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22-05-2006, 12.15.37 | #14 | |||
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Citazione:
Su questo non ci piove! E su questo avrei tante di quelle cosa da dire (collegabili ai fischi alla Moratti!), che dovrei scrivere per duecento pagine, ma ora non è il caso! Citazione:
Beh, no, giusto e sbagliato ci sono! Eccome se ci sono! Non è giusto, ad esempio, il conflitto di interesse. Non è giusta la monopolizzazione dell’informazione. Non è giusta la corruzione. Non è giusta la commistione con la mafia. Non è giusto usare la posizione politica solo per i propri interessi personali. Non è giusto fregarsene del fatto che sempre più famiglie italiane si avvicinano alla cosiddetta “soglia di povertà”. Non è giusto il totale precariato del mondo del lavoro. Non è giusto tenere conto solo degli interessi della fascia sociale più ricca a discapito della più debole. Non è giusta la censura. Non è giusta la demagogia. Potrei continuare per ore. Diciamo che è l’ingiustizia che non è giusta! Citazione:
Già. Già. Non ti chiedi perché è così? Gli elettori di sinistra (quelli autenticamente di sinistra) bacchettano e bacchetteranno. Hanno (o meglio, abbiamo, visto che ne faccio parte ) l’abitudine a farlo da sempre. Basta guardare alla satira per vedere come la satira di sinistra “bacchetti” da una parte e dall’altra senza troppi problemi. E stai tranquillo che gli elettori di sinistra che ancora una volta si sono turati il naso e hanno votato “il meno peggio”, staranno attentissimi! Pronti a togliere il loro sostegno se si sentiranno traditi! |
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22-05-2006, 16.57.33 | #15 | |||||
Ospite
Data registrazione: 03-05-2006
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Beh, intanto grazie per il benvenuto... ^^
Preciso alcune cose perché, non potendo scrivere un poema, mi rendo conto che sono stato troppo sintetico in alcuni passaggi, e me ne accorgo dal fatto che condivido le cose che dici anche se apparentemente sono diverse dalle mie in certi aspetti. Citazione:
Assolutamente d'accordo, quando parlo di demonizzazione mi riferisco a certi eccessi (tipo "la sinistra porterà terrore, morte e distruzione", ad esempio, oppure "non posso pensare che ci siano così tanti c...") che non sono critiche ad un programma, ma tentativi di spaventare la gente o peggio semplici insulti. Criticare il programma dell'avversario o il suo operato non è demonizzazione, è dialettica e confronto, la gente poi valuta se quella critica è condivisibile o meno. Citazione:
Forse nella realtà non è così, ma è così che dovrebbe essere ed è da questo che noi dovremmo partire: un confronto tra due ideologie, e quando parlo di ingenuità, intendo dire che se non sono i nostri rappresentanti a riportare le cose sul giusto piano, dovremmo provarci noi, aprendo dialoghi costruttivi, invece spesso seguiamo il loro cattivo esempio e ci azzuffiamo come loro: scadendo nell'insulto, nella denigrazione dell'altro, generiamo resistenze e contrapposizione, astio e risentimento, rendendo sempre più difficile il dialogo. Il nostro dovere civico non è solo quello di votare, ma anche quello di rendere migliore il dialogo: secondo me hai ragione quando dici che da una parte c'è un eccesso di interesse personale, ma chi sta da quella parte non lo ammetterà mai, se si sente attaccato. Se riusciamo a dirlo mostrando rispetto e considerazione per le idee e le scelte altrui, saremo più efficaci, altrimenti il furbone di turno avrà gioco facile nel dire: "vedete, sono capaci solo di odiare..." Citazione:
