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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
21-07-2009, 08.12.28 | #12 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
La discussione è sulle motivazioni del fatto che alcune cose sembrano belle agli esseri umani; non vedo cosa c'entri l'"esplosione dei paradigmi interpretativi causata dall'arte moderna" (che peraltro trovo cervellotica, elitaria e principalmente guidata dall'aspetto economico). Se un paesaggio ci pareva bello prima di questa "esplosione", ci pare bello anche dopo. Citazione:
utile è ciò che dà felicità |
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21-07-2009, 09.10.36 | #13 | ||
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
Citazione:
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21-07-2009, 09.11.31 | #14 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Riferimento: Una base per l'estetica
Il discorso ha degli aspetti ragionevoli, anche se come al solito è difficile rinchiuderlo in poche od addirittura una sola categoria.
Partiamo dalla considerazione che possediamo questa categoria, anche se non sappiamo bene come definirla. L'idea “evolutiva” che la percezione del bello abbia delle importanti funzioni per l'uomo non mi sembra irragionevole, anche considerando l'arte moderna. Pensiamo alla parola “an-estetico” intesa negativamente come privazione, negazione sensoriale o chiusura emotiva; l'estetico, al contrario, sembra indicare invece un momento di grande utilità, di apertura di potenzialità, necessario all'equilibrio dell'uomo, alla sua percezione delle cose. Anche l'arte moderna che non vuol essere e non si considera più solo pura rappresentazione della realtà (icona), assolve al compito, tramite la propria fruizione, di momento importante allo sguardo umano delle cose; certo, il punto è perché? Probabilmente perché abbiamo bisogno di osservare le cose da più prospettive e quella basata sul senso comune o su uno sguardo che seziona il reale, come quello tecnico, esauriscono solo una parte dei nostri bisogni. Di un paesaggio possiamo osservare i vari particolari, possiamo studiarne i dettagli, possiamo disquisire sulle varie cose che vi troviamo, ma abbiamo pure un evidente bisogno di lasciarci rapire dal tutto, rompendo i modi consueti e quotidiani di rapportarci col mondo che spesso ci portano all'assuefazione. Forse ho spostato la discussione da “perché una cosa ci appare bella” a “perché il bello (e il brutto...)”. |
21-07-2009, 13.03.29 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Una base per l'estetica
L'esaltazione eccessiva dell'arte "estetica" e direi anche la mistificazione ha confuso le idee a molti
Dove si manifesta il bello al suo grado più alto? Credo che il "bello" si manifesti soprattutto nell'essere umano. Non c'è spettacolo della natura, né opera d'arte, comparabile con la bellezza che può rivelarsi nell'essere umano. Ci può essere anche una bellezza nell'agire umano, ed è la forma eroica dell'agire, con riferimento ad eros nel senso inteso da Platone, ciò che tiene unito tutto. Nell'essere umano e nel suo agire la bellezza insuperabile. Ciao a tutti |
21-07-2009, 17.28.03 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
Quando l'essere umano è sommamente bello? Quando è vero cioè autentico, quando è umile, quando è buono, quando è uno con gli altri esseri umani. E così si salda l'estetica con l'etica. |
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21-07-2009, 21.37.03 | #17 | ||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
Penso che una tal tesi sia così vaga che il suo contenuto effettivo sia relativamente ininfluente. Mi spiego meglio: è il richiamo al "magari molto alla lontana, magari in modo sublimato" che rende tutto profondamente nebuloso. (Pensa a quanto sia falsificabile...) A posteriori è possibile trovare una spiegazione "alla lontana" ad hoc per ogni classe di fenomeni, così posso spiegare "alla lontana" un dato comportamento umano tramite un qualsiasi trauma infantile, oppure una particolare crisi economica tramite un qualsiasi evento particolare. Naturalmente sarebbe sciocco negare l'influenza del patrimonio genetico sull'uomo, e quindi in particolare anche sul suo senso estetico; ma da qui a ritenere che il nostro senso estetico è semplicemente riducibile al nostro DNA c'è una grandissima differenza. Qui di seguito il mio intervento prenderà fortemente spunto da questo mio vecchio post: https://www.riflessioni.it/forum/filo...tml#post154030 Innanzitutto voglio citare Hilary Putnam: Citazione:
