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23-05-2006, 09.51.59 | #24 | |
iscrizione annullata
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Re: Re: Re: Senza guardare in faccia nessuno
Citazione:
Certo, ma non ho capito lo stesso a chi ti riferisci. A una persona? O a uno specifico gruppo di persone? O a un partito specifico? O a tutta una coalizione? |
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23-05-2006, 10.21.29 | #25 | |
Ospite abituale
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Re: Re: Senza guardare in faccia nessuno
Citazione:
Ultima modifica di VanLag : 23-05-2006 alle ore 10.26.06. |
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23-05-2006, 10.55.16 | #26 | |
Ospite abituale
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Re: Senza guardare in faccia nessuno
Citazione:
Ti riporto solo qualche risposta di personaggi di destra a miei interventi: 1) Comunista di merda. 2) Una parola è poca due sono troppe. 3) Tum… una manganellata, tum un’altra manganellata. 4) Picchiarne uno per educarne cento. Sentenze di altissima concentrazione semantica, come puoi vedere, senza avere una virgola di spiegazione del perché sarei un comunista di merda, del perché mi manganelli, etc. Non è che la sinistra parla troppo è che la destra ha torto e per prendersi la ragione, (che è oggettiva), vorrebbe usare la forza. Ultima modifica di VanLag : 23-05-2006 alle ore 10.59.47. |
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23-05-2006, 11.11.01 | #27 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Questo periodo lo quoto perché ho la sensazione che, inconsciamente, tu stia parlando di Berlusconi, il barone della concussione e della corruzione, cioè colui che a suo tempo intese moralizzare la politica italiana offrendo su un piatto d’argento il Ministero di Grazia e Giustizia al grassatore per eccellenza, condannato da ben tre sentenze, cioè il caro Previti, che per effetto di una legge voluta dal suo sodale presidente del consiglio, parolaio che attraverso l’uso malaccorto del verbo cela la propria meschina mediocrità, ha evitato di scontare la giusta e blanda pena fra le quattro anguste mura di un carcere. |
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23-05-2006, 11.23.17 | #28 |
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Weyl
è tutto giustissimo ciò che dici. Ma queste parole non possono venire da persone che hanno fatto esattamente ciò che si contesta. Come potrebbero essere ragionevoli simili argomentazioni in questo modo? Due sospetti: 1) come si sarebbe comportata la attuale minoranza in caso di vittoria risicata? 2) trasforamare la campagna elettorale in una partita di calcio, o ancora peggio ad un televoto per l'uscita dalla casa del grande fratello (Ici), ci consente veramente di parlare di una minoranza consapevole del proprio voto? |
23-05-2006, 11.25.11 | #29 | |
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Re: Re: Re: Senza guardare in faccia nessuno
Citazione:
E infatti. E' soprattutto per quei "trent'annni" che ho posto la domanda. Anche perchè prima parlava di sinistra. Ma la DC non è e non è mai stata di sinistra! Però preferirei mi rispondesse lui. Così almeno sono sicura di aver capito. |
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23-05-2006, 11.48.56 | #30 |
Ospite abituale
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Non riesco proprio a comprendere dove sia rilevabile l’occupazione di tutti i gangli del potere da parte delle sinistre.
Proviamo a valutare con serenità come si sono svolti i fatti: Le sinistre, anche se per poche migliaia di voti, hanno vinto le elezioni; è pertanto corretto che spetti a loro e non agli avversari prendere in mano le redini del governo, quindi il Presidente del Consiglio, per esplicita volontà del popolo sovrano, deve necessariamente essere espressione di tale parte politica. Vi sono state le elezioni, gioco forza con queste s’inaugura una nuova legislatura con conseguente rinnovo delle principali cariche dello Stato: Presidente di Camera e Senato. Era uso che una delle due Camere fosse offerta alla minoranza. Così fece la sinistra quando nel 1996 vinse quella tornata elettorale; così rifiutò di la destra quando, nel 2001, ebbe la (s)ventura di sopravanzare le sinistre; difatti, nella scorsa legislatura, entrambe le Camere sono state presiedute da esponenti del centro destra – Casini e Pera –, senza che la parte avversa inveisse con tanta acredine contro quest’atto di prepotenza. Fu allora pacifico che la destra riservasse per sé entrambe le presidenze. Così fu allora, così è anche oggi. Cosa è cambiato o che novità c’è oggi rispetto ad allora? Solo la scadenza del mandato settennale del presidente della Repubblica che, per quanto ovvio, non poteva essere in alcun caso appannaggio di un esponente della destra. Questo mi pare sia talmente ovvio che, al di là della proposta provocatoria e velleitaria di avanzare il nome di Gianni Letta, neppure il centro destra pare abbia mai avuto serie mire su quella poltrona, e non vi è stata alcuna seria intenzione di pretendere per propri esponenti la carica in questione. Il centro sinistra ha proposto alcuni nomi, invero pochi. Una candidatura è stata repentinamente ritirata in quanto trattatavasi di esponente eccessivamente calato nell’agone politico; ha quindi optato per un nome che ha riscontrato l’apprezzamento personale di tantissimi esponenti della parte avversa, senza peraltro mai ottenere il gradimento del leader maximo. Credo che la posizione assunta da Berlusconi in quel frangente fosse solo pretestuosa e tesa ad accentuare la profonda frattura già esistente fra i due schieramenti, e il resto del gregge prono ed ubbidiente al richiamo del pastore. In questi giorni il centro sinistra, credo anche ingenuamente, pur di dirimere la questione e ricondurre l’accesa disputa attuale entro i binari del vivere civile e del confronto rispettoso, propone ed offre allo schieramento politico capeggiato dal Cavaliere Maskarato la presidenza di importanti commissioni. Offerta che parrebbe sia stata più volte declinata dal compagno di merende di tale Previti. Mi domando dove sia la protervia e l’arroganza in questo contesto? Non scordiamo che il principe di Arcore, forse malconsigliato dal suo fidato mentore Apicella, in regime di prorogatio per il disbrigo delle incombenze di carattere ordinario ed amministrativo, nelle more che s’insediasse il nuovo e legittimo governo, ha per giorni disconosciuto l’esito delle elezioni; esito, fra l’altro, come sempre accade, già sancito dalla Suprema Corte. Questo atteggiamento la dice lunga sulla concezione di democrazia che informa l’animo del cavaliere, un concetto mutuato probabilmente dalla filosofia politica di matrice sudamericana, molto avvezza al colpo di stato, non certo di quella dei paesi civili cui, a parole - il solito parolaio - afferma di fare costante riferimento. Chi occupa posti di responsabilità qual è quello di Capo del Governo, non può permettersi il lusso di montare campagne di stampa e mediatiche su un esito elettorale, così come non avrebbe mai dovuto e potuto innescare quella guerra interessata contro uno dei poteri dello stato, nella fattispecie quello giudiziario. La suddivisione dei poteri è il pilastro e il basamento su cui si fonda il concetto stesso di democrazia, ma pare che all’esimio comunicatore manchi proprio questa parte imprescindibile di comunicazione. Si circondasse di consiglieri più accorti non farebbe male. Ciao |