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23-08-2012, 09.51.38 | #42 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Il tempo esiste?
Citazione:
Noi vediamo il tempo come una successione, ma una successione dipende dalla prospettiva da cui la si osserva. Ormai ci poniamo il problema di poter affermare gli eventi indipendentemente dalla prospettiva dell'osservatore, e la velocità della luce in un certo senso annulla la successione. Se viaggiassimo alla velocità della luce vedremmo ancora una successione fra gli eventi? La nostra visione della vita è cinematografica, mettiamo in sequenza una serie di rappresentazioni ferme ed immutabili, perchè tali immagini sono il nostro unico modo possibile di percepire la realtà. Noi sappiamo che tutto muta in continuazione, ma se non fermiamo il divenire in un fotogramma non possiamo interpretare la realtà. Dobbiamo però renderci conto che la visione cinematografica è solo uno strumento per interpretare la realtà e non la realtà stessa, altrimenti finiremmo per dover dare ragione a Zenone con la sua freccia e la sua tartaruga. |
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23-08-2012, 12.38.40 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-09-2011
Messaggi: 47
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Riferimento: Il tempo esiste?
Citazione:
Negare il tempo è una cosa, giudicarlo "illusorio" un'altra. Forse è bene chiarire prima di tutto questo punto. La questione iniziale, che verteva sulla effettiva "esistenza" del tempo, lasciava un po' intendere forse la prima accezione: un'accezione forte e assolutista. In questi termini credo che nessuno e mai, neppure Zenone, la intendesse. Al contrario io penso che Zenone ritenesse semplicemente di dimostrare l'"apparenza" del tempo e del movimento. Ora l'apparenza è una forma di "illusorietà". In tal senso Zenone godette del suffragio postumo dello stesso Einstein ("Il tempo è la più tenace delle illusioni"). Quanto alla correlazione tra tempo e movimento, occorre un po' di attenzione per non incorrere in tautologie. Senza addentrarci nelle complessità relativistiche moderne, ricordo che anche nella fisica classica tradizionale il movimento è definito esattamente come un rapporto: quello tra lo spazio ed il tempo. Quindi tempo e movimento non sono semplicemente "inscindibili", ma qualcosa di ancor più strettamente correlato: sono due variabili che descrivono uno stesso fenomeno. Movimento e velocità, infatti, coincidono nelle trasformazioni galileiane che servono, appunto, a relativizzare i movimenti reciproci di più enti all'interno dello stesso sistema. La "velocità" è solo la risultante di un confronto operato sul moto di almeno due enti, ponendoli in relazione tra loro. Credo che nessuno possa negare il tempo, ma ritengo perfettamente legittimo dubitare della sua illusorietà. Infine vorrei aggiungere un ulteriore osservazione allo sviluppo della discussione. Il tempo fisico non è solo quello della fisica storica, che si esaurisce in un rapporto tra spazio e moto. Esso è anche quello del II principio della termodinamica, il quale ci riguarda molto strettamente in quanto esseri viventi. L'aumento irreversibile dell'entropia, infatti, non è soltanto "aumento del disordine", ma anche e (per noi) soprattutto "perdita di informazione". Ormai sappiamo che i processi di invecchiamento biologico sono correlati (probabilmente coincidono) con una graduale perdita di efficienza dei meccanismi che controllano e consentono l'espressività del genoma. Studi recenti confermano che nell'anziano diminuisce la "selettività" di questi controlli: in un certo senso invecchiamo a causa della ridondanza dell'informazione. Troppa informazione=meno informazione. Esiste, quindi, anche una freccia del tempo irreversibilmente unidirezionale che non dipende dal movimento, bensì dalla struttura più o meno ridondante e selettiva dell'informazione. |
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23-08-2012, 13.17.39 | #44 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il tempo esiste?
Citazione:
Se ti riferivi al rapporto essere e divenire, credo che nel divenire qualcosa permanga ... per esempio l'dentità degli esseri o la loro coscienza di essere sempre sé medesimi. |
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23-08-2012, 15.32.38 | #45 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il tempo esiste?
Citazione:
I paradossi di Zenone possiedono ancora tutta la loro efficacia nel mostrare come la nostra interpretazione della realtà sia contraddittoria. Il nostro modo d’intendere l’essere e il divenire è utile nella vita quotidiana e nell’agire nel mondo, ma fuorviante quando lo facciamo coincidere con la Realtà. Il credere verità assoluta ciò che invece è soltanto un’universale interpretazione del divenire è all’origine del nichilismo e della conseguente angoscia esistenziale. I rimedi escogitati per contrastare quest’angoscia si sono ormai in gran parte rivelati inefficaci, dando la stura alle più bieche volontà di potenza. L’Italia pare essere la culla naturale per la nascita di queste manifestazioni devastanti. Lo è stata con il fascismo, e di nuovo con il berlusconismo. Differenti manifestazioni del medesimo male: il Nichilismo. |
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23-08-2012, 23.57.02 | #46 |
Ospite abituale
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Riferimento: Il tempo esiste?
Il battito cardiaco è un’impressione soggettiva o ha una sua oggettività a prescindere dal soggetto a cui batte il cuore?
