Ciò che è, è!
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Hai mai considerato il concetto “essere la Realtà”?
Dio, la Persona Suprema, è perfetto e completo, e poiché la Sua perfezione è totale, tutto ciò che emana da Lui, come il mondo fenomenico, costituisce una totalità completa in sé stessa. Tutto ciò che proviene dal Tutto completo è completo in sé, e poiché Dio è assoluto Egli rimane il Tutto completo anche se innumerevoli unità, anch’esse complete, emanano da Lui.
tratto da Sri Isopanisad (presumibilmente 4000 A.C.)
In questa enunciazione alla parola “Dio” si può sostituire la parola “Energia”, ed un occidentale magari la prende meglio, la accetta con più facilità, tanto non cambia nulla. Anche "Tutto" e "Dio" sono sinonimi.
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Nonostante si abbia una teoria, una convinzione o una certezza, è il nostro vivere nel mondo che dimostra di cosa siamo effettivamente convinti. Un esempio banale e comunque discutibile: un uomo che sia convinto che la proprietà privata è un furto e poi nella realtà del suo agire dia tanto valore al contenuto del suo portafoglio, cade in contraddizione.
Non mi interessa molto cosa pensa una persona, cosa crede o come vota. Tanto meno sto ad ascoltare per ore uno che ti vuole convincere di qualcosa. Che senso avrebbe?! A me piace la condivisione. Andare fuori insieme; mangiare insieme; magari fare una vacanza insieme; condividere il silenzio, insieme.
Non c’è persona su questa terra che non viva in base ad una qualche sua convinzione. Ma non tutti ci fanno caso, non tutti mettono in parole ciò in cui credono, o ciò che hanno scoperto. Alcuni lo fanno, e questi li chiamiamo “filosofi” o “pensatori”, ma altri, sebbene possano essere analfabeti, possono aver trovato uno stile di vita e di pensiero funzionale ed efficace che condividono piacevolmente con chi li circonda, senza sentire la necessità di sbandierarlo ai quattro venti. Comunemente, forse grossolanamente, queste persone le considero sagge. La saggezza non la studi in un’aula universitaria. Si distingue dalla filosofia e dalla scienza perché è a diretto contatto con la vita, non con una asettica “realtà” o “verità” anche se queste avessero le maiuscole davanti. Il saggio non si mette su di un piedistallo a proclamare La Verità, ma vede con te, a tu per tu, intimamente, nel presente qui-ed-ora e al di là di ogni “testo sacro”, di ogni certezza scientifica, di ogni comune o “illuminata” convinzione, la possibilità di vivere al meglio questa nostra vita, comprendendo tutte le difficoltà e le gioie che incontriamo dentro e fuori di noi, verso le quali nessuno è estraneo.
Tutto questo ovviamente se glielo chiedi; se non glielo chiedi quel brav’uomo resta al suo posto e vive la sua semplice vita. Semplice, ma non banale. Molto probabilmente, felice.
Perché ho esordito con il concetto “essere la Realtà”?! Perché la Realtà non è formulabile in termini matematici. Quando ho parlato di 2+2=4 (che a qualcuno è suonato come un dogma, ma per me è semplice matematica) a cosa mi riferivo? Ad un sistema scientifico che adotta i numeri come base di costruzioni teoriche, ma che, in quanto tali, restano tali: solo pura teoria. Su questa base ci costruiamo castelli enormi, fino al punto che la realtà diventa insignificante rispetto alla sua costruzione. La mappa in tre dimensioni del pianeta Terra in scala 1:1 non può essere costruita, perché corrisponde alla Terra stessa!!! Purtroppo quando si fa matematica non si dice mai a cosa ci stiamo riferendo. Cosa sono “2+2”? cavalli? pecore? pietre? biglie?...In natura non esiste un essere uguale all’altro e quindi come possiamo sommarli senza incorrere ad una approssimazione semplificativa e non esaustiva? La concettualizzazione non è mai la realtà, ma una semplificazione che aiuta in certi casi, ma non in altri. La classica espressione “la mappa non è il territorio” indica proprio questo. Troppo spesso noi ci aggrappiamo alla mappa perdendo di vista la bellezza del territorio e così banalizziamo la realtà, la semplifichiamo brutalmente, così diciamo che quello è negro, l’altro è ebreo, quell’altro è fascista, oppure determinista, fatalista, romanticista, oggettivista, essenzialista e chi più ne ha, più ne metta...
Ma questa non è la realtà! È la nostra tendenza a confondere il concetto con la realtà che in scala globale ci causa tutta questa confusione nel mondo.
Non posso dire, anche se ci credessi fermamente, che queste parole mi giungono da una forza a me sconosciuta e della quale non ho alcun controllo. Perchè il sentire, il vedere, il toccare, il gustare questa vita non è incasellabile in una qualche teoria.
Interpretare la realtà non è comprenderla e viverla.
CIÒ CHE È È! Se avete bisogno di interpretare CIÒ CHE È, fate pure tutte le vostre teorie, ma ricordatevi che la Realtà è là fuori... che bussa con discrezione. Quando avrete accettato di farla entrare, stanchi delle vostre infruttuose ricerche e bisogno di controllo, vi sommergerà con la Sua Luce, e sarà per voi finalmente un giorno glorioso! E voi realizzerete che SIETE CIÒ CHE SIETE sempre stati e sempre sarete, cioè voi stessi, unici ed UNA SOLA COSA con l’UNICA REALTÀ nel QUI/ORA, l’eterno presente.
Ultima modifica di Claudio : 16-05-2003 alle ore 18.32.55.
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