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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
27-08-2009, 10.58.46 | #4 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Ascoltare con gli occhi
Ho messo in oggetto la riflessione che il tuo intervento mi ha provocato.
Tu sai il mio amore per i libri, e per i lettori di libri, e la consueta domanda che rivolgo a chi incontro per la prima volta: “mi consigli un libro?” Questo perché è possibile, secondo me, capire chi hai dinanzi anche dai libri che legge. O se legge di tutto, dai libri che preferisce. Ad esempio, confesso negli anni di aver maturato una certa antipatia per gli amanti di Fante, che mi si sono rivelati come il loro autore prediletto: altamente sopravvalutati. Quando leggi, in realtà, non fai che ascoltare quello che un altro da te sta dicendo. Siano essi pensieri, riflessioni, emozioni. Allo stesso modo, chi sa ascoltare, o chi sa vedere, può trarre insegnamenti dal mondo che gli vive attorno. Certo col libro è più facile, in qualche modo, perché le conclusioni sono già tratte. Osservare, diversamente, presuppone l’essere capaci di tessere quelle linee guida dell’agire umano, o della natura, necessarie a comprendere il tutto. Ho una cara amica che legge pochissimo, osserva moltissimo e pensa altrettanto. Ho spesso rilevato come ciò che io apprendo dai libri lei lo apprenda dall’osservazione del mondo, in modo geniale. E’ meglio di un trattato di filosofia. Certo è più difficile, e bisogna essere naturalmente predisposti ad osservare. Io in gioventù non lo ero, e riuscivo meglio leggendo a farmi un’idea del mondo. La formazione parte dai libri, in età scolastica, e poi prende strade di ogni tipo, quando diventa auto-formazione. E' difficile, oggi, consigliare di leggere per imparare l’italiano, visto che spesso chi scrive – o traduce – sembra non conoscerlo … D’altro canto, il buon senso o ancora meglio il senso pratico, che appartiene a molte persone ‘semplici’ è stupefacente per certi aspetti: infonde una capacità di vivere che io non ho, risucchiata dai dubbi e dalle incertezze della ‘troppa’ conoscenza. Ogni strada conduce alla metà, se si vuole arrivare... grazie per il tema proposto, e bentrovato. |
27-08-2009, 20.18.36 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Buon senso o buoni libri?
Se il buon senso sottintende la facoltà di decidere in modo intelligente e ovviamente chiama in causa la facoltà di pensare (Zingarelli) o se è la
capacità naturale dell'individuo di giudicare rettamente, soprattutto in vista delle necessità pratiche (Devoto Oli) non parrebbe in contraddizione col leggere libri. Se Il buon senso è l'insieme delle considerazioni che l'uomo utilizza per giudicare in modo equilibrato le questioni comuni della vita quotidiana. Ne deriva che il filosofo non dovrebbe necessariamente far uso del buon senso, più che altro legato alla peculiarità culturale di un certo ambiente, di una certa epoca o una certa società. Il buon senso finisce per agevolare la formazione di pre-concetti in una disciplina che fa della ragione e della logica il solo metodo valido per la corretta analisi della realtà. Il buon senso, adeguandosi nei giudizi all'uso e alle consuetudini, alle impressioni immediate soggettive, finisce per sovrapporsi negativamente all'analisi oggettiva dei problemi. Immagino che tu lo abbia usato in questo significato o pressapoco. Ma allora chiedo al filosofo Arsenio : non dai per scontato che esistano buoni libri considerati tali da tutti? Questo mi parrebbe ingenuo. Gli autori che hai citato oltre ad essere "eterogenei" ( omogenei solo per essere considerati di sinistra) non mi sembrano autori di libri memorabili. Come vedi ognuno ha una sua opinione su quale sia da considerrsi un buon libro. Si potrebbe anche vedere nel titolo del topic una ipotetica contrapposizione fra Bertoldo e Cacasenno ( non come nel film sbracato di Monicelli ma nel senso inteso dal Banchieri)...devo dire che le mie simapatie vanno a Bertoldo. , ma non detesto i libri, anzi... C'è un libro molto interessante ed anche illuminante che è il libro della vita e che può essere letto anche dagli analfabeti e dagli illetterati, e forse i buoni libri non confliggono con quello. Ciao Arsenio Ultima modifica di Giorgiosan : 27-08-2009 alle ore 23.10.03. |
27-08-2009, 20.24.23 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Buon senso o buoni libri?
