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14-05-2008, 00.36.33 | #32 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
Non è un plauso al Buddhismo,ma alle potenzialità umane non riconosciute e che abbiamo ridotto alle misera misura della ragione e delle sue limitate leggi.. L’ente è qualcosa dici?Sì,come lo può essere qualsiasi illusione.. E’come l’ombra di un oggetto:è li ,puoi anche giocarci ma è solo un riflesso di ciò che è Vero. Questo stesso gioco è quello dell’individualità..dell’ego che si autocostruisce un’identità su delle basi illusorie,come tutto ciò che è impermanente.. In India,questo è rappresentato ad esempio dal cosiddetto Velo di Maya:ovvero la “Rappresentazione” in Schopenauer,oppure “La vita è sogno” di C. de la Barca,o ancora Borges o il “siamo della stessa sostanza dei sogni” di shakespeariana memoria,volendo rimanere,come esempi, dalle nostre parti.. Vedo che comunque Emanuele ha già ben sviscerato l’argomento già sopra..posso fermarmi qui per ora.. |
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14-05-2008, 00.50.22 | #33 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
o meno l'altro,sono interdipendenti,o diciamo che l'esistere è una manifestazione nel regno della dualità spaziotemporale ,dell'Essere che non appartiene allo spazio e al tempo.E' quindi impossibile metterli in collisione o rapporto.Ti ripeto che questa non è una mia o sua (di Emanuele) teoria dell'esistenza..questa è la comune Metafisica Tradizionale non-dualistica in Occidente come in Oriente.Le teorie se le inventa Severino ad esempio,perchè non sono frutto di "esperienza realizzativa" ma solo prodotto mentale..della stessa illusione dualistica che le produce.. |
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14-05-2008, 13.01.42 | #34 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
La cosa che mi lascia perplesso è che per queste teorie il principio di non-contraddizione è fatto valere quando ci fa comodo però poi ci si nasconde dietro "no ma il principio di non-contraddizione è un prodotto mentale". Ma allora si compie una scorrettezza intellettuale, perchè o lo si nega in toto (e allora la tua teoria sull'esistenza e sull'essere non può avere nessuna pretesa, perchè se non riesce nemmeno a mantenersi come essa e non altro, allora è sia essa stessa che altro, sfondando il principio) oppure lo si afferma e si deve dire che disgiungere essere ed esistenza (come se uno fosse e l'altro no, ma ripeto se una cosa non è, è nulla, se il nulla è assoluto non può essere anche esistenza) è una contraddizione insanabile. Il problema è che l'esperienza realizzativa si riconduce alla non-contraddizione quando fa comodo, poi però non si vuole essere coerenti quando (in questo caso, Severino) qualcuno fa notare che a certi principi, a questo principio fermo, non si può sfuggire se anche si vuole quantomeno parlare, pensare ed esistere. |
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14-05-2008, 14.38.36 | #35 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
In realtà non vi è nè verità nè errore, nè si nè no, nè distinzione di alcun genere, poichè tutto - incluso i contrari - è Uno. Chuang Tzu La comprensione di Dio non è tanto un approccio verso qualcosa, quanto piuttosto verso niente; e la sacra ignoranza mi insegna che ciò che sembra niente per l'intelletto è proprio il Massimo Incomprensibile. Nicola Cusano Ogni cosa è della natura di nessuna cosa. Parmenide Non sono nulla, Mai sarò nulla. Non posso voler essere nulla. Detto questo, porto in me tutti i sogni del mondo. Fernando Pessoa |
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14-05-2008, 20.47.50 | #36 | |
Utente bannato
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Messaggi: 169
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
E' proprio qua il nocciolo del problema sei troppo avanti e non puoi avere la risposta, devi fermarti prima a questa locuzione: "una cosa o è, oppure non è, anche se temporalizzata" Come si fa a temporalizzare l'essere? Credo che tu consideri l'essere come sinonimo di esistere invece per me e credo qualche filosofo è un a priori. E' l'ipotesi X che regge ogni discorso e che non puoi conoscere ma solo intuire. Puoi conoscere solo l'esistente perchè appartieni all'esistenza. Con il metodo deduttivo che utilizzi. Se usiamo quello induttivo, dei simboli allora forse dell'essere riusciamo a capire qualcosa. Tornando al problema. Quindi il tempo, cos'è? Senza successione non può esserci tempo. E' necessaria una successione, gli istanti del tempo. Se la materia non scorresse, se l'energia non scorresse, se tutto fosse immobile particelle comprese non vi sarebbe tempo. E=MV2, la formula di Einstein è la formula dell'esistenza. Il tempo è una funzione del moto, ok? V=S/T Infatti il moto come fa ad esserci se un corpo non si sposta cioè se non sposta le sue coordinate spaziali e quindi se non è più dove era prima? Un corpo come fa ad esserci se non ha limiti? Se riempie l'ovunque? Non è distinto e non è corpo. Quindi il corpo non è ovunque per essere tale. Lo spazio è il vuoto lasciato dal corpo distinto dall'infinito. Altro non è quindi. Quindi tutto ciò che definiamo l'esistenza è definito dal non è. E' ovvio che c'è dell'è. Il corpo è un pezzo di essere. Ma è un essere corrotto, proprio perchè pezzo. Se l'essere del corpo è identico all'essere infinito come fa a distinguersi e quindi ad avere limiti, tempo e moto? Ciò che caratterizza, che permette di descrivere l'esistenza quindi non è il suo è corrotto. ma il non è. L'esistenza non è, ma esiste. C'è. C'è ma non