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07-07-2012, 11.50.23 | #62 |
Ospite abituale
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
La scienza moderna è iniziata nel tanto superficialmente vituperato medioevo.
Il giudizio negativo è frutto degli stereotipi divulgati dall’illuminismo e in seguito dall’idealismo per poi essere solidamente impiantati nella cultura dal marxismo. La pigrizia di chi ha assunto questi stereotipi, magari come fondamento della propria ideologia, è quasi invincibile anche perché oltre a semplificare sottrae allo sforzo di ricercare e di ricalibrare quello che nella storia non si risolve mai in bianco o nero. Queste recriminazioni servono a poco: è meglio mostrare i meriti scientifici e filosofici di un vasto periodo etichettato semplicemente come medioevo, nonostante comprenda un arco temporale di circa un millennio, solo perché il carattere unitario è dato dal carattere cristiano, saltando a pie’ pari ogni critica storica. Nel secolo XII la nascita delle università segna un trapasso epocale rispetto al periodo precedente in cui l’istruzione era prerogativa dei monaci e del clero. tratti distintivi delle università medievali erano l'autonomia e l'universalità, per cui assunsero un carattere sempre più aperto e intercomunicante non dissimile dalla vita dei campus odierni. Le università non si mostrano come uno strumento della chiesa anche se, ovviamente. Gli studi di diritto e di medicina testimoniano da subito un interesse per l’umanità; Oxford assume importanza non per la teologia ma in forza della scuola di logica e di scienze. A proposito di logica, si deve alla traduzione dei testi di Aristotele con il tramite della cultura araba la grande diffusione di quella disciplina nell’occidente cristiano. Si chiede E. Grand: “ Una rivoluzione scientifica avrebbe potuto avvenire nel secolo XVII se, in precedenza , le opere di scienza e di filosofia naturale greco-arabe non fossero state massicciamente tradotte in latino? La risposta sembra ovvia, no, non avrebbe potuto avvenire." Riporto l’articolazione di Edward Grant con la quale sostanzia l’importanza del medioevo per le scienze: 1. le traduzioni in lingua latina dei testi greco-arabi di scienza e di filosofica naturale: non solo il prezioso lavoro di traduzione, ma anche l'originale elaborazione scientifica islamica consegnano all'Occidente un patrimonio al cui centro si trovano le opere di Aristotele 2. la creazione delle università medievali: novità totalmente latina possibile perchè Chiesa e Stato accettano una loro separazione. La Chiesa medievale accetta la laicità del sapere. 3. l'incontro della teologia con la filosofia naturale:l'accettazione dei teologi della filosofia naturale, non viene respinta per il suo carattere pagano e pericoloso per la fede,senza lo sforzo di conciliazione e convivenza dei teologi-filosofi, la filosofia naturale non sarebbe entrata nel curriculum universitario. Chi volesse approfondire il rapporto fra scienza medievale e scienza moderna può fare riferimento a Edward Grant e al suo "Le origini medievali della scienza moderna". Se qualcuno vuole cominciare ad approfondire c'è questo breve documento: http://www.diesselombardia.it/imgdb/...la_scienza.pdf Ultima modifica di Giorgiosan : 07-07-2012 alle ore 14.45.32. |
07-07-2012, 12.14.44 | #63 | |
Moderatore
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
Vecchissimo artificio retorico. Ha cominciato mi pare sant'Agostino "Che cosa è allora il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se cerco di spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so." Confessiones XI, 14 |
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07-07-2012, 14.14.10 | #64 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
Pensare al tempo come fatto di unità di misura omogenee è utile per poter controllare gli eventi, ma la durata effettiva è fatta di istanti diversi l'uno dall'altro. Ogni momento della fase evolutiva è reale fintanto che rimane inserito nel contesto della fase evolutiva. Astrarre un momento dalla sua fase evolutiva significa di fatto idealizzarlo. Pensare ad un momento successivo all'altro o ad un bambino che diventa uomo sono in realtà solo idee. Nella realtà due momenti definiti successivi fanno invece parte della stessa durata, ed è scorretto affermare che un bambino diventa uomo poichè non si tratta di una cosa che diventa un'altra, ma della stessa cosa presa ad un punto diverso della stessa durata. Forse Bergson è riuscito in ciò in cui Agostino aveva fallito: spiegare il tempo, ossia la durata. |