Citazione:
saluti |
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27-08-2009, 23.31.45 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Buon senso o buoni libri?
Carissimo Arsenio,è mia opinione che,buoni libri,senza il buon senso e capacità di analisi con ragionamento, non diano comunque accettabili risultati.
Il sottoscritto è riuscito ad ottenere la licenza di quinta elementare, durante il periodo della seconda guerra mondiale,da allora,avendo avuto pochissimo tempo a disposizione,causa il continuo lavoro manuale ho letto pochissimo,a parte i normali quotidiani e qualche biografia,alle quali ero molo interessato. Il 21 Gennaio 2010 compirò 73 anni vissuti molto intensamente,con buon senso, ragionamento e credo,capacità di analisi,cercando di dare sempre una giusta risposta ad ogni quesito che mi si prospettava davanti. Oggi,per carità, non posseggo assolutamente il tuo bagaglio di nozioni, ne manco la tua dialettica e l'ottima capacità d'espressione, però noto, a volte con mia meraviglia, che persone erudite con enorme bagaglio di conoscenze,si intrattengono volentieri a colloquiare con me, spesso anche per delle ore. Quindi ho il dubbio se mettere al primo posto il buon senso o i buoni libri, nella consapevolezza che i buoni libri senza il buon senso possono spesso dare scarsi risultati,mentre invece il buon senso senza troppi libri può dare risultati maggiori. Tutto ciò è mia personale opinione formatasi da mia esperienza di vita. Un saluto amichevole. espert37 |
27-08-2009, 23.49.21 | #8 | ||||||
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Buon senso o buoni libri?
Citazione:
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perchè non la metti nel piatto? Citazione:
Scusa ma,stai parlando per maestri di scuola o cosa intendi..non capisco.. Citazione:
E’ sufficiente testimoniare se stessi,quel che si è…i bisogni affermativi non sono sempre necessari.. Citazione:
Citazione:
E’ anche il mio preciso impegno,momento per momento,in tutta la mia vita: svelare la realtà oltre le apparenze:e solo rettificando se stessi con profonda autosservazione e consapevolezza ciò può divenire possibile. ciao |
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28-08-2009, 03.00.48 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Ascoltare con gli occhi
Citazione:
Tu sai che i libri non sono acquisizioni passive, erudizione sterile, raccolta disordinata di informazioni, ecc. come accade per la massa omologata. Ma concedono una formazione etica ed estetica, vite alternative per procura altrimenti impossibili. Ci si forma la personalità attraverso le inferenze e le deduzioni dei ragionamenti, in modo indiretto sulle parole orali e scritte altrui,sapendo leggere e scelte personali, oppure osservando la realtà circostante con i sensi vigili ed addestrati. Ma le due cose non si escludono, come vorrebbe il senso comune. Non è detto che tutti i filosofi o pensatori siano come Talete che per volgere gli occhi al cielo, cadde in una fossa suscitando le risa della serva trace. Libri e vita sono complementari,interdipendenti per riscontri sul campo. Oggi la lingua italiana la puoi imparare solo da buoni giornalisti,come Ronchey, assolutamente no con gli scrittori ibridi imitatori di altrui letterature straniere e le loro ridondanze di un “Parlato” cartaceo. Sono un lettore non forte; pochi libri ma selezionati senza suggestioni da parte dell'industria culturale. Tra le mie mani passano molti libri ogni anno, ma quelli che scelgo non sono molti. Ogni biblioteca si forma per eliminazione e non per accumulo. Solo qualche centinaio, e sapere dove trovare ciò che serve; maneggiare repertori, è più importante. Assieme alle fiabe della mia prima infanzia, lettura fondamentale come dice Hillman in “la letteratura dei bambini”: “Quanti durante l'infanzia hanno sognato sulle fiabe e sui libri illustrati sono in un certo senso ben più preparati alla vita di quelli che non ne hanno mai subito il fascino. Queste letture precoci diventano in un certo modo vissute e assimilate in una vita in cui l'anima ritrova se stessa”. ciao noto che ovunque il tono è ovunque uguale, sì ... ma il buon senso .... |
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28-08-2009, 08.28.55 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Buon senso o buoni libri?
