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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
22-11-2012, 15.35.32 | #32 |
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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Riferimento: Bene e Male
Vi ricordo il tema trattato in questa discussione:
Bene e Male Che cosa sono il Bene ed il Male? In cosa differiscono queste parole agli antipodi fra loro? Donde viene la presunzione di conoscerne l'assolutezza? Quando se n'è decisa l'applicazione, e perché? |
23-11-2012, 00.30.29 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Bene e Male
Citazione:
Bella questa sintesi. Quindi..... Il Bene e il Male fin dall'antichità rappresentano nei miti e nelle genesi delle religioni, il modo in cui l'umanità conosce. La possibilità di distinguere, di separare. Ma ancora di più...... Il mito ha necessità di incorporare e incarnare i simboli degli archetipi: gli dei buoni e cattivi, i deva, i demoni, gli angeli, e simboleggia pure l'albero, il fiume, la "via lattea", "i fiumi di latte e miele", ecc. Per costruire un senso nell'antichità l'uomo esterna il bene e il male, avviene prima dell'uomo la contesa: Lucifero ,l'angelo ribelle, Brahma il creatore, Shiva, il distruttore . Dal punto di vista puramente laico ed antropologico, potrebbe essere che l'uomo capisce che esiste il poter fare del bene e del male e da ciò costruisce il mito che dà forza alla morale e tiene unita la socetà/tribù.. Il mito ha capacità di "lenire" la paura e gli eventi, in quanto ci si affida alla potenza divina e questo crea in sè conforto: l'uomo teme il suo destino e la potenza della natura e cerca in Dio ciò che non trova in se stesso. La genesi biblica fa entrare nella storia l'uomo dopo l'atto di disobbedienza, perchè mangia il frutto della conoscenza dall'albero del bene e del male, che gli era proibito. Ma non conosce l'altro albero : quello della Vita. Perchè il segreto del"disegno divino" è in quell'albero inviolato. Così l'uomo cerca se stesso nella conoscenza senza conoscere la Verità . E' costretto a cercare segni e significati , squarci di luce, che gli diano il riverbero della verità. L'umanità supera il mito con la filosofia e le scienze e si comincia a porre la domanda sulla natura umana: l'uomo è per natura buono o cattivo? Hobbes dirà che l'uomo è lupo e Rousseau elogerà il buon selvaggio. Ma ritornando un attimo alla genesi l'atto del conoscere ,del discernere fra bene e male ha come presupposto l'atto della libertà, così come i demoni si ribellarono a Dio così l'uomo disobbedisce e si fa storia.. Saranno gli avatar nella tradizione orientale e Gesù in quella occidentale a indicare successivamente alle genesi il modo "per raggiungere" Dio. La modernità rispetto all'antichità procede per " movimento contrario", dal tentativo del simbolo esterno e fuori di sè di Dio, le scienze analizzano introspettivamente nella natiura umana e la scoperta della psiche e della neurobiologia compiono il percorso. Ma se la spiegazione delle scienze è pragmatica, rimane l'antico quesito della saggezza dell'imponderabile verità nel senso della vita. Di una umanità che si cerca continuamente nel conoscere senza sapere la verità. La natura è bene o male? Non credo, la legge della sopravvivenza degli animali, le catene alimentari che impongono al leone di nutrirsi della gazzella: la natura è spietata, feroce, crudele, ma non è nè bene nè male. Allora se è solo l'uomo che possedendo la facoltà del conoscere e di discernere fra bene o male solo a questi è concesso di poterlo fare, di praticarlo.L'uomo può creare paradisi o inferni, gli altri esseri soggiaciono semplicemente alla natura dell'istinto. L'uomo deve imparare il senso della misura e del rispetto se vuol temperare il bene e il male.Le morali sociali sono semplicemente condizioni comportamentali insite nelle leggi prescritte per una civile convivenza, è un codice civile appunto. Ma è il potere che lo detta, lo stesso che può insegnare a odiare una etnia o un "dio altrui". Il bene non può che nascere dall'amore istintuale e intuitivo, quando comincia a diventare concetto può essere deviato può diventare amore per una ideologia e imprigionare e crisitallizzare quella goccia di verità in una teleologia di potenza, di supremazia, di asservimento. Il bene e il male possono essere superati solo dall'innocenza e cioè dal vincere tutte le paure material ie spirituali, una estrema sintesi uno spogliarsi totale di sovrastrutture. Quando Nietzsche scrive "al di là del bene e del male" , seppure a mio parere personale ha della ambiguità, quello che cerca è proprio lo spogliarsi delle tradizioni sovrastrutturali e ritornare al selvaggio dionisiaco istintuale: ha un fondo di verità. L'animale intuisce il pericolo e chi può fargli del male o chi gli è amico, i suoi codici comportamentali sono semplici; l'uomo si nasconde nell'ambiguità delle sovrastrutture e lì vive le sue nevrosi. Quindi... Il bene è l'amore senza condizioni è l'abbandonarsi all'altro è la forza della cedevolezza.Vince perchè non ha nulla da perdere .Chi lo viola ha perso, perchè vivrà nel rimorso. Il male è l'invidia, l'odio, la supremazia, l'annientare l'altrui. Perde perchè ha tutto da perdere, non c'è conquista che non lo placherà, perchè la sete genererà più sete. Ma sarà sempre schiavo della paura degli attaccamenti e delle condizioni. Non può esistere una assolutezza nella sola ragione per sapere ciò che è bene e ciò che è male. Ma così come le parole hanno bisogno di pause per definirsi e la melodia dei suoni ha necessità di silenzi , non c'è una via, una unica risposta da seguire perchè ognuno ha una sua via. I saggi maestri non danno risposte , ma pongono le giuste domande . Ultima modifica di paul11 : 23-11-2012 alle ore 14.08.03. |
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