L'uomo ha bisogno di sicurezza, e siccome è insicuro, tende a negare i propri limiti, perché prima di tutto li nega a se stesso. Naturalmente parlo di una tendenza insita nella natura dell'uomo, non di una legge: ci sono le eccezioni, vero, ma la cultura largamente diffusa è che la casa, lo stipendio, il conto in banca, servono perché se succede qualcosa tu sei comunque al sicuro. Nello stesso modo, sei al sicuro se hai ragione, se scegli bene, se stai (forse con il più forte era una mia espressione fuorviante) con quelli giusti, con quelli che hanno ragione, perché allora anche tu hai ragione, e quindi non sei sbagliato... E' un processo ovviamente inconscio, del quale molti si sono liberati, ma purtroppo molti ne sono ancora prigionieri. Citazione:
Certo che sì, ma un conto è pensare di essere nel giusto, altra cosa è pensare che siccome sono nel giusto, chi non la pensa come me è un cretino. A volte, purtroppo, capita anche questo... è lo stesso discorso di prima: posso oppormi alle tue idee ma rispettarti come persona, e quando dico "a sbagliare è sempre l'altro" non intendo dire che dovremmo pensare una cosa senza esserne convinti, ma solo che dovremmo ascoltare l'altro senza preconcetti, cercare di capire quale processo lo ha portato a pensare quella cosa... ti capita mai di cercare di esprimere un concetto ed essere contraddetta non prima di aver spiegato bene tutte le motivazioni, ma addirittura prima ancora di aver finito la frase? Ecco, quello è il caso in cui è secondo me evidente che non c'è volontà di capire, ma solo di avere ragione a tutti i costi. Citazione:
Mi riferivo alle ideologie, non ne esiste una tutta giusta e una tutta sbagliata, ogni metodo può essere più o meno giusto a seconda delle circostanze, delle opinioni, delle condizioni... Poi ci sono cose concrete, che si possono ritenere più o meno universalmente ingiuste, ma anche lì, secondo me, dovremmo contrastarle civilmente astenendoci dal giudizio sulla persona, perché, come si dice in comunicazione: "Le persone non sono i loro comportamenti". Nel dialogo c'è una grande opportunità di crescita, specie in quello con chi la pensa diversamente da noi, perché ci dà l'opportunità di valutare le cose in un'ottica che non conoscevamo, o che non avevamo mai considerato. Se sfruttiamo questa ricchezza, ne avremo tutti un vantaggio, che non avremo mai "pretendendo" di avere ragione. E quand'anche questa ragione (e non succede quasi mai) ci venisse riconosciuta, sarebbe una ben magra soddisfazione, che appagherebbe momentaneamente il nostro ego ma ci lascerebbe esattamente come eravamo prima: orgogliosi ed immaturi. Ti ringrazio, quindi, per avermi concesso questa opportunità. |
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22-05-2006, 17.32.13 | #16 |
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Al di là della questione socio-psicologica della debolezza umana, che non condivido (forse perchè sono una donna? ), credo che il punto centrale, quello che sarebbe abbastanza importante analizzare adesso se non non se ne esce più, è che in questo momento storico preciso, non stuamo assistendo allo scontro tra due ideologie.
Non c'è una formazione comunista che si contrapone ad una liberale, proprio non c'è. Ma ci sono due formazioni, almeno a parole, liberali. Solo ribadendo bene questo dato di fatto si può discutere li resto. Perchè se ci si rende conto di questo, tutti i discorsi del tipo "mamma li turchi" svelano immediatamente il loro aspettto demagogico. A anche il modo irrazionale di difendere "ragioni" a volte indifendibili, svela la sua componete irrazionale che somiglia ai mecanismi della tifoseria calcistica. (non è che la sampdoria è più giusta del geoa, è che io tengo alla samdoria punto e basta!). Le due parti in gioco non si scontrano sulle ideologie ma sull'etica politica. E in campo etico ,giusto e sbagliato esistono eccome!! Ma adesso devo proprio scappare. Scusa se non ho approfondito abbastanza. |
22-05-2006, 18.04.41 | #17 |
Frequentatrice abituale
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Benvenuto anche da me , Max_nl.
