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03-01-2004, 18.16.42 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2002
Messaggi: 64
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Non sono d'accordo....
Citazione:
Rain io non sono d'accordo. Perchè mai dovresti vivere nell'angoscia di quello che non sarai dopo morta quando invece potresti goderti tutto quello che hai ora e fino a quel momento se solo lo volessi? Prenderesti due piccioni con una fava: 1) Godresti ora e vivresti bene 2) Non provando più nulla dopo la morte anche "dopo" non avresti più problemi! Per quanto riguarda la prima parte della domanda, personalmente ritengo che l'unico scopo della nostra vita sia la ripoduzione intesa come tentavivo di adattamento biologico a condizioni ambientali in costante modifica che ha anche una connotazione lata di immortalità (il proseguire con nostre caratteristiche in un altro essere), ma certamente, volendo usare una frase un po' forte di un mio amico cinico, si dovrebbe dire che se gli uomini si riproducessero per desiderio di immortalità anzichè per piacere, il mondo si sarebbe già estinto..... non credi? Ti hanno mai fatto un'anestesia totale? Beh a me si e il nulla è quello e anche il dopo morte.... e non è spiacevole! A presto. Mauro |
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03-01-2004, 18.36.33 | #44 | |
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Re: Non sono d'accordo....
Citazione:
Io ho una visione un pò differente. Nel senso che non credo affatto che la vita sia priva di scopo. Nonostante ciò ritengo che comunque la si veda, sia che possa essere fine a se stessa o un semplice gioco casuale della natura, sia che esista uno scopo in questa vita, sia che esista uno scopo universale molto più articolato e complesso, tutto ciò abbia poca importanza. Ognuno vive nel presente e può fare solo quello. Ogni congettura sul nulla, sull'aldilà, sulla fine, è quello che è, ossia una congettura. La vita va mangiata ORA (e in questo concordo in pieno con te, Mauro) a prescindere dal significato che ha o che vi viene artificialmente attribuito. Il significato è un modo (o può diventarlo) per vivere meglio l'OGGI, se non è così non ha senso dare attribuzioni. Permettetemi di dire una cosa: penso che noi siamo fatti di moltissimi piani di esistenza e il funzionamento più "meccanico" legato alla chimica, alla biochimica e alla biologia sia una base, le fondamenta per tutto il resto. Certamente se si guasta qualcosa a quel livello anche gli altri ne risentono. Ma mi sembra riduttivo pensare che la nostra esistenza è tutta lì. Ma amettiamo anche che sia vero e che il pensiero, la vita spirituale, la stessa capacità filosofica non siano altro che illusioni di un meccanismo altamente sofisticato. Per quale ragione vivere male l'oggi, l'attimo che abbiamo a disposizione? Se funzioniamo in una situazione di illusione, non è meglio lasciare che questa si sviluppi nel modo più piacevole possibile? |
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03-01-2004, 21.50.36 | #45 | |
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
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Citazione:
E' chiaro che il computer è stato creato da qualcuno (e che, tra l'altro, non è in grado di autoriprodursi), ma non puoi begare le seguenti affermazioni: 1) Un computer è fatto interamente di materia (e funziona con energia, ma questo non centra); 2) Un computer è in grado di memorizzare e ricordare; 3) Dai punti 1 e 2 deriva necessariamente che dei ricordi possono essere fatti di sola materia; Io credo che con la morte tutto ciò che ci riguarda soggettivamente finisca. Non solo i nostri ricordi finiscono ma finiamo noi stessi. Non dobbiamo temere quello ce succederà dopo, perché dopo non è che ci sia il nulla, non ci siamo proprio noi! |
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05-01-2004, 18.19.36 | #46 | |
Ospite
Data registrazione: 26-11-2003
Messaggi: 12
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Citazione:
Daccordissimo con te! Personalmente e' la filosofia di vita che cerco di applicare nel mio quotidiano: purtroppo pero' come e' successo a me puo' accadere che l'armonia si spezzi per un fatto grave ed inaspettato e allora tutti gli equilibri vengono messi in discussione e le domande,i timori ti entrano nel cervello. Pensieri che come ho gia' sottolineato in occasioni precedenti non riguardano me personalmente o comunque il problema e' abbastanza marginale ma chi purtroppo non e' piu' vicino a me, e allora mi chiedo: come e' possibile che l'affetto , l'amore ,l'intesa che creiamo con le persone vicino a noi in un batter d'occhio svaniscano nel nulla? Come e' possibile pensare che chi ci ha lasciato in un attimo abbia perso tutti i ricordi che aveva di noi e di se stesso? e quindi sorgono tutti quegli interrogativi e quei dolori con cui ognuno di noi prima o poi deve fare i conti. L'importante comunque e' mantenere l'equilibrio giusto e non perdere mai di vista l'obbiettivo dell'armonia al quale facevi riferimento tu. "Parlarne" liberamente confrontandosi come facciamo noi aiuta sicuramente lo scopo e ci fa sentire tutti un po' piu' vicini. Un cordiale saluto! |
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05-01-2004, 18.30.14 | #47 | |
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Citazione:
Comprendo quello che dici. Uscendo dal punto di vista della filosofia (sia pure molto spicciola e terra-terra come la mia) si entra nel mondo del dolore quotidiano. E quello è difficile da spiegare, da comprendere, è difficile poi avere a che fare con esso con serenità... Parlando con un amico di questo argomento, mi ha risposto con uno slogan in inglese di una nota marca di gomma da masticare: "Mastica finchè puoi" intesa nel senso "finchè hai i denti". Ha ragione. La vita è anche fatta di questo. Va assaporata finchè ce n'è proprio perchè può capitare di perdere tutto, di perdere chi amiamo, la sicurezza economica, il ruolo sociale, la salute... e andando avanti nella vita la morte è l'inevitabile confine. Comunque tu veda questo limite, questo confine, la vita va assaporata finchè lo puoi fare.... Dopo potrebbe essere troppo tardi... |
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