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07-07-2012, 21.21.29 | #65 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
In qualche modo i due istanti non sono sovrapposti...appartengono ad un diverso tessuto spazio/temporale...sia esso rettilineo, curvo, o rivoltolato su se stesso....altro che fase evolutiva! Comunque Bergson sembra dare una spiegazione...lui dice o crede di definire il tempo...oramai, secondo altri, spazio/tempo ...o solo spazio...comunque tessuto dell'universo, ecc... E' Il filosofo che si sforza di inserire nelle sue elucubrazioni un concetto scientifico...e su di esso costruire. Chi invece, cosiddetto filosofo, si presenta ad una platea dicendo che lui sa cosa sia la vita, ma se glielo chiedi non lo sà.... è solo uno che cerca di turlupinare...di impressionare il pubblico con una uscita retorica che non dice niente. Il guaio è che c'è sempre qualcuno che ne resta impressionato...da una volgare turlupinatura! Credo tuttavia che se il conferenziere o l'intervistato, fosse stato uno scienziato, un ricercatore, magari un biologo, avrebbe detto ben altro e non si sarabbe rifugiato dietro un artificio retorico... Occorre oramai rassegnarsi a considerare che della vita, la scienza sa molto...non certo tutto, ma molto! Comunque non ci sono limiti da definre, ma cime da conquistare! Sentiamo cosa dice ALBERT! |
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08-07-2012, 14.46.45 | #66 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
Bergson non è Empedocle che si gettò, se è vero, nell'Etna per dimostrare di essere un dio; ma sembra che ci sia una tendenza proveniente da una certa parte del mondo scientifico ad associare il termine di filosofo a quello di ciarlatano. Mi sembra evidente che perlomeno dall'età moderna in poi non vi siano filosofi che siano digiuni di cognizioni scientifiche come si vorrebbe dare ad intendere Se la scienza non è in grado di spiegare il passaggio dalla materia-energia alla vita significa che c'è un qualcosa di implicito nella vita che la scienza non riesce ad esplicitare. |
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10-07-2012, 19.52.14 | #67 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
Ma io non liquido Bergson...anche perchè non ne so quasi niente...dato che non si trova sulla mia inea di interessi Citazione:
Ma forse esagerava! Certo che allora, di pensamenti stravaganti, ce n'erano! Cito vagamente: le sfere perfette di Aritotele, la Terra era ancora piatta o quasi, l'astrologia, i fluidi corporali...senza contare le streghe, il malocchio, la superstizione imperante e quant'altro, ecc... Sembra che a Londra, la metà almeno del tempo, i cittadini lo trascorressero ad evitare o a lanciare il maloccho o in pratiche superstizioze: si spiega cosi la foga di Bacone e del re Giacomo stesso nel favorire l'avvento della scienza...a detrimento della diffusione capillare dei ciarlatani, indovini, megere varie ...fossero o non fossero pensatori, scrittori o filosofi. Oggi, fortunatamnte, la terra non è più piatta...dato che tutti se ne rendono conto volando, ma per il resto....!!!! Citazione:
Ma forse che le altre varie discipline, in particolare la filosofia, non hanno limiti? Per me hanno un limite enorme: non sono scienza! Ma forse esagero! Citazione:
