A mio parere per conoscere il vero senso della Vita bisogna affrontare e capire il senso della sofferenza e del dolore, che sono inevitabili nel cammino umano.
Il dolore, la sofferenza e paura della morte hanno questa fondamentale funzione: mettere in discussione, in crisi, la nostra falsa identità, il nostro illusorio ego.
Questo accade a tutti, prima o dopo, in una forma o in un altra.
E’ necessario che il dolore avvenga perché,altrimenti, senza questa spiacevole esperienza, noi rimarremmo per sempre superficiali nel nostro sogno di essere indipendenti, autonomi e non saremmo indotti a trovare quello “stato” che é aldilà del dolore, della morte :l’unione con l’Assoluto.
Queste sofferenze,non ci vengono inflitte da un qualche potere misteriosamente cattivo,che arbitrariamente si diverte a farci soffrire, non le incontriamo per caso, ma ci accadono con uno scopo sottilmente o pesantemente “pedagogico".
Siamo però noi, a causa della nostra ignoranza, di chi veramente siamo,che ci creiamo un mondo fatto di identità false, di attaccamenti ed ostinazioni egocentriche, che pretendono,a vari livelli, un potere personale dominante che porta inevitabilmente un conflitto interno ed esterno (dolore); quindi, non essendoci che lotta e competizione, su tutti i piani, mancando Amore e Compassione, c'é un continuo alimentarsi concatenato di sofferenze, sia fisiche che psichiche.
Un altro terribile aspetto del dolore viene vissuto anche attraverso le malattie, le disgrazie, i disagi mentali, economici ecc...che se viene percepito e sentito solo con l‘identificazione e l’attaccamento al corpo e la mente, produce sofferenza ,rendendoci difficile una visione terapeutica, per la quale é necessario porci su un altro piano di consapevolezza..
Principalmente ci sono solo due antidoti spirituali al dolore interiore: la Via della Saggezza (il Risveglio) e la via della Devozione (Fede Totale, l’Arresa)
Un antidoto efficacisssimo é il Risveglio alla nostra vera Identità. Però, va anche detto che, accaduto il Risveglio, non é che scompariranno le sofferenze: ci saranno ancora, ma coinvolgeranno solo la parte esteriore di noi, il nostro involucro fisico e la nostra sfera mentale.
Va ricordato, inoltre, che abitando un corpo materiale siamo soggetti, per forza di cose, a certe leggi appartenenti al mondo sensoriale.
La nostra dimensione umana non può dissociarsi dalla sofferenza fisica e psichica.
Soltanto riscoprendo e dimorando permanentemente nella nostra Essenza - la Consapevolezza - noi non veniamo toccati dal dolore, perché Lì ,nel Puro Osservare (Atman, la suprema Identità) siamo aldilà, oltre la realtà fisica e fenomenica:quindi, non soggetti al dolore e sofferenza.
L’altro antidototo é la Fede totale. Non una mera credenza in un qualche divinità o Dio consolatorio, proiezione di nostre paure e desideri, alle quali ci aggrappiamo ideologicamemente, ma una piena Accettazione, abbandono alla Volontà Suprema, a quel Vero Potere che sempre ci sostiene e che fa di noi quel vuole:
é la Via della Fiducia e dell’Amore.
Identificarsi con questa misteriosa e sovrumana Energia ed Intelligenza, arrenderci ad essa ci porta su uno stato d’Essere che va oltre il dolore contingente del nostro personale destino.
Il problema del dolore umano é irrisolvibile cercando risposte legate eminentemente alla sopravvivenza del nostro corpo fisico e mentale, che sono per loro natura fragili e impermanenti.
Per superare, andare oltre la sofferenze esistenziali, ad un certo punto si dovrà scegliere un sentiero “spirituale” derivante principalmente da uno di questi due antidoti antimorte, antisofferenza.
Basta scegliere o “farsi scegliere” da quello che é più consono alla propria inclinazione. Tanti segni ce lo indicheranno,se staremo attenti e fiduciosi.
Alcuni sanno che é possibile abbracciare entrambi i sentieri contemporaneamente, perché ne avranno intuito la profonda relazione, colto l’ Unità intrinseca.
Con questa profonda comprensione la vita diventa Celebrazione, gratitudine e "Gioco".