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Vecchio 17-05-2008, 18.24.15   #31
VanLag
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Per me,per la mia mente comunque l'ateismo ,che a questo punto è solo una parola, è sempre stato "altro".
ma penso che poco importi a questo punto..
.....Importa ai fini della comprensione non quella magari tua e mia che penso ci siamo capiti, ma quella di altri possibili lettori del 3d.

Ci sono atei che hanno fatto dell’ateismo una religione e che cercano di diffondere l’assenza di Dio con forza uguale e contraria a quella di certi credenti che, viceversa, vorrebbero imporre a tutti il loro Dio, ma ci sono anche atei che non vogliono imporre il loro ateismo a nessuno e che sono dotati spesso di spiritualità maggiore dei teisti.

Questo estratto da wikipedia spiega abbastanza bene alcuni dei concetti che ho dibattuto compreso il fatto che, nel corso della storia l’ateismo sia sempre stato demonizzato.

Nella sua accezione più ampia, il termine ateismo (dal greco "atheos", "senza dio, privo di dio", composto dall'alfa privativo α- e da θεός, dio) definisce la posizione sia di chi non riscontra nell'esistente alcun soggetto dotato di proprietà superiori o soprannaturali, sia di chi afferma positivamente l'impossibilità dell'esistenza di siffatti soggetti; si contrappone al teismo. Si differenzia anche dall'agnosticismo, categoria cui appartengono tutti coloro che sulla questione "sospendono" o comunque non esprimono giudizio. Da notare che in passato, con il termine ateo, alcuni credenti definivano anche, impropriamente e per lo più spregiativamente, gli appartenenti a religioni diverse dalla propria.
Durante tutta la sua storia il pensiero ateo è stato sempre osteggiato dalle istituzioni e anche da quelle nominalmente laiche pe ragioni di convenienza politica. Gli atei sono stati in quasi tutte le società e nel corso dei secoli considerati persone riprovevoli, immorali, pericolose. Su questa base ideologica e politica essi sono stati perseguitati con pena minima l'esilio e massima la morte. Fanno eccezione, in senso negativo, le dittaure che nel XX secolo hanno proclamato l"ateismo di stato", nelle quali i perseguitati erano invece i religiosi.

Nell'antica grecia filosofi come Diagora di Mileto e Protagora furono osteggiati. Platone nelle Leggi propose d'introdurre pene severissime (fino all'ergastolo) per gli atei.[2] L'editto di Tessalonica del 380 impose il cristianesimo come religione di stato. Per tutto il medioevo l'ateismo viene messo fuori legge e per gli atei era previsto solitamente il taglio della lingua.[3]

Non necessariamente il termine ateismo è sinonimo di areligiosità. Può infatti darsi il caso di atei dichiarati che credono in concetti come "forza universale" o simili, i quali, pur non avendo caratteri teistici, conservano comunque elementi di religiosità (posizione avvertita ma fortemente contestata da Michel Onfray, che la esclude dalla propria ateologia). Per esempio Bertrand Russell si è sempre proclamato ateo, ma era un matematico platonico, e dichiarava in Storia della filosofia occidentale (Longanesi, Milano 1983, pp.55-56): «La matematica è, credo, ciò su cui sostanzialmente poggia la fede in una verità esatta ed eterna, nonché in un mondo intelligibile al di sopra dei sensi.» Questa è un’affermazione non di carattere monoteista, ma certamente panteista, e quindi religiosa. Alcuni considerano il buddismo una religione atea in quanto si occupa di spiritualità ma non presuppone l'esistenza di una divinità.
http://it.wikipedia.org/wiki/Ateismo

VanLag is offline  
Vecchio 18-05-2008, 09.32.17   #32
Mirror
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Messaggi: 1,733
Riferimento: Senza Dio tutto è permesso

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Non ti sembra pericoloso cercare un sinonimo al “tutto” e all’”esistenza” a “ciò che è” ed usare proprio il termine Dio che purtroppo nella storia l’abbiamo visto schierato al fianco ora di questo ora di quell’esercito?


Certo, il pericolo di ambiguità sussiste. Lo so che siamo condizionati a pensarlo altrove, lassù... come "Persona".
Però c'e anche la possibilità di far intuire una visione non dualistica del Divino. Un concezione di Dio che non è separata dal ciò che è; una percezione della Totalità meno infantile che non si rifà a verità rivelate da chissà chi, ma che offre la possibilità di sentire e vedere il Divino ovunque, dentro e fuori di noi. Dio, qui e ora, in ciò che accade, sempre. In questo senso anche l'ateismo non ha senso, perchè anche la materia viene spiritualizzata, così come lo spirito viene materializzato. In quest'ottica essere in sintonia con la Natura, in senso lato, diventa un espressione di religiosità profonda. Allora, in questa comprensione, non c'è più bisogno di una mera credenza in qualcuno invisibile da adorare separato da noi. Nel Dio-Tutto siamo immersi e da Esso sostenuti in ogni momento. Saperlo e sentirlo trasforma il gusto e senso dell'esistere.
In questa consapevolezza tutto è permesso. Solo in questa consapevolezza: perchè Tu sei Quello!
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Vecchio 20-05-2008, 09.14.53   #33
emmeci
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Data registrazione: 10-06-2007
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Riferimento: Senza Dio tutto è permesso

Non per voler difendere VanLag, che mi pare non ne abbia bisogno, ma per avere il supporto fornito da un altro argomento, mi pare che proprio lui (VanLag) ha difeso la tua “visione non dualistica del divino… cioè una concezione non separata da ciò che è, una percezione della totalità che non si rifà a verità rivelate da chissà chi, ma che offre la possibilità di sentire il divino ovunque…” nell’argomento “Io sono colui che sarà”, sostenendo l’idea col richiamo a interpretazioni del divino che spaziano dall’India vedica, all’Egitto, alla Cina….
emmeci is offline  

 



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