Ma forse presto si potrà...domani o fra mille anni...forse! Ma non solo la vita non si sà spiegare...per quanto molto di essa si conosca...In realtà molti altri fenomeni, alcuni forse anche fondamentali per l'esistenza e strutturazione dell'universo...dei multiversi... non sono, per ora, spiegati o riprodotti in laboratorio. Ecco la differenza fra il mio e tuo pensare e parlare, oltre che sulla concretezza di certe nozioni e concetti, verte su un qualcosa di sottilmente psicologico nell'esprimersi: ....Tu parli di "limiti della scienza" che sarebbero, obtorto collo, persino riconosciuti dalla scienza stessa. ....Io parlo di fenomeni che "per ora" sfuggono all'indagine scientifica, ma la cui esplicazione presto si assommerà ai passati successi. Cerco di chiarire: -La Vision prevalente dello scinziato, e anche mia, è: cime comquistate,... ulteriori cime da conquistare... pur con ogni possibile traversia. -La tua Vision e soddisfazione è: c'è pure un limite...se Dio vuole!...e manco lo vorrebbero riconoscere! Magari anche qui esagero...cerco di contenermi: -Il tuo Focus è sul "limite"... forse perchè ritieni che il comune ricercatore troppo si vanti di un sapere infinito...che ovviamnte non è...e non puo' essere...se l'universo non è infinito! -Il mio Focus è sulla ricerca e conquista continua di ulteriori saperi ...ulteriori cime conquistate e da conquistare...la considerazione di un limite è ininfluente per la scienza moderna: i limiti si superano! |
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12-07-2012, 18.16.17 | #68 | |
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
I limiti in senso matematico non sono concetti negativi ma positivi in quanto permettono di definire un oggetto. Chi aspira alla saggezza disprezzando la scienza è un misologo Un filosofo è colui che è introdotto alla scienza e cerca il miglior uso possibile della ragione alla luce di ciò che è scientificamente vero. Sarai pure più concreto di me in certe nozioni e concetti e avrai anche più sottigliezza psicologica, strano però che non ti accorga della contraddizione in cui ti poni. Rivendichi sempre che la scienza dovrebbe soppiantare la filosofia e al tempo stesso esprimi una tua filosofia di pensiero: il positivismo scientifico. Il positivismo ha si demolito la metafisica, ma l'abbandono della metafisica fu già annunciato da Hume, Kant e altri filosofi. L'abbandono della metafisica non significa abbandono della filosofia. Il positivismo stesso è una filosofia che per coerenza non può porsi come unica filosofia possibile. Per essere uno che non si pone limiti mi sembri di un pò strette vedute. |
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13-07-2012, 01.26.05 | #69 | |||||
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
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Comunque la scienza pare via via effetivamnte erodere molto del campo tradizionalmente definito della filosofia...ove la misura e la strumntazione è di applicazione possibile...ma forse anche il pensiero filosofico non ha limiti predefiniti. Citazione:
La questione che la mia sia una filosofia positivista o meno non mi tange. Comunque, come detto, anche per la filosofia i limiti sono indefinibili...del resto nel passato post ho fatto solo distinzione e confronto fra i modi di esprimre la mia e la tua vision. Modi che, di per sè, denuncianio, sul piano psicologico e di Vision personale, rispettivi nostri intenti e desideri...nostri modi di vedere....non giudizi oggettivi e di confronto fra le varie linee filosofiche ...in genere. Personalmente propendo a pensare che, al limite, ogni mio o tuo o loro pensiero espresso sia un contributo alla filosofia universale...ovviamente contributo non cosi definito e oggettivo come lo sarebbe una enunciazione scientifica. Citazione:
Leggi meglio e vedrai che è la scienza che non ha limiti predefinibili...piuttosto ha sempre davanti nuove e più numerose e alte cime da conquistare. Questo modo di dire denuncia il mio pormi positivo, aperto, fiducioso...quasi speranzoso, di fronte al sapere ed alle possibilità della ricerca scientifica: è questione di creativià, coraggio e sinergia, ma, soprattutto di metodo in contrasto col tuo porre come prevalente un qualche limite per un sapere che non ami, contrasta il tuo modo di pensare o lo vedi o senti come temuta minaccia per l'amata filosofia...cui concorre forse anche una punta di invidia per i successi che la scienza proclama: abbiamo acchiappato il bosone di Higgs!!!...e vai!!! Ultima modifica di ulysse : 13-07-2012 alle ore 12.00.20. |
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13-07-2012, 20.00.34 | #70 | |||||||||||||
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Riferimento: Una domanda filosofica ai filosofi: come filosoficamente utilizzate la scienza?