I nominalisti a cui è cessato di battere il cuore sono ancora nel mondo? L’universo sopravvive ai nominalisti e alle nostre parole. Se viaggiamo alla velocità della luce, cambiano i nostri battiti cardiaci, i nostri ritmi biologici? Non esiste una VERA realtà esistono realtà percepite dai sensi e memorizzate come astrazione per correlarle ai fenomeni ed estrarle dalla memoria quando sussiste una relazione che implica il fenomeno memorizzato. Ecco perché abbiamo astrazione e percezione. La realtà astratta di un artista non è altro che una rappresentazione dell’alterazione delle dimensionalità . E ognuno di noi descrive e definisce un fenomeno collegando sensi e psiche e quindi almeno nei particolari lo soggettivizza. .Ma perché abbiamo una psiche che altera un fenomeno quantificabile e descrivibile dall’ esperienza strumentale scientifica? Perché noi abbiamo l’essere e la scienza no. L’essere è un eterno divenire. L’essere è l’essenza di una esperienza, la vita, diversamente non ha giustificazione di esistere, equivarrebbe al nulla, a una vestigia senza senso. L’esperienza ha in sé necessità del moto per poter sussistere, perché è attraverso l’esperienza che l’essere prende coscienza di sé. All’essere il fenomeno si mostra affinché esperisca il senso stesso del fenomeno per dare un significato al fenomeno e all’essere in quanto si relazionano nel mondo. L’essere quindi ha necessità del movimento che costruisce le relazioni, che comunicano le informazioni e l’essere ne cerca i denominatori comuni , l’essenze che le governano , le leggi , le regole che legano i particolari e gli universali. Il moto contraddice l’essere?Allora o non esiste l’essere o non esiste il moto. E’ tutto immagine e falsa realtà? La materialità è la “prova del nove” affinché l’astrazione non si sganci dalla vita che è armonia è l’accordo di più relazioni . Quello che percepisco è la disarmonia fra la concettualizzazione di materialità e astrazione, fra corpo e spirito, fra scienza e coscienza. Il tempo è lo scandire del movimento è il metabolismo dell’universo, non ha importanza la convenzione, se gli antichi lo percepivano attraverso la precessione degli equinozi o gli yuga vedici, o l’orologio al polso . Lo scandire degli umani è solo il legame della rotazione del pianeta Terra, è la convenzione per armonizzare altre convenzioni, il tempo del lavoro, il tempo del riposo, il tempo del mangiare. Gli altri esseri terrestri non portano orologi seguono i ritmi metabolici e lo scandire del dì e della notte, della luce del sole. |
24-08-2012, 07.51.01 | #47 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il tempo esiste?
Citazione:
La filosofia contemporanea è stata ed è una grande opera di distruzione delle passate certezze, ma una volta che non ci sarà più niente da distruggere bisognerà ricominciare a costruire. Anzi, chi distrugge lo fa già per poter ricostruire; altrimenti per quale altro motivo distruggerebbe? Possiamo dire che il tempo non esiste, che gli altri non esistono, che noi stessi possiamo non esistere. Ma che lo diremmo a fare se non sapessimo che non è così? Se fossimo veramente consapevoli che non esiste niente non saremmo certo in grado di sopportare una tale angoscia: ci fulminerebbe all'istante. Ci diamo un gran daffare per migliorare al massimo le nostre condizioni di vita e poi scopriamo che siamo già morti e non ce ne siamo accorti. Si può speculare quanto si vuole ma alla fine ci sono degli aut-aut: o si fa filosofia o non la si fa, o esiste una possibilità o non ne esiste nessuna, o esiste lo spirito o non esiste niente. Il tempo esiste perchè esistono il giorno e la notte, suddividendo il giorno e la notte otteniamo le ore, suddividendo le ore i minuti, dai minuti i secondi e così via. La scoperta del tempo è stata la scoperta della scienza, senza tempo con che li misuriamo i fenomeni? Certo alla velocità della luce il tempo il tempo si ferma, ma noi quand'è che vivamo alla velocità della luce: quando lavoriamo, quando mangiamo, quando dormiamo? Si può speculare quanto si vuole, ma se poi non ci si riconduce al senso comune il tutto diventa solo un mero esercizio intellettuale Siamo ossessionati dal conoscere la realtà ma poi non ci domandiamo quanto di quel che conosciamo ci è veramente utile. Ci interessa solo conoscere con l'intelletto, ma non ci chiediamo se quello che conosciamo ci renderà più forti, più giusti o più saggi. Io credo che esista un'anima e che la filosofia sia, come diceva Epicuro, una spirituale arte medica che cura i mali dell'anima Poi esiste anche la speculazione certo e non è un male speculare, ma speculare produce solo una sorta di piacere intellettuale, non fortifica l'animo. Come ha detto Leibnick1 il tempo è un riferimento interno alla nostra coscienza, se lo cerchiamo al di fuori finiremmo col concludere che non esiste. Il fascismo non è un rimedio, è una legalizzazione del crimine. |
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24-08-2012, 15.55.38 | #48 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Il tempo esiste?
