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04-09-2013, 18.09.14 | #52 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Abbiamo scopo e finalità simili...in fondo abbiamo, noi tutti ...i viventi… la stessa origine: il DNA (originariamente in nuce) emerso con la vita!...ed il gene egoista ci finalizza ciascuno nel perseguire la continuità delle propria specie… Inoltre viviamo in ambienti similari da cui ci abbeveriamo nel nostro pensare e sentire. Certo che, entro certo range, le nostre singole modalità di pensiero e di azione non possono che divergere. Oggi poi si scopre che a tale divergenza anche l’indeterminismo quantistico potrebbe contribuire. Citazione:
Comunque il concetto evoluzionista si basa, in effetti, su di una tale idea: per certa parte siamo consequenziali alle esperienze fisico-culturali-emozionali dovute al nostro essere nell’ambiente e nell’interagire con esso: è l’interazione con l’ambiente nel senso detto che ha creato il vivente fin dalle origini…magari a sua immagine e somiglianza…dell’ambiente stesso! Per altra parte ereditiamo geneticamente il codice DNA, costituente il genoma, formatosi per mutazioni nelle traversie dovute alla selezione naturale per la sopravvivenza. Esso ci impone gli istinti ed impulsi primordiali acquisiti durante tale selezione: su di essi il nostro essere è fondato e ci dirige nei nostri caratteri peculiari. Oggi la razionalità, la cultura, la sensibilità, l’educazione sentimentale, che per evoluzione culturale sempre più acquisiamo, interferiscono con gli impulsi genetici dell’uomo primitivo e lo mantengono su di una ragionevole ed evoluta linea etica. Ma certo si può dire di più e le cose non sono così semplici. Ribadisco solo che le idee, la formazione, la sensibilità, l’educazione sentimentale la assorbiamo dall’ambiente (sia fisico che culturale ed umano)…man mano che la nostra mente evolve…ed, interagendo con l’ambiente, si forma. Naturalmente anche la parte fisica si forma interagendo con l’ambiente, perseguendo la linea, in qualche modo, indicata dal DNA: è per questo che facciamo ginnastica!. Citazione:
Preferirei dire che sono le basilari esperienze esperite dalla specie nel suo evolvere temporale (quelle acquisiste geneticamente) che sono insite nel codice espresso dal DNA e che nascono con noi…che accompagnano la specie…nonostante gli errori di copiatura del DNA…quindi non proprio deterministicamente. Le esperienze contingenti, le percezioni, i ricordi, i pensieri conseguenti insorgono appunto per interazione fra il mondo che percepiamo e le sensazioni che ne risultano: esperienza e pensiero vanno insieme in interazione l’una con l’altro! Infatti, in funzione della interazione interna/esterna…coinvolgendo, memorie, percezioni, esperienze, ecc…dal processo cerebrale emergono emozioni, pensieri, azioni che interagendo con l’ambiente ricreano ulteriori pensieri, emozioni, azioni, memorie... in un processo continuo. …..Ma già era implicito in ciò che ho prima detto!? Citazione:
Comunque è certo sperabile che il mondo diventi sempre migliore…e già credo che il mondo attuale sia, a parte certi picchi ed avvallamenti, mediamente migliore rispetto al passato e che corra fra gli uomini (diciamo pure di buona volontà) un pensiero migliore ed una migliore volontà di bene …sempre mediamente. Ma un paradiso, quale descritto nelle teologie, lo credo inarrivabile! ...comunque non sarò certo io a impedirlo e, nemmeno un minimo, a contrastarlo. |
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06-09-2013, 08.26.30 | #53 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
La cultura contemporanea ha svincolato l'uomo dall'idea di Dio. Il posto di Dio nella struttura esistenziale dell'uomo è stato preso dall'economia e dal mercato.
Una volta si raccomandava l'anima a Dio, ed aveva senso l'idea di eternità; ora ci si raccomanda al mercato. E se il mercato e l'economia vanno bene, non c'è più bisogno nè di Dio nè della vita eterna. Perchè attraverso lo scambio si può usufruire di qualunque bene, ed i nostri bisogni diventano sempre meno necessari, sempre più sofisticati, sempre più edonistici. E nel sollazzo del piacere non si pensa al futuro, il tempo del piacere è il presente. Del resto, che importa del futuro se è nel presente la simbiosi con il godimento che fa sì che non si pensi ad altro che ad esso? L'importante è che vada bene l'economia, perchè se va bene il mercato allora ci sono i beni e c'è il godimento che fa si che l'unica cosa che conti è l'oggi. Nessun pensiero al domani, nessun bisogno di eternità, nessun bisogno di Dio |
06-09-2013, 15.44.06 | #54 | |
Moderatore
Data registrazione: 23-05-2007
Messaggi: 241
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Più essenzialmente si è passati da valori spirituali a valori materiali, o meglio si tenta di soddisfare con beni materiali bisogni che non possono essere soddisfatti da questi ultimi. Ogni bisogno che si avvarrá di oggetti per trovare soddisfazione diverrá cronico e aumenterá esponenzialmente la propria incidenza, poichè gli oggetti essendo effimeri causeranno una soddisfazione effimera, che non placherá il bisogno ma lo incrementerá. Il bisogno di eternitá infatti non è venuto meno, ma è solo cambiato il modo di soddisfarlo, indirizzandosi verso un godimento di beni materiali che ha come conseguenza un aumento e una diffusione della infelicitá, poichè i beni materiali oltre, ad essere corruttibili, sono anche limitati e non potranno mai essere di tutti. È vero, almeno parzialmente, che ogni cosa che conta è l'oggi, ma questo era vero anche in tempi molto antichi (carpe diem) e lo è ancora oggi in culture diverse dalla nostra. I grandi progetti per il futuro appartengono