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12-11-2009, 17.17.01 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-11-2009
Messaggi: 59
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Citazione:
Non condivido; trovo molta più stima per filosofia e scienza che hanno accettato la gran sfida della risposta ad una domanda di dimensioni epocali, senza tentare di semplificarla o rispondere con una - perchè a me così appare - non-spiegazione. Se queste non hanno saputo - o voluto - rispondere in maniera univoca e chiara, è perchè, secondo me, hanno accettato la complessità della domanda senza sminuirla, e l'hanno indagata sotto tutti gli aspetti. Se questa complessità la si riduce, cambiando le regole del gioco, e si introduce la carta Jolly - con la quale tutto è "spiegabile" (o non-spiegabile), bè, non me la sento di ammirare la religione allo stesso di modo di filosofia e scienza. |
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12-11-2009, 18.57.33 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Citazione:
La domanda sembra prevedere una risposta premeditata: Una cosa Le cose quelle sono. Evidentemente si cerca una cosa non ancora trovata o che sfugge, benché sotto il naso. Ricordiamo anche che la IA pensa che sia un calcolo. Ma un calcolo è una cosa? Ovviamente pensiamo che possano essere sempre delle cose ma tuttavia organizzate. Una cosa organizzata dovrebbe dunque descrivere l'oggetto dello studio scientifico in esame. A parte il fatto che sempre cose sono, anche se organizzate, rimane da stabilire che tipo di organizzazione preveda la nascita di quella "identità" chiamata Io. Chiaramente se l'oggetto di studio non fosse una cosa, un'entità fisica, organizzata o meno, la ricerca di qualsiasi tipo di cosa organizzata non corrisponderà mai a quella studiabile. E' difficile dire qualcosa di nuovo, ma resta indubbio che se io cerco una cosa, le cose quelle sono... |
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12-11-2009, 20.36.18 | #5 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Citazione:
E chi le pone, la scienza e la filosofia,e perchè le risposte devono rispettare queste coordinate, chi stabilisce ciò? E che cos'è una spiegazione,una razionalità che nasca da premesse relative? La complessità come la difficoltà è un'invenzione della mente,rimanendo il punto che la semplicità non significa scontatezza ,banalità o facilità.. Ultima modifica di Noor : 13-11-2009 alle ore 15.22.01. |
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12-11-2009, 20.39.27 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
"Chi sarai?" e' piu cogente dal momento che l'evoluzione è l'evidente direzione dell'universo e della storia e non si vede perchè dovrebbe arrestarsi.
Per assurdo potremmo dire che se l'evoluzione si arrestasse l'universo collasserebbe: il tempo è evoluzione, la materia è evoluzione, la vita biologica è evoluzione, tutto è in movimento vale a dire in evoluzione. L'essere si manifesta unicamente e necessariamente come divenire. Non so cosa sarai perchè non ritengo possibile che tu sarai una cosa. Non so neppure chi sarai perchè la tua libertà non è determinabile. Forse so chi potresti essere alla luce di quel che un autore ha scritto: Dio sarà tutto in tutti, quindi finalmente potresti essere un Assoluto. Ciao emmeci . |
13-11-2009, 19.57.56 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-11-2009
Messaggi: 59
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Citazione:
Mh, il problema della relatività, appunto, rivela la maggiore complessità di una visione multiforme, dove più punti di vista e interpretazioni si intrecciano; invece di una visione univoca e onnicomprensiva. La risposta assoluta-metafisica non tiene conto degli aspetti contingenti della vita umana, mi pare più che tenti di astrarla e rivelarne un'essenza estrinsecata dagli accidenti di tutti i giorni. Mi sembra che voglia parlare di senso della vita, tenendola come termine astratto, il che tira in ballo un grande paradosso: cosa vuole parlare della vita in sè, senza tenere in conto gli aspetti della vita vissuta, concreta, sperimentata da ognuno? |
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13-11-2009, 23.39.34 | #8 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Citazione:
Io sono è essere e non un avere.. Se confondiamo i piani di lettura non potremo parlare dell’uno come fosse l’altro. Io sono non è astrazione pur essendo pura metafisica:è il libro ,non il raccontar le pagine dello stesso. |
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13-11-2009, 23.57.32 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Citazione:
Conoscere "ciò che siamo" credo sia lo scopo della nostra esistenza. Peccato che in occidente quella domanda sia finita con il “gnothi seautòn” di Socrate. |
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14-11-2009, 16.18.33 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: "Che cosa sono io?"
Forse è quasi un sacrilegio rispondere con qualche post a una domanda tanto profonda quanto sovranamente inutile, visto che anche se non sai cosa sei, tu continui ad essere come sei, cioè a sentire pensare agire con i tuoi problemi, le tue gioie e le tue sofferenze, ad essere e non-essere come Amleto. Tuttavia è anche giusto tentare una risposta, perché – come avverte Espert37 – potrebbe dare un senso all’intera storia dell’uomo, permettendogli di costruire un’etica in grado di riunire i tanti vari propositi che sembrano fare di lui un essere inaffidabile e multiforme, mentre è forse plasmabile come creta.
E se VanLag critica il socratico “gnothi seauton” che pur sembra aver dato il via alla grande filosofia europea, penso che lo faccia perché il concetto in cui Socrate vorrebbe rinchiuderci gli appare – come già apparve a Nietzsche – rigido e limitato. A Stavrogin dirò che fra le tre dee che attorniano il capo dell’uomo non sono pronto a dare la palma alla religione piuttosto che alla scienza o alla filosofia: in quella tensione che trasporta individui, popoli, umanità e forse l’intero universo, penso che religione scienza e filosofia possano – in un gradevole intreccio - portare più presso a ciò che è il loro obiettivo supremo. A raggiungere il quale io non mi limito – e l’amico il dubbio lo sa – alle cose e alle esperienze fisiche, mentre non ho ritegno a credere che queste siano però la base dell’evoluzione che è uno sforzo di andare oltre ogni cosa – come ritengo che credano, con Noor, altri interlocutori del Forum che sono in cerca di quell’unica meta che è la verità - l’assoluta verità. Per cui, alla fine, è giusta l’osservazione di Giorgiosan, che si dovrebbe sostituire alla domanda “chi sono?” la domanda “che cosa sarò o saprò diventare?”, dando più speranza anche ad Amleto, che dovrebbe tormentarsi, piuttosto che per la dura alternativa fra essere e non-essere, per quella meno angosciante fra essere e divenire. |