Citazione:
Ovviamente, quali siano le cause all’origine al fenomeno, la nostra scienza ancora non dice...per quanto già molto si sappia circa il manifestarsi e lo svolgersi comportamentale ed evolutivo della vita stessa nelle sue varie forme. Certo il quesito sarà esaurito quando si giunga a ricreare in laboratorio una qualche forma di vita...non semplicemente a clonarla. Ora sembra tu dica che è proprio per l'impostazione e modo di pensare nostro che non riusciamo a sapere e a spiegare cosa sia la “vità”, a ricrearla… e, soprattutto, come e per quali mezzi e combinazioni, abbia avuto origine una prima, o qualche prima, forma di vita, sulla terra. Citazione:
Forse è vero, forse è come dici, ma come altro potremmo articolare il saper ed anche l'intera cultura umana...se non in una struttura gerarchica e/o parallela dei vari saperi? Come altro potremmo...organizzare tale immensità? Del resto non credo sia stata una scelta vera e propria, ma una necessità…comunque un naturale confluire agli schematismi: sarebbero le cosiddette "Teorie Efficaci" della fisica! Mi chiedo, però, come possa, una tale modalità, essere di ostacolo alla ricerca ed esplicazione della definizione di "vita" visto che è il solo modo finora trovato per suscitare, far interagire e gestire i nostri pensieri e trovati...supportati da strumentazione ad hoc? Citazione:
In realtà, secondo biologia, al minimo, si potrebbe dire che è "vivente" una entità, delimitata nello spazio/tempo, caratterizzata dalle quattro proprietà seguenti: (rif. E.Boncinelli: lezioni di biologia)
Un spiegazione/descrizione un minimo esauriente di come una entità non vivente, cioè priva di dette proprietà, giunge a possederle, non esiste. Citazione:
Cioè:
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Tuttavia non credo che sia opinabile che quel quid in più, cui sembri alludere, sia Dio: è un giochetto già fatto migliaia di volte con successo…Daltra parte la scienza non può ricorrere a Dio...sarebbe finita!...non sarebbe più scienza! Tuttavia, fino ad ora, sempre se l’è cavata…con successive approssimazioni: Try and error!. Citazione:
Citazione:
Non lasciamoci ingannare dal fatto che un cristallo in presenza dei propri joni accumuli, per aggregazione (valenze), atomi che si vanno a posizionare in strutture rigidamente regolari, predefinite e caratteristiche del tipo di minerale: è solo per legge fisica! Tutti i minerali sono cristallini, il ferro (reticolo cubico), il gesso, il carbonio (diamanti) ecc.. ed anche molti composti (NaCl)..sono pure cristallini, ma niente a che fare con la “vita” quale la biologia, scienza della vita, definisce.. Citazione:
Ma di qui alla organizzazione e definizione della vita ce ne corre. Giustamente il linguaggio discrimina la “vita”dalla “non vita” e lo deve fare in conformità alla definizione biologicamente definita: i due stati non sono confondibili anche se ancora non sappiamo come passare dalla “non vita” alla “vita!. Citazione:
Citazione:
Infatti oltre che di “pensiero verticale” (razionale) si parla e si definisce anche il “pensiero laterale” che sarebbe origine/sede della creatività e della intuizione, ma non è che l’uno possa fare a memo dell’altro. Citazione:
Citazione:
Come Gesù ha determinato una svolta filosofica e religiosa, così Galileo ha determinato una svolta…addirittura una fondazione…della nuova scienza in netta opposizione alla precedente, così Einstein con la relatività ecc…senza voler attribuire un peso relativo alle singole figure. Citazione:
Ultima modifica di ulysse : 14-07-2012 alle ore 11.12.59. |
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