ad un breve periodo di trionfo del razionalismo e del positivismo, in cui si pensava di riporre le proprie speranze nella costruzione, giudicata imminente, di un mondo utopico in cui non vi fossero più guerre, misera, bisogni ecc., e poi si è visto dove la tentata realizzazione di questi "mondi migliori" ha portato. La differenza sta nel fatto che anticamente, quando appunto si tendeva ad accaparrarsi beni immateriali, questi essendo inesauribili portavano ad una soddisfazione completa e duratura, e la "materia" non veniva intaccata garantendo contestualmente un futuro per le generazioni successive. Ora invece si tende ad accaparrarsi la materia, ma questa essendo finita ed avendo dei tempi stabiliti per perpetuare il proprio rinnovamento non potrá mai soddisfare tutti gli abitanti del pianeta, che la stanno consumando in misura estremamente maggiore rispetto alla sua capacitá di rinnovamento. |
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07-09-2013, 11.12.43 | #55 | |
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Io invece mi pongo la domanda: "Credo nel MIO IO?" se dico "no" sono un mentecatto, allora "si"; ma allora sarei DIO? No, nonostante l'IO non può che porsi come singolarità logicamente generante l'Universo; la non identificazione totale in DIO la si riconosce non appena MI accorgo di non riuscire a dominare -ma solo sfiorare- il mio stesso Universo, la MIA conoscenza, dunque, non è assoluta da qui le incertezze che distorcono verso questo atavico falso quesito su DIO. Queste incertezze giustificano la fede che significa fiducia, che si basa sulla similitudine qualitativa (non quantitativa) tra IO e DIO. |
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09-09-2013, 08.04.35 | #56 | |
______
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Sì, la questione è molto generalizzata forse per direzionare la riflessione sul rapporto tra i nostri pensieri, ciò in cui crediamo, e la qualità del nostro vivere. Del tuo discorso commento solo la parte relativa alla fiducia perché sul resto non ho elementi sufficienti a comprendere in profondità il tuo pensiero esistenziale. Spesso ai termini associamo il nostro vissuto e la componente del sentire diventa preponderante. E’ vero che l’incertezza, la conoscenza parziale spinge a compiere una sorta di scelta estrema che si concretizza come tentativo di fiducia verso una delle indicazioni mentali che meglio sembrano toccare le nostre corde interiori.. Eppure differentemente la fiducia, può anche sorgere come risposta ad una conoscenza chiara che interiormente sentiamo di possedere. Ed è quest’ultima che per me identifica pienamente la fiducia: fiducia quindi come conoscenza non come scelta. Naturalmente quando parlo di conoscenza mi riferisco ad una conoscenza relativa ad una determinata situazione, con tutte le limitazioni di ciò che è relativo. |
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09-09-2013, 09.57.08 | #57 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Ma piacere a se stessi è appunto un piacere, e non è di per se un bene. Uno può piacere a se stesso e fare del male ad altri (o anche a se medesimo). Il punto è che se una cosa è un bene ma non è anche un piacere, allora diventa noiosa, o austera. Ed una cosa noiosa o austera non può essere considerata un bene in una civiltà edonistica. Io penso che un bene non debba per forza comportare il piacere (anzi accade più spesso il contrario: che un piacere si rivela non essere un bene) e che il sommo bene, la felicità, possa avere anche connotazioni austere. Del resto si può pensare che la felicità più grande è quella di quando ci libera da una forte preoccupazione Forse il vero valore di Dio va inteso proprio in chiave negativa: l'unica felicità che l'uomo può comprendere, nella sua limitatezza, è la liberazione dal dolore e dalla disperazione. Come potrebbe l'uomo comprendere la felicità divina essendo, appunto, un uomo? Ma l'uomo ha escogitato stili di vita edonistici che lo tengono lontano dal dolore (a condizione che ci siano il soldi per permetterselo, altrimenti meglio il suicidio) e dal bisogno di Dio |
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10-09-2013, 00.01.29 | #58 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
** scritto da jador:
Citazione:
Se ci fosse qualcuno non accarezzato da Dio, Dio sarebbe di parte e, orrore, diverrebbe: fatto ad immagine e somiglianza dell'uomo. La mia precedente affermazione si basa sul fatto che la fede in Dio è una risposta ad una rivelazione, ad una chiamata, ad un fatto e non viceversa, impossibile, e nessuno, maggiorenne, vaccinato e con sane ed equilibrate capacità mentali, ne è esente. La fine che gli farà fare Dio la conosce solo Dio e forse, anche se fottendosene, la nostra perspicace percezione introspettiva. Se lo si cerca è perchè già ci ha identificato, se non lo si cerca è perchè ci s'illude di poterne fare a meno e di poter elargire amore senza riceverne. |
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10-09-2013, 13.48.07 | #60 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ma è veramente importante sapere se Dio esiste?
Citazione:
Avrei capito se avessi detto che ci si puo' illudere di ricevere amore senza elargirlo, ma chi e' che ha l'illusione di poterlo elargire senza riceverne? A me sembra una frase senza senso. Pare che pure Dio, se non si risponde alla sua chiamata, si indispettisce, figuriamoci un essere umano. E che nesso c'e' tra l'illusione di poter fare a meno di Dio ed elargire amore senza riceverne? E poi, inutile cercarlo se non si riceve prima la chiamata...a me tutto questo sembra proprio un "faidate". |
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