungarmi sul concetto di entropia, che comunque è alla base di un solido principio della termodinamica e che l'autore, un certo Clausius, nel lontano secondo Ottocento, scoprì. Solo una pillola storica, Clausius fu il primo a parlare di entropia, ma la sua intenzione era di richiamarsi il più possibile all'energia (i due nomi infatti sono abbastanza simili). Già si sapeva che l'energia si conserva, lui però scoprì invece che l'entropia non si conserva (cioè aumenta sempre);chiaramente quando si parla di aumento di entropia ci riferiamo a tutto l'universo, che dovrebbe essere, in teoria, un sistema isolato. |
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13-05-2010, 23.09.03 | #50 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Gli oggetti naturali e lo spazio-tempo
Citazione:
Il problema si è solo spostato, ma rimane: come ti dicevo sopra: tu ritieni che (A) sia da dimostrare, ma non ritieni che (B) sia da dimostrare, e questo in base alla ulteriore premessa (E), per la quale vale ancora l'obiezione di sopra e ciò che ne consegue. |
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