Quindi riconosciamo pure che il nostro senso estetico abbia alcune basi nel biologico, ma non facciamo il grossolano errore di ritenere che tutte le sue basi siano nel biologico. Questa tesi, infatti, non solo è enormemente controintuitiva, ma è anche non dimostrata. Aggiungendo un altro punto, bisogna considerare che l'uomo vive sia in una dimensione biologica, ma anche in una culturale. La culturale avrà dei contatti con la biologica, ma sicuramente tali dimensioni non coincidono (e neppure è vere che una sia totalmente inclusa in un'altra). Per esempio se l'istinto di sopravvivenza mi spinge a rimanere in vita, i miei valori potrebbero spingermi ad andare contro questi e sacrificare la mia vita per salvare una scolaresca di bambini delle elementari. "Ma anche tale tuo valore ha una ragion d'essere perché un qualche istinto biologicamente radicato in te ha fatto si che tu abbia tale valore", mi potresti obiettare. Ma che forza ha tale obiezione? E' convincente? Si hanno delle prove per dire questo? Oppure, come io credo, è più ragionevole sostenere semplicemente che i miei valori sono quelli e che centrino poco con i miei istinti primordiali? Si deve forse pensare che l'evoluzione abbia potuto selezionare così accuratamente anche il mio senso dell'altruismo e del sacrificio per gli altri? Ma non solo tali principi in generale, ma anche che abbia formato tali principi in modo così preciso che essi fossero applicabili in quel dato e preciso contesto? Si vuole forse sostenere che in nessun nostro valore sia stata coinvolta la nostra capacità di riflessione, perché tutto si è formato "meccanicamente"? Ne dubito fortemente. Prendiamo il fatto che il mio senso estetico sia attratto da questioni altamente teoretiche, estremamente lontane dall'esperienza, come la filosofia e la logica matematica. Poniamo che io sia infatuato del Teorema di Löwenheim-Skolem. Anche questo può essere spiegato "alla lontana" dall'evoluzione? D'altro canto dobbiamo riflettere anche sul fatto che la lentissima evoluzione biologica segue un processo darwiniano, mentre quella culturale, estremamente rapida, ne segue uno lamarckiano. |
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22-07-2009, 06.53.49 | #18 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
Credi davvero che l’arte moderna, dalla “merda d’artista” di Pietro Manzoni ai bambini impiccati di Maurizio Cattelan, abbia qualche relazione con la percezione del bello delle persone?? Citazione:
Non ho detto che è bello ciò che è utile, ma che il concetto di bellezza è una sublimazione, avvenuta attraverso le generazioni, di ciò che è stato utile. Che l’arte moderna dia felicità a qualcuno mi sembra molto opinabile .... |
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22-07-2009, 13.42.17 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
Il senso estetico dipende anche dall'educazione cioè è anche un fatto culturale. Di solito però ciò che è culturale è relativo al tempi, alle mode in ultima analisi alle varie tendenze che si contendono il campo e sempre in opposizione fra di loro. Albert parla di un senso estetico fondamentale come è fondamentale l'istinto di conservazione, per esempio, sul quale poi si innestano i contributi culturali. In altra parte del tuo post parli di casualità dell'evoluzione. Quindi il dissenso sta a monte e credo che riguardi il tema del finalismo dell'evoluzione. Così mi è sembrato. |
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22-07-2009, 14.16.50 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: Una base per l'estetica
Citazione:
Questa sublimazione però è abbastanza problematica! Tu sostieni, mi sembra di capire, che quando noi oggi diamo un giudizio estetico positivo (Questo quadro è bello!) siamo in grado di esprimere questo giudizio (di fatto diverso da un giudizio di utilità!) solo perchè abbiamo sviluppato (geneticamente) una capacità di giudicare del bello come qualità generale di ciò (e questo che cosa è difficile immaginarselo! Cosa rimanda ad una atavica 'utilità' in un quadro d'arte?) che singolarmente ci appariva utile. Eppure possediamo anche una capacità di giudicare dell'utilità! Non bastava forse questa? E' evidente che, se anche una relazione, una riduzione del bello all'utile e di questo a puri caratteri biologici, esiste, questa non può eliminare il fatto che: 'questo è bello' e 'questo è utile' non sono due frasi con uno stesso significato. Come ha scritto epicurus, questa relazione, questo processo è molto nebuloso. Non sembra essere contraddittorio, ma non è nemmeno falsificabile. Insomma è una proposta che potremmo accettare soprattutto per simpatia, non tanto per gli argomenti che la difendono! |
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