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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
21-12-2009, 11.18.55 | #1 |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Senso del ridicolo.
"Rido quindi sono"
Si! mi chiedo se la capacità di ridere, deridere, e infine ma non ultimo la qualità di sentirsi in taluni casi ridicoli non sia la prova della nostra Libertà(E quindi Libero Arbitrio)e dell'esistenza di Dio.So che già Bergson ha teorizzato qualcosa di simile se volete potete consultare questo link: http://www.filosofico.net/berggson2343.htm Il meccanismo della risata è incredibile, prendiamo per esempio la necessità di sempre di testi satirici che riescono a sovverchiare a ridicolizzare il potere comunque si presenti. Da Aretino, Aristofane a Luttazzi una risata(Consideriamo che certi testi ci permettono di ridere anche di Noi stessi, ciò significa aver abbassato qualsiasi meccanismo di difesa verso l'esterno, ovvero riuscire a ridere di sé stessi senza deridersi è già di per se una forma positiva di comprensione di una realtà oggettiva, ovvero per ridere di se è necessario vedersi dall'esterno) percorre la Storia dell'umanità. La satira « È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. » (Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006) . Non vorrei però fossilizzare il discorso sulla satira in generale vorrei parlare del rapporto che esiste tra la capacità di ridere, deridere e sentirsi possibili oggetti di derisione e la Libertà e quindi esistenza di Dio. Ridere di una situazione di per sè è la prova della nostra capacità d'interpretare gli eventi sotto molte prospettive.Una doccia fredda impietosa ed illuminante sulla percezione che abbiamo di noi stessi. Vorrei azzardare che una risata più di qualsiasi cosa può superare senza traumi il Sé, l'Io fino a raggiungere l'Ego. Sdrammattizzare l'esistenza può quindi avere come in una tragedia un effetto catartico. Insomma forse ridere rende liberi, anzi non si può ridere se non si è liberi. Una mela che ci mostra la nostra nudità e forse ci fa sentir ridicoli prima che peccatori. Ultima modifica di ornella : 21-12-2009 alle ore 16.04.13. |
22-12-2009, 07.20.46 | #3 |
Ospite
Data registrazione: 12-12-2009
Messaggi: 14
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Riferimento: Senso del ridicolo.
ho letto il saggio su bergson
"La lotta tra l'urgere dinamico e multiforme della vita e la resistenza cieca e sorda che la materia le impone trova già qui, nella disamina sul comico, la sua prefigurazione." molto fine. d'altronde la critica invece alla funzione della commedia come satira posta dalla sociologia (ovvero chi decide di cosa bsogna ridere) cade nella non riposta bergsoniana.(e percio' diventa solo una arguta ma non acuta disamina) per quanto riguarda le domande che poni sulla libertà come avrai capito secondo me diventa una questione molto complessa e in generale mi coinvolgerebbe in disamine sociologiche in questo momento per me poco interessanti(come lo furono per bergson). sicuramente il saggio sul riso bergsoniano non è una dimostrazione. D'altronde lui poi virerà sull'uscita dal pensiero logico per entrare in contatto con la parte piu' nobile dell'uomo e infine con Dio.(l'irrazionale come forza generatrice dell'uomo) Percio' stesso la pretesa di dimostrazione cadrà sempre a favore dell'intuire. (se vuoi puoi leggere la mia risposta nel thread su "chi sono io?") E' curioso invece il fatto che unisci la libertà come prova all'esistenza di Dio. Non è che per caso è il contrario? E cioè è Dio ha garantire la libertà umana? In generale se ami l'apriori kantiano ti sconsiglio le dimostrazioni sulle cause prime. Infatti mentre la prima domanda avrebbe potuto ricevere una risposta positiva (di tipo probabilistico o formale) la seconda è di per sè impossibile per definizione. |
22-12-2009, 10.43.18 | #4 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Senso del ridicolo.