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Il nichilismo, viceversa, ha una verità assoluta che è il Divenire. Il relativismo è solo un necessario punto di partenza. Perché una volta accettato occorre decidersi: “Ho fede comunque nella Verità, pur sapendo che molto probabilmente non la possiederò mai?”. Se questa fede si manifesta, ecco che germina l’esistenza come libertà nella ricerca del Vero. Se invece la tensione causata dalla totale insicurezza è troppo forte, si cede o abbracciando una verità rivelata (come nel caso di una religione che dichiara di conoscere la verità), oppure ci si abbandona al nichilismo, per cui nulla ha senso, ma che ha come fondamento, magari non cosciente, la fede nel Divenire. Nietzsche, per esempio, molto ha messo in discussione, ma non il Divenire, che ha infatti sempre dato per scontato. Citazione:
Occorre una nuova metafisica, che non potrà più però essere fondata su “verità” rivelate. Una metafisica che nasce proprio dal relativismo, portandolo sino ai suoi limiti, là dove scaturisce lo slancio dell’esistenza. Paradossalmente, questo limite può essere l’attraversamento del nichilismo. Un nichilismo forte però, onesto, sincero con se stesso, coraggioso, che vuole guardare nell’abisso della sua supposta Verità. A quella vista può manifestarsi l’autentica fede. Sfortunatamente, oggi è diffuso un nichilismo debole, vigliacco, che mente a se stesso, che segue il primo pifferaio magico che lo inebri facendolo godere e dimenticare il suo stato miserevole. Citazione:
Siamo imprigionati da “verità” considerate ovvie, dandole per scontate ci legano impedendoci di andare oltre. In particolare, è proprio quell’”esistere” che occorre problematizzare. Siamo ancora fermi al dramma dell’avvento della razionalità. Così ben descritto dal mito di Adamo, che narra proprio l’esito della nascita della razionalità: il rendersi conto del divenire, della morte. Da ciò l’angoscia (perdita del paradiso terrestre). Ma pure la raggiunta consapevolezza del bene e del male, che si esplica infatti con Caino, il primo uomo a pentirsi di un’uccisione (a causa della consapevolezza ormai raggiunta: prima non ci si poneva alcun problema), non per niente Caino è il nuovo: agricoltore e mentre Abele è il vecchio: pastore. E’ giunto il momento, ne sono convinto, di una nuova fase. Ossia il superamento della razionalità per accedere all’Esistenza. Non ha certo alcun senso filosofare e poi non agire di conseguenza. La ricerca della Verità consiste proprio nell’azione, in cui nella vita quotidiana si decide per l’eternità. Questa decisione si matura meditando, ma poi ciò che conta è l’attimo in cui si agisce. Sono d’accordo, il fascismo non è un rimedio, ma la rinuncia a ogni rimedio buttandosi nell’esaltazione della volontà di potenza. |
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24-08-2012, 20.30.16 | #49 |
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Riferimento: Il tempo esiste?
Ho l'impressione che si continui a confondere la concezione einsteniana del tempo con quella di Zenone: sarebbe bene ricordarsi che Einstein riguardo all'illusorietà del tempo si riferisce essenzialmente alla sua perdità di oggettività (o di assolutezza). Peraltro anche lo "spazio" perde questo carattere, ma sembra che a nessuno venga in mente di domandarsi: lo spazio esiste realmente ?
E sarebbe bene ricordarsi che in definitiva Einstein ha sostituito 2 assoluti (spazio e tempo indipendenti) con un altro assoluto (spazio-tempo) del quale i nostri sensi soggettivi possono cogliere solo (e quindi misurare) le proiezioni nella nostra visione tridimensionale e temporale del mondo. |
24-08-2012, 20.48.22 | #50 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il tempo esiste?
Citazione:
Se così fosse il nichilismo sarebbe l’esito di qualunque filosofia perché il divenire è una evidenza che non si può eludere anche volendo e che Nietzsche non lo abbia negato non modifica la realtà. Mi piacerebbe sapere quale nesso ci sia, secondo te, fra divenire e nichilismo. La metafisica in quanto tale non è collegata ad una rivelazione anche se il pensiero metafisico è stato storicamente messo al servizio della teologia cristiana. Che il divenire sia un luogo comune non significa alcunché perché luogo comune non qualifica né la verità né la falsità. Inoltre il pensiero metafisico esprime anche il divenire con le categorie potenza-atto. Dici che bisognerebbe tematizzare l’esserci e l’esistenza ... ma esser-ci cosa altro è se non divenire? Certo l’esistenza umana ha come esito la morte biologica … per ciò dovremmo ripudiare la categoria divenire per tacitare l’angoscia della morte? Non mi sembrerebbe un cercare la verità ma sfuggirla. Dici che la verità consiste nell’azione (mi ricorda Marinetti grosso modo) e l’azione cosa è se non credere nel divenire? Il divenire può essere espresso dal concetto di evoluzione che ne è quasi un sinonimo. La vita, il divenire, l’evoluzione, il tempo insomma è la possibilità di conoscere, di diventare migliori, di crescere. Ultima modifica di Giorgiosan : 25-08-2012 alle ore 12.56.32. |
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