ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
18-05-2006, 16.45.05 | #63 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Sto studiacchiando un libro di pedagogia della famiglia, che in soldoni è la disciplina pedagogica che si occupa di definire la famiglia ideale (!), di aiutare tutte le famiglie a raggiungere quell'ideale (!!), nonchè di diffondere nella società una "nuova cultura della famiglia" dimodo che i giovani, fin da piccoli, capiscano che il matrimonio è la loro realizzazione (!!!).
non credo che tutti i pedagoghi della famiglia siano di questa idea, ma diciamo che la stragrande maggioranza lo è, io credo di poter dire, sicuramente. l'educazione ha un grande potere, e purtroppo posso constatare che larga parte di questo campo è ancora appannaggio esclusivo dei cattolici, seguaci del personalismo e cose del genere. Nessun pedagogo coraggioso capace di stare al passo coi tempi! Mi sembra di leggere il vangelo, mentre è l'opera di un professore universitario "laico". alcuni sociologi della famiglia definiscono la famiglia come necessariamente caratterizzata da "relazione tra uomo e donna, legati da un patto stabile, e con prole". Se manca uno di questi elementi non si può parlare di famiglia. Va a capire i misteri della scienza moderna.. Insomma la chiesa è infiltrata ovunque nelle istituzioni, educative, scolastiche, politiche (i consiglieri comunali della Margherita, di Verona, hanno bocciato la proposta di inserire nella norma contro la discriminazione il riferimento ad omosessuali e transgender, così come i loro amici della giunta di destra che si rifiutarono di approvare, a metà anni '90, una proposta europea sempre sullo stesso argomento, in quanto la considerarono "immorale"). Nello stesso libro si legge l'indignazione contro le istituzioni perchè non si impegnano per arginare giuridicamente il proliferare delle nuove forme di unione che non sono famiglie.. |
18-05-2006, 18.33.57 | #64 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
|
Scusa Visechi, ma che dialogo può esserci con la Chiesa, se le premesse di partenza sono che l'omosessualità è un disordine morale e che l'amore fra persone dello stesso sesso non ha la stessa dignità e valore di quello fra persone di sesso diverso?
La Chiesa in questo modo mortifica e offende i sentimenti di milioni di individui, ed è libera di farlo se vuole, ma non ha il diritto d'impedire ad altri di vivere secondo le sue leggi, specie se non pregiudicano la libertà di altre persone; e non mi pare sia proprio il caso dei pacs. |
18-05-2006, 18.39.00 | #65 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
|
Citazione:
Infatti, che danno possono mai infliggere gli omosessuali alla chiesa o alla società? La chiesa condanna, condanna, ma guardasse meglio fra i suoi uomini: quanti pedofili sono stati coperti dal Pontefice e C., perchè appartenenti al clero? |
|
18-05-2006, 18.55.09 | #66 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-12-2005
Messaggi: 52
|
L'amore è amore "fine"
non ci sono amori giusti e amori sbagliati Cristo voleva diffondere l'amore non l'amore "giusto" Le religioni non sono cattive, sono le interpretazioni di comodo che fanno le persone quelle che creano danni Ultima modifica di Armonuim : 18-05-2006 alle ore 18.56.27. |
19-05-2006, 12.41.23 | #67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
|
Mi rifiuto di pensare che non possa esserci una possibilità di dialogo fra chi è intriso di fede e chi di ragione. Non ci si può rassegnare a questo stato di cose, è lo stesso cliché che ha fornito la scusa per l’ignobile aggressione dell’Iraq, sono gli stessi argomenti che giustificano atteggiamenti discriminanti e discriminatori nei confronti di chi la pensa in maniera diversa. Credo che il potere e la forza della ragione debbano esplicarsi proprio attraverso il ragionamento e il confronto, anche quello acceso. Non alludo certo ad un contraddittorio privo di sbocchi, non delineo certo un panorama che veda la Chiesa sull’altro fronte della barricata, come accaduto nella recente battaglia referendaria per la procreazione assistita, e, in passato, per aborto e divorzio. La Chiesa non è titolata, né giuridicamente, né per vocazione, ad interferire così prepotentemente e pesantemente sulla vita sociale e politica dello Stato che la ospita. Io alludo ad un confronto che tenga nel debito conto ed esalti il diritto sacrosanto dell’espressione discorde, del controcanto rispetto all’armonia troppo uniforme e del dissenso ideologico, purché tutto ciò non tracimi nella velleitaria pretesa di condizionare le coscienze degli uomini per il solo fatto che si pretende d’essere i depositari dell’unica verità possibile, da riconoscere supinamente senza che sia data la facoltà di delinearne una diversa. A questa pretesa è doveroso porre un argine che demarchi i rispettivi ruoli e restituisca alle forze in campo la giusta misura.