è. Questo non è soggettivismo. Noi ci siamo, esistiamo e siccome la realtà è esistenza noi siamo assolutamente reali. Ma non siamo. Ci siamo. Abbiamo bisogno di un luogo, il Ci per essere. Noi siamo solo se ci siamo, proprio perchè siamo esseri finiti. L'è corrotto è un essere mancante di tutti gli attributi dell'essere infinito. E' un'immagine dell'essere. Un suo fantasma che rende vero l'essere. Perchè vero viene da vedere e per vedere occorre un "mezzo" che trasporti a noi l'oggetto, l'immagine. Quando vediamo un oggetto non abbiamo l'oggetto ma una immagine trasportata dalla luce, abbiamo la sua esistenza sulla retina non la sua essenza. E' questa esplicazione dell'essere che determina l'Esserci forse anche nel senso del Dasein? Chiedo lumi... ovvero esistenza = non è + essere corrotto. Questo è il mio modo di spiegare questo paradosso della dualità essere/esistere che è l'interrogativo chiave della Filosofia. Condivido le riflessioni di Noor. |
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14-05-2008, 22.52.06 | #37 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
Per me l'essere non è temporalizzato, è una concessione su cui volevo discutere per ricondurmi sul piano del significato che avevi dato al termine esistenza. Da questo tuo temporalizzarlo deriva il fatto che poni limiti, che dici che un corpo è un pezzo di essere (ma, ripeto, l'essere non è un'astrazione che sta li ferma ed immobile, l'essere si concretizza nelle determinazioni che lo strutturano). Dici ci siamo ma non siamo, perchè abbiamo bisogno di un contesto per esistere, abbiamo bisogno di altro da noi. Resta il fatto che ci siamo, comunque, e la nostra dipendenza da altro è una cosa che esiste anch'essa, l'essere insieme ad altre determinazioni. Dire che l'esistenza è definita dal non è può ricondursi a dire: bisogna che ci sia un movimento differenziante per riconoscere l'esistenza di qualcosa. Un corpo si sposta per evidenziare un moto, ma questo non essere non è qualcosa che manchi, è semplicemente il differenziarsi delle determinazioni che non presuppone nessun non è nel senso di nulla, inesistenza: il corpo non è il moto, ma corpo e moto non sono un niente. Io non condivido la visione dell'essere come pura astrazione vuota, essenza, perchè l'essere è molteplicità di determinazioni (essenti) nessuno dei quali ha bisogno di annullarsi per far essere qualcos'altro, ma al contrario bisogna che entrino in relazione, perchè solo entrando in relazione possono differenziarsi. Rimanendo isolati non ci si differenzia. Si riconosce qualcosa, ad esempio si dice che la sedia non è il computer, solo se la sedia è in relazione col computer e non vi si nega, altrimenti bisogna dire che il nulla è in relazione al computer. Solo in relazione si struttura la differenziazione e l'individuazione. Se il moto manca di relazione con corpo, spazio e tempo, e si struttura a partire dalla nullificazione, del moto non si potrà dare nessuna esplicazione. Il moto appare consequenzialmente all'apparire della relazione tra movimento (mi scuserai le esemplificazioni fisico-matematiche) e corpo, i quali non hanno affatto bisogno di negarsi, ma hanno necessariamente bisogno di essere come sono e rimanere come sono. |
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14-05-2008, 23.01.33 | #38 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Citazione:
Mi risulta che parmenide abbia enunciato il seguente principio (che è il fondamento della non-contraddizione): l'essere è, il non-essere non è. Poi però ha negato le determinazioni. Parmenide non è l'essere, è una determinazione e si è negato da solo con tutto cià che ha detto. (Premesso che ciò che ha detto è una verità, è stato il primo a contraddire la sua verità, identificando la determinazione, che è pur sempre, col non-essere). Cusano per niente mi pare intendere l'Altro (sarà il massimo incomprensibile, e appunto per questo è comunque qualcosa e non niente) un pò sulla scorta del concetto di Barth. Sull'affermazione di Tzu sono d'accordo ma in un modo che mi sarebbe lungo da esporre. Dico solo che sì, tutto è nell'uno, ma l'uno è e il nulla non è (principio di non-contraddizione e d'altronde se anche il nulla fosse nell'uno non sarebbe nulla, visto che nulla è nihil absolutum, non qualcosa di altro, incomprensibile, che non capiamo ok, ma che rimane qualcosa pur sempre ). E ovviamente tutte le determinazioni, i contrari, sono nell'uno. |
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15-05-2008, 10.42.35 | #39 |
Ospite di se stesso
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
Mi permetto di suggerire un ottimo testo-sintetico ma prezioso,a parer mio-di Renè Guenon ,e che si trova in rete
[url]http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/statimolteplici.pdf utile per chi voglia approfondire la posizione sulla visione dell'Essere secondo la Metafisica Tradizionale. |
15-05-2008, 19.03.46 | #40 | |||
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Riferimento: Ecco perchè siamo eterni.
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Il "problema" è che il vuoto non è il nulla. La materia sarà anche vuoto ma il vuoto esiste e anche la materia. Tu invece sostieni che la materia non è essere ma c'è differenza fra il vuoto e il nulla. Citazione:
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Di fronte a questo radicale scetticismo verso il mondo fenomenico mi arrendo. Proverò a dare un occhiata al collegamento che hai inserito. Grazie. Emanuele, cercherò di risponderti appena posso. |
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