Sintetizzo al massimo la mia risposta a te, nonchè a Weil. Mi riconnetto al tuo discorso sulla paura, che in un discorso generico, apprezzo. Molto meno, in un discorso socio-politico. Se abbiamo avuto e abbiamo guerre civili o no - le abbiamo avute per i giochi di potere che appartengono essenzialmente al mondo politico. Secondo Weil, i mass media avvrebbero incretinito tante persone: sono d'accordo con lui -Se così non fosse, non avremmo conosciuto tanto a lungo il nostro Kavaliere che ha tuttora in mano un potere mediatico non indifferente (v. televisioni e stampa). E qui mi riattacco al discorso della paura, Max. Certo non ho paura della Sinistra italiana, l'ho votata Ma ho provato disgusto per il precedente governo. Disgusto, nausea, rabbia profonda.per tutte le falsità che sono state raccontate, per quel sorriso appiccicoso e appiccicato di un essere vivente (nn riesco a definirlo uomo) che continua a raccontare bugie e fa arricchire i già ricchi, impoverendo i poveri. Sono dalla parte di Fragola, senza dubbio: il giusto e lo sbagliato esistono eccome, così come esiste l'etica. Ciao |
22-05-2006, 21.40.49 | #18 | |
Ospite
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Citazione:
Certo che esiste l'etica, ma il mio discorso è nato non dalle disquisizioni successive, ma dall'argomento iniziale: quale etica c'è nell'attaccare un governo che non si è ancora nemmeno insediato? E perché succede questo? Succede perché non c'è un dialogo sereno, perché si fa leva sulla paura, e alla fine la gente si spaventa davvero... e chi è spaventato perde lucidità, attacca per non essere attaccato... Ma se è la paura il motore delle nostre azioni, come potranno mai condurre a qualcosa di buono? Questo governo può piacere o non piacere, non è questo il punto, ma come fa a spaventare? Ce lo vedete un dittatore con la faccia di Prodi, o un suo maresciallo con quella di Rosi Bindi? (senza offesa per nessuno, sia chiaro...). Basterebbe guardare con un po' di freddezza la realtà, per accorgerci che non possiamo cadere ancora in queste trappole, e se parliamo con la gente resistendo alla tentazione di dire subito "stai sbagliando", oppure "ma come fai a difendere l'indifendibile", forse allora riusciamo a capire che anche quando sembra impossibile, un dialogo costruttivo è possibile: e se parliamo, e ci convinciamo che tutti (ok, diciamo quasi tutti...)vogliamo la stessa cosa e cioè un paese più giusto, allora forse certi personaggi li manderemo a casa sul serio, tutti insieme. Sarà pure un'utopia, ma voglio credere che un giorno destra e sinistra si contenderanno il governo del Paese in modo civile e costruttivo, confrontandosi e scontrandosi, ma pronti a licenziare tutti insieme chi non è degno di rappresentarci, qualunque sia la sua bandiera. |
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23-05-2006, 01.14.18 | #19 | |
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Senza guardare in faccia nessuno
Citazione:
L'intento parolaio è quello che alimenta, da sempre, la mediocrità, celebrata dagli antichi, cui attinge il consenso perseguito dalle agenzie culturali (in senso antropologico) del Paese. Non serve esprimere in migliaia di parole concetti che possono essere raccolti in poche righe: so bene che questa è la modalità delle sinistre italiane, intenzionate soprattutto a "stordire" i propri interlocutori, e, secondariamente, a "stancarne" le critiche. Ma la realtà può esser detta con poche parole. E, soprattutto, disciplinata da azioni semplici: io spero che questo inizio di sedute di settimana a Piazza Affari consegua anche ai primi semi gettati nel consesso internazionale da chi intende opporsi al regime con mezzi fattivi e concreti. Inutile perdere tempo: lo ripeto a chi intende agire per il bene del Paese, non quello odierno, dominato da corrotti burattinai e parolieri della stampa letta e acriticamente percepita dai "deboli". Ma per chiunque abbia amore per l'Italia e per le sue reali facoltà che oggi sono costrette alla meschinità, all'avvilimento ed alla fuga oltreconfine. L'unico modo per abbattere questo esercito di scimmie astute è quello di procedere attraverso una "doccia fredda": promulgate in ogni consesso internazionale la necessità di delegittimare finanziariamente gli assunti di base di questo Sistema. Lo dico a coloro che leggono e non scrivono, ma, non per questo, non operano. E' vostra specifica convenienza: non farete che anticipare, liberandovi dalle conseguenze, il tracollo inevitabile del Paese. A coloro che dicono: lasciamoli lavorare, in poche parole rispondo. Questi vigliacchi non sono i "salvatori della Patria", ma coloro che, da trent'anni e più, determinano il declino culturale, economico e finanziario del Paese. Questi parassiti hanno succhiato ogni risorsa possibile dal sudore e dal sangue delle fatiche degli uomini di buona volontà dell'Italia. Dopo trent'anni occorre che essi siano spazzati via dalle ultime risorse che bruciano. Non può essere imputato all'ultimo, mediocre governo questo danno disastroso e generazionale: il Paese si è abituato a identificare con il successo la sicurezza e la garanzia di sostegni nascosti e striscianti. La Rovina pesti la testa del serpente. |
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23-05-2006, 01.14.32 | #20 |
Ospite abituale
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memoria storica
Credo che nessuno di noi sia nato durante l'ultima legislatura; se le promesse berlusconiane non hanno avuto un riscontro nella realtà, non ricordo un periodo in cui gli italiani si sentissero finalmente ben rappresentati, e questo anche quando Berlusconi cantava sulle navi.