Citazione:
Mi viene in mente "Il grande dittatore (The Great Dictator)" film del 1940 diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin, incredibile e veramente geniale! Cosa avrà provato il vero dittatore specchiandosi in quella pellicola? |
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22-12-2009, 12.39.07 | #5 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Senso del ridicolo.
Citazione:
ma ce ne saranno certamente altri..perdo colpi.. Mi riferivo e pensavo però soprattutto a tante storielle dello Zen orientale,ove nei dialoghi (sono il riporto di testimonianze)sempre al limite del paradosso,tra Maestro e discepolo,si sciolgono catarticamente,ma secondo una logica imprevedibile e inspiegabile alla razionalità,tante false domande della mente,e che son spesso soltanto identificazioni illusorie del soggetto richiedente. |
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23-12-2009, 08.18.59 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Senso del ridicolo.
Citazione:
Ciao Ornella Credo che non vi sia nulla nell'essere umano che non si trovi in grado diverso anche negli altri esseri viventi. Chi ha avuto dei cani, se ha avuto modo di osservarli con attenzione, avrà constatato che sono capaci di ridere. Un abbozzo di riso, un riso "primitivo" ma riso. Se gli esseri umani sono, certamente anche i cani sono. Trovo difficile esercitare la mia ragione su dubbi quali quello che per ragioni storiche Cartesio sentì la necessità di superare restringendo al cogito ergo sum la certezza di essere, sarebbe meglio dire la "dimostrazione" di essere. Un tale ha detto con ironia e con humor: tutti capiscono, o fingono di capire, le cose maggiormente astruse, ma poi trovano misterioso, e incomprensibile, che due piu due faccia quattro Dopo questa premessa, vorrei distinguere ridere da deridere e ridere da sorridere che non è stato citato. Ridere spesso assume l'intensità e le modalità dell'orgasmo; è più una scarica nervosa...certe volte sembra la soluzione di una paura. Dal punto di vista della fisiologia ridere ha senz'altro una valenza positiva ma è un atto meno evoluto, meno consapevole, meno espressivo, meno controllato del sorridere. Il sorridere è più degno dell'essere umano del ridere. Suonerebbe male il motto latino "il sorriso abbonda sulla bocca degli stolti" e non sarebbe vero perchè se il ridere è espresso anche dal rumore della bocca, (ore stultorum) e può essere sguaiato, il sorriso si esprime soprattutto con gli occhi e con una lieve modifica delle labbra. Sorridere è il segno della mitezza mentre ridere può esserlo della violenza. Deridere è un atto negativo, nessun essere umano è degno di derisione. Essere ridicoli dipende quasi sempre da noi stessi e ci sta bene come una camicia nuova perchè sembra che rendersi ridicoli e accorgersene ci guarisca un poco dalla superbia, ci renda più umili che è una delle migliori cose che possa succederci. Buon Natale Ornella e buon Natale a tutti. |
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23-12-2009, 09.29.06 | #7 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Senso del ridicolo.
Citazione:
Son d’accordo che il riso è un’atto meno evoluto e consapevole del sorriso,ma sta proprio in questo la sua forza. E’ come l’orgasmo..per un attimo non ci sei,non sei più..e ciò ,oltre ad essere una scarica emotiva liberatoria,primordiale,signif ica pure che tocca corde più profonde del “controllato sorriso”.. Il quale è senza dubbio risultante di un sentimento e non di una semplice emozione,quindi prettamente umano e frutto di evoluta consapevolezza come evidenzi, ma non ha quelle valenze catartiche che voleva mostrare ornella nel riso e che possono divenire davvero trasformanti per l’essere. A tutti Buon Natale |
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29-12-2009, 11.21.52 | #8 | ||||
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Senso del ridicolo.
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Anche in questo caso mi sembra molto più ragionevole pensare che una zona atta alla percezione del Divino non dimostri che Dio non esiste e siamo Noi a percepirlo, piuttosto il contrario. Ovvero potrebbero esserci state messe delle antennine proprio per comunicare con LuiLa stessa cosa per la possibilità di ridere, non è l'uso come dicevo prima, ma appunto in questa possibilità d'interpretare la realtà con "sensori" molto vicini all'Ego. Alla base del mio ragionamento c'è anche la consapevolezza di come la realtà ci sia in parte sconosciuta.Il filosofo a differenza dello scienziato ha il dovere di non escludere una teoria solo perchè è indimostrabile la sua veridicità, l'esistenza di Dio appunto non è dimostrabile, ma nemmeno la sua inesistenza. Lasciando in un angolino i dogmatismi religiosi ci sono diversi aspetti che potrebbero sembrare a noi metafisici senza per questo esserlo. Ovvero l'aggettivo metafisico e trascendentale è legato a colui che osserva non necessariamente all'soggetto osservato. Escludere Dio attualmente a priori e altrettanto dogmatico di affermarne l'esistenza. |
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29-12-2009, 11.40.43 | #9 | |||
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Senso del ridicolo.
Citazione:
mia suocera smise di far tosare il suo pastore dei pirenei d'estate si vergognava tantissimo, sentiva di essere ridicolo e lo era.Ok per quel che mi riguarda coerentemente alla risposta data a theoreo42 non posso dimostrare né che i cani ridono quindi sono, né il contrario. Citazione:
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Aggiungo che le persone non vanno derise, non è lo stesso per i ruoli che occupano, e ti rimando al "grande dittatore". Un caro saluto a tutti |
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30-12-2009, 03.34.12 | #10 | |||
Ospite
Data registrazione: 12-12-2009
Messaggi: 14
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Riferimento: Senso del ridicolo.
...umm...torno or ora dopo aver letto la discussione sul libero arbitrio che mi segnalavi...
non c'e' alcun passaggio logico che porta alle tue affermazioni, e ti ripeto quello che tu dici Citazione:
"poichè la ragione non puo' negare l'esistenza di dio" lo avevi detto anche tu sostanzialmente ragionevolmente sull'esistenza di Dio si arriva a delle aporie. Percio' perchè usare la ragione? Diciamo allora che siccome userai ancora il forum permettimi di spronarti a migliorare la dialettica dei tuoi ragionamenti o rimanere ferma nella tua idea di fare dei discorsi ragionevolmente irragionevoli e quindi sostanzialmente riduzionisti. e allora di nuovo perchè la libertà del riso essendo libertà (indimostrato) diviene dimostrazione di dio?(indimostrato) siccome dubito riuscirai a darmi risposta te le suggerisco io: dio esiste (assioma) dunque l'uomo è libero (se no non potrebbe scegliere tra bene e il male) ovvero per essere più precisi l'uomo è libero di scegliere tra il bene e il male. [se tu facessi il contrario cercheresti di dimostrare quello che è un assioma.Questo è illogico e ti porterebbe a ulteriori passi dimostrativi errati] a questo punto interpreto il tuo pensiero correggendo la direzione "uomo a dio" con "dio uomo". il riso è una correzione sociale (assioma bergsoniano), dunque è un bene (opinione) l'uomo ridendo sceglie una cosa buona dunque il bene cio' è garantito da Dio. Dunque è dio che garantisce per noi il poter ridere come cosa buona per la società . Se avessi fatto questo ragionamento (e sono sicuro che in realtà è questo che intendevi) avrei concordato. ovviamente le critiche a bergson sono nel porre come assioma "il riso è una correzione sociale." (vedi il "pietismo" di giorgiosan che non accetta l'assioma come bene ma addirittura ne vede solo il male ed è per questo che sostituisce l'assioma iniziale con quello differente di sorriso.Eppure Bergosn caro Giorgiosan l'aveva anticipato Citazione:
andando al contenuto del testo invece condivido in toto con Bergson Te e Noor la straordinarietà catartica (unisco le vostre opinioni in una) del riso. Mentre pero' voi 3 la mettete su un piano di irrazionalismo mistico, io mi sono trovato di più in questo pezzo Citazione:
mmm...senso del ridicolo?...meglio il senso dello stare assieme! |
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