Citazione:
grazie per il filosofo, ma non aspiro a tanto, caro Giorgiosan. Questvolta sei in errore. Il mio ... buon senso mi dice che per argomentare in un forum di riflessioni di tipo filosofico, e fino a prova contraria questo lo è, uso più adatti repertori, se occorre. Dizionari specialistici, enciclopedie collaudate da decenni, autori affidabili per unanimi consensi. Pagine e pagine per un tema, oltre a capire qual'è il contesto a cui mi rivolgo, sempre connettendo altri dati di vita “pratica”, se posseduti, e a volte pareri sul campo (non wikipedie). Ad esempio la premessa filosofica può essere: Espressione che designa: 1) una sorta di “sesto senso” interno, responsabile della percezione dei sensibili comuni, della coordinazione dei dati dei sensi esterni e della coordinazione di dati dei sensi esterni e della consapevolezza del sentire; 2) la consuetudine o il modo di pensare comune; il “consensum gentium” riguardo ad alcune verità universalmente accettate; il “buon senso” o la “sana ragione” ,il senso comune; 3) un istinto originario o un insieme di principi innati propri della mente umana. (...) si tratta di un sistema pratico piuttosto che intellettuale. Questo sistema è costituito dalle tradizioni, occupazioni, tecniche, un tempo stabilite dal gruppo . Le significazioni che lo compongono sono un portato del comune linguaggio quotidiano col quale i membri del gruppo comunicano tra loro” (da “Logica”, in Scienza nuova del Vico). Sono le definizioni,non dissimili da altre, che mi piacciono di più. Se mi dice “mi fido del mio buon senso” uno studioso di fama, un contadino esperto di campi, o un impiegato che non spazia oltre quattro pareti, secondo me c'è differenza. Poi, se sono in grado, giudico da ciò che mi dice. Ma se leggi con attenzione e senza condizionamenti prevenuti ciò che ho scritto, noti che tengo conto di tali sfumature, anche quelle più positive. Se assumo il termine in un senso più psicologico, uso altre fonti. Ad esempio: “disposizione mentale all'equilibrio e alla misura che si manifesta nelle capacità naturale e spontanea di prendere decisioni valide nella sfera pratica dell'esistenza o di esprimere giudizi sui problemi della vita anche laddove non emergano soluzioni di immediata evidenza logica (basate su convenzioni e opinioni generali) Il “senso comune “ per alcuni autori potrebbe avere una connotazione un po' diversa. Ci avviciniamo a un poco saggio senso comune carico di pregiudizi e appiattito sulle convenzioni più diffuse, per cui in esso non è rintracciabile forma di razionalità dove s'incontrano in modo efficace teoria e prassi. Mi fermo qui, se nessuno crede di proseguire tale dibattito. Il buon senso ed equivalenti è un topos importante nella filosofia di ogni tempo. Vorrei ancora ricordare che tali conoscenze le ho ricavate da vari libri non mediocri e cartacei. E che in fondo si tratta di mio “buon senso,” affermare che la pratica, l'osservare la realtà, l'autarchia del pensiero, anche se fuori da certe suggestioni e conformismi, non è sufficiente. Se occorre un dizionario della lingua italiana, consiglio il “Battaglia”, a 24 volumi. Se lo confronti con lo Zingarelli e simili, noterai una differenza enorme. |
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