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14-09-2013, 20.10.04 | #71 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Già, in fondo cosa cambia per la propria vita quotidiana sapere se Dio esiste o meno, tutto sommato nulla. Ma il problema non è la vita quotidiana, ma qualcosa che a volte affiora dal vivere quotidiano, una prospettiva, anzi la sola prospettiva che si possa considerare certa, quella di dover morire e certo non offre consolazione alcuna sapere che tutto tramonta e muore, anzi, angoscia ancora di più. E oltre la morte c'è solo quell'assolutamente ignoto che, come dice Antonius Block ne "il settimo sigillo", ci atterrisce. Dio è una risposta a quell'assolutamente ignoto, un'altra risposta è il nulla, ma il nulla è assolutamente inconcepibile, è una non risposta nella sua totale non significanza, mentre Dio è il riparo al nulla e mettendoci al riparo da esso Egli ci ama.
E allora sarebbe davvero necessario sapere se Dio esiste per poter continuare la propria quotidiana esistenza, quando quell'angoscia terrificante del non poter assolutamente sapere affiora e si tramuta in un poter essere nulla, il radicalmente insensato. Purtroppo sapere se Dio esiste è anche questo assolutamente impossibile a mezzo della ragione, si può solo sperare di incontrarlo e incontrandolo poterlo finalmente riconoscere, toccare, sentire. Ma forse è proprio questo che significa quel morire che tanto terrorizza. https://www.youtube.com/watch?v=QIjfLs3B-l4 |
15-09-2013, 13.02.04 | #73 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 15-09-2013
Messaggi: 5
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Salve a tutti, sono nuovo qui nel forum, sono un ragazzo di 20 anni a cui piace molto fare riflessioni su cose da me non già date per scontate. Credo di essere molto aperto e so accettare qualsiasi pensiero altrui.
Aprirò un thread che non è altro che il thread che volvo aprire ieri sera quando sono andato su google per cercare un posto come questo per farlo. Tornando allo scopo di questo thread, l' autore ha chiesto se sia veramente importante sapere se dio esiste. Eheheh, si, lo è, perchè stiamo parlando del perchè noi adesso esistiamo. Ci saremmo posti sicuramente tutti delle domande, alle quali ovviamente per noi sarebbe stato importante trovare le risposte. Visto che è una cosa soggettiva il fatto che ci si possa credere o no, secondo me l' importanza sta nella convinzione della sua esistenza o inesistenza (a seconda dei casi). Una volta che una persona si è convinta di una cosa la percepisce come vera, questa persona sarà molto più serena di prima una volta trovato l' equilibrio. (la percezione di se stessi come un qualcosa di logico e reale). Una volta trovata la verità su una cosa, ci si possono legare altre verità su altre cose collegando il tutto in una sorta di rete coscienziosa che ci fa stare bene. |
16-09-2013, 01.05.27 | #74 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
** scritto da kaoskali:
Citazione:
Eh no caro kaoskali, se ti trovi nella condizione A e questa felicità tanto ricercata non giunge mai e questo amore sembra che ti tange beffardamente, significa che non stai vivendo la vita al meglio delle tue possibilità, ed allora qualcosa non funziona e va cambiato. E come puoi cambiare qualcosa che tu pensi, anzi dici d'esser convinto, sia simile all'eventuale proposta di cambio?!?! Citazione:
E da dove prenderebbe il coraggio per porsi queste domande chi è nato paraplegico??!!! Citazione:
Perchè hai sentito parlare forse di qualcuno che abbia vissuto senza soffrire mentre Dio non esiste??!!! Citazione:
No, non ti puoi interessare di vita, perchè fregandotene d'affrontare francamente l'origine di essa sei condannato ad esistere cosa ben più diversa dal vivere. |
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17-09-2013, 20.26.12 | #75 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Citazione:
Però, in qualche modo, il pensiero etico da noi stessi insorge: dai comportamenti del vivente in origine e poi viva via dalle elucubrazioni dell’HS...che vi si innesatano. Per esempio…l’etica (comportamento) di un branco di lupi che rispettano e seguono il capobranco…(se si può chiamare “comportamento etico”…almeno in nuce)… non credo si trasmetta culturalmente. Così la poligamia di un clan di gorilla sarà genetica o culturale? Forse già qualcosa di culturale c’è…ma credo sia fondamentalmente genetica! In fondo, all’origine, i primi gruppi di umani erano al livello dei gorilla o di qualcosa del genere, C’è quindi da chiedersi se i loro usi e costumi fossero genetici o culturali...come, in effetti, ce lo chiediamo oggi per certi primati: quelli ad esempio (i bonobo, credo) che hanno imparato a lavare le patate nell’acqua di mare per renderle più gustose. D’altra parte il DNA del vivente è “marcato” solo dagli eventi che hanno a che fare con una prevalete ”fitness” che, per qualche ragione od occasione, insorge in certi viventi e non in altri. Io tendo a pensare che, fin dall’origine, il comportamento fosse un prevalente fatto di sopravvivenza che si fissava nel codice del DNA….cioè sopravviveva l’individuo o il gruppo sociale o clan i cui comportamenti, trasmessi geneticamente, erano favorevoli al proprio vivere… di modo che più di altri si riproducevano e trasmettevano il loro gene…cioè quel qualcosa (sequenza di nucleotidi) che induceva in loro un tale comportamento. Chi mancava di tele fitness si riproduceva meno fino ad estinguersi! Forse un tale comportamento già si poteva dire etico (favorevole alla vita!) anche se solo grezzamnte genetico. Ma più probabilmente è proprio su di esso (sul comportamento favorevole alla vita) che si è innestato un pensiero congruente con tale comportamento che evolutivamente lo ha, e si è, rinforzato…fino ad arrivare, nell’HSS, a vere e proprie etiche razionalmente strutturate. Via via… un tale “pensiero”…si è sempre più evoluto e si è potuto chiamare “pensiero etico” trasmesso culturalmente, o acquisito per apprendimento, dalle successive generazioni! Per gli Umani, infatti, è supponibile che l’iniziale comportamento genetico si sia poi evoluto in culturale …certo più flessibile agli “adattamenti evolutivi”…senza scomodare il DNA. In sostanza non mi pare così strano che, visto che il “pensiero etico” esiste, da un qualcosa del genere abbia avuto origine…e che la filosofia lo abbia poi rinforzato e codificato. Del resto è così per gran parte delle nostre pulsioni espresse dal genoma che grandemente influenzano il nostro pensare, sentire e comportarci…non solo fisiologico, ma anche emotivo e spirituale. Quanto ho esposto è solo una mia estrapolazione che mi pare logica a giustificare quanto accade…in analogia all’emergere del pensiero e poi della parola, negli umani... Oppure esponi tu una teoria plausibile…quando sia ammesso che il “pensiero” abbia avuto ed abbia un percorso evolutivo di origine biologica. O forse pensi che detto percorso non sia stato completamente o affatto di origine biologica!? |
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17-09-2013, 21.40.21 | #76 | |
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
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19-09-2013, 17.15.48 | #77 | |
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Amore è sinonimo di Conoscenza, quindi, di grado di controllo dell'Universo da parte dell'IO, singolarità origine dell'Universo. Chiarito questa, ne discende la unidirezionalità della Conoscenza cioè dell'Amore. L'Amore proveniente da DIO è della stessa qualità dell'Amore generabile dall'IO, la differenza la da la potenza e la quantità: il primo è di un infinito di ordine superiore a quell' dell'altro (se mai quest'ultimo possa veramente dirsi infinito) |
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