Citazione:
Originalmente inviato da tiziano
Da giovane mi definivo ateo, poi mi sono reso conto che l'ateo è comunque un credente, solo che crede alla non esistenza di D...io (faccio sempre fatica a scriverlo con l'iniziale maiuscola). Infatti del deus abscunditus non si può dimostrarne l'esistenza bensì soltanto crederla.
Poi mi sono accorto che l'esistenza di dio è un falso problema (in pratica, ovvero ai fini della mia esistenza). Il problema vero è invece la bontà di dio. Perché se dio è il creatore di un creato di cui sono una creatura non posso che condividere le regole che lo determinano, a cui il creatore assiste indifferente; quindi è bene che non mi faccia illusioni e mi impegni a sviluppare il mio epicureismo per vivere e morire. Amen. Se invece si crede che il dio sia buono, che abbia a cuore il nostro destino, che addirittura possa cambiarlo, allora cambia tutto: la mia vità dovrà essere la ricerca della sua benevolenza, dovrò amarlo e pregarlo.
Per questo credente è importante sapere che dio esiste, poiché infine pensa che esista per lui e per lui abbia inventato il migliore dei mondi possibili. Per me no: se c'è è indifferente alla mia sorte e dunque io alla sua. Riamen.
C'è però, mi pare, un aspetto paradossale: se è come dico io di fatto è importante credere che dio esista solo per chi ha già deciso che esiste (che poi è l'inganno che si cela nella scommessa di Pascal).
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Tu credi ad Atena? Ed a qualsiasi personaggio fantasy?
Penso che dirai fermamente che non credi in loro. Quindi sei ateo verso Atena.
Eppure non si può dimostrare con assoluta certezza che Atena non esista.
Allo stesso modo io sono ateo verso Dio.
L'ateo non lo definirei un credente o meglio dipende che tipo di ateo. Se dobbiamo dare gran peso alle parole diventa necessario classificare i diversi tipi di atei.
La scommessa di Pascal è molto banale. Se davvero esiste un Dio (più che improbabile) dubito sarà contento di qualcuno che ha creduto in lui solo per convenienza.
Per quanto riguarda il topic più in generale, sapere se Dio esiste si riflette in una semplice e rapida considerazione, quindi non c'è neanche bisogno di dedicarsi tanto. Che Dio esista è altamente improbabile, non si può dire impossibile come non si può dire praticamente per nulla.
Certo se poi si è credenti in cerca di conferme per la fede che è stata loro imposta durante l'infanzia, è un altro discorso.