Non riesco ad apprezzare atteggiamenti volti al dileggio del pensiero altrui – in questo caso anche molto profondo e ben argomentato -; non riesco a gradire provocatorie stupidaggini volte alla ricerca del sesso di Dio, o semplificazioni infastidite che vertono a favore della negazione più ottusa che accorta; non riesco ad assuefarmi alla contrapposizione partigiana in assenza di analisi, di confronto, d’intelligenza nei confronti delle posizioni altrui; quando si discute e ci si confronta con argomentazioni delicate e di una certa portata quali quelle che ci vedono attualmente coinvolti, o altre che hanno appassionato nel passato, anche recente, noi stessi o i nostri genitori, ritengo sempre sia più utile provare a calarsi nei panni di chi è percepito come un avversario da annientare, cercare di analizzarne le ragioni alla luce della filosofia o del pensiero che fornisce loro consistenza. Non si confuta un’argomentazione attraverso una negazione preconcetta, soprattutto quando le ragioni di una delle parti in campo sono fondate su un corpus filosofico e teologico di tutto rispetto, sia per tradizione sia per contenuto, la s’inficia attraverso un’altra dissertazione che abbia la forza e la capacità di assurgere a contraltare qualificato. Diversamente, si verrebbe a determinare una situazione tale da originare una percezione di violazione delle coscienze e del diritto d’espressione, che già tanti fastidi ha prodotto in questi anni di stolto berlusconismo Ciao |
19-05-2006, 17.20.59 | #68 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
|
Visechi, pur schierandoti per i pacs sembri scontento delle argomentazioni in loro favore perché non sorrette da "un corpus filosofico e teologico di tutto rispetto" come quelle contrarie della Chiesa.
Il punto è che la ragione non può nulla contro la fede cieca e ottusa. Non è possibile alcun dialogo con chi considera l'omosessualità ancora oggi un "disordine morale" e non un comportamento sessuale del tutto naturale. Da qui poi discende tutto il resto. La chiesa nega dignità agli omosessuali sminuendo e svalorizzando i loro sentimenti e oggi che i roghi non son più di moda utilizza altri strumenti, un altro linguaggio che è fatto però dello stesso disprezzo di quello di un tempo. >Gli elementi disgreganti il nucleo familiare classico, che indubbiamente si riverberano nella società, sono da ricercare in altre cause, >le unioni di fatto sono più che altro una reazione o registrano gli effetti di queste cause. I pacs non registrano la crisi della famiglia, caso mai dell'istituto matrimoniale. Aumenta il numero di persone che preferisce la convivenza al matrimonio e questo non significa famiglie più deboli o fragili, ma semplicemente che molte coppie preferiscono altre forme d'unione, un modo diverso di stare assieme che non implica minori obblighi verso la prole o verso la società, semmai un maggiore senso di responsabilità. Non penso proprio che i figli di genitori non sposati siano allevati peggio di quelli di una coppia sposata in chiesa e non sono certo dei pezzi di carta a stabilire se una famiglia è forte o debole. |
19-05-2006, 17.27.07 | #69 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
|
L'integrazione degli omosessuali nella società penso richiederà tempo, io consiglio loro di non essere aggressivi..è l'