"Non so chi mi abbia messo al mondo,
nè che cosa sia il mondo, nè cosa sia io stesso.
Sono di un'ignoranza spaventosa su tutto.
Non so che cosa siano il mio corpo, i miei sensi,
la mia anima e questa parte di me che pensa quel che dico,
che medita sopra di tutto e sopra se stessa,
e non conosce sè meglio del resto.
Vedo quegli spaventosi spazi dell'universo,
che mi rinchiudono;
e mi trovo confinato in un angolo di quest'immensa distesa, senza sapere perchè sono collocato qui piuttosto che in un altro si tutta l'eternità che mi ha preceduto
e di tutta quella che mi seguirà.
Da ogni ogni parte vedo soltanto infiti,
che mi assorbono come un atomo
e come un'ombra che dura un istante, e scompare poi per sempre.
TUtto quel che so è che debbo presto morire;
ma quel che più ignoro è, appunto questa stessa morte,
che non posso evitare"".