da: http://www.palazzochigi.it/Governo/Governi/governi.html Governo: I governi italiani I governi dal 1943 ad oggi In questa sezione sono raccolti tutti i dati dei governi italiani che si sono succeduti dal 1943 ad oggi. Per ogni governo è riportata la data d'inizio, che coincide con il giorno del giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica a partire dal 1946, e la fine, che coincide con il giuramento del governo subentrante. Mentre la durata di ogni legislatura parte dal giorno della prima convocazione, a seguito di elezioni politiche, e ha termine il giorno dello scioglimento delle Camere per l'indizione delle elezioni. XIV° Legislatura (dal 29 maggio 2001) elezioni politiche il 13 maggio 2001 Governo Berlusconi III (dal 23 aprile 2005) Governo Berlusconi II (dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005) XIII° Legislatura (9 maggio 1996 - 9 marzo 2001) elezioni politiche il 21 aprile 1996 Governo Amato II Governo D'Alema II Governo D'Alema Governo Prodi XII° Legislatura (15 aprile 1994 - 16 febbraio 1996) elezioni politiche il 27 marzo 1994 Governo Dini Governo Berlusconi XI° Legislatura (23 aprile 1992 - 16 gennaio 1994) elezioni politiche il 4 aprile 1992 Governo Ciampi Governo Amato X° Legislatura (2 luglio 1987 - 2 febbraio 1992) elezioni politiche il 14 giugno 1987 Governo Andreotti VII Governo Andreotti VI Governo De Mita Governo Goria IX° Legislatura (12 luglio 1983 - 28 aprile 1987) elezioni politiche il 26 giugno 1983 Governo Fanfani VI Governo Craxi II Governo Craxi VIII° Legislatura (20 giugno 1979 - 4 maggio 1983) elezioni politiche il 3 giugno 1979 Governo Fanfani V Governo Spadolini II Governo Spadolini Governo Forlani Governo Cossiga II Governo Cossiga VII° Legislatura (5 luglio 1976 - 2 aprile 1979) elezioni politiche il 20-21 giugno 1976 Governo Andreotti V Governo Andreotti IV Governo Andreotti III VI° Legislatura (25 maggio 1972 - 1 maggio 1976) elezioni politiche il 7-8 maggio 1972 Governo Moro V Governo Moro IV Governo Rumor V Governo Rumor IV Governo Andreotti II V° Legislatura (5 giugno 1968 - 28 febbraio 1972) elezioni politiche il 19 maggio 1968 Governo Andreotti Governo Colombo Governo Rumor III Governo Rumor II Governo Rumor Governo Leone II IV° Legislatura (16 maggio 1963 - 11 marzo 1968) elezioni politiche il 28 aprile 1963 Governo Moro III Governo Moro II Governo Moro I Governo Leone III° Legislatura (12 giugno 1958 - 18 febbraio 1963) elezioni politiche il 25 maggio 1958 Governo Fanfani IV Governo Fanfani III Governo Tambroni Governo Segni II Governo Fanfani II II° Legislatura (25 giugno 1953 - 14 marzo 1958) elezioni politiche il 7 giugno 1953 Governo Zoli Governo Segni Governo Scelba Governo Fanfani Governo Pella Governo De Gasperi VIII I° Legislatura (8 maggio 1948 - 4 aprile 1953) elezioni politiche il 18 aprile 1948 Governo De Gasperi VII Governo De Gasperi VI Governo De Gasperi V Ordinamento provvisorio (25 luglio 1943 - 23 maggio 1948) Assemblea costituente (25 giugno 1945 - 31 gennaio 1948) Proclamazione della Repubblica: 2 giugno 1946 Governo De Gasperi IV Governo De Gasperi III Governo De Gasperi II (primo governo della Repubblica) Governo De Gasperi Governo Parri Governo Bonomi II Governo Bonomi Governo Badoglio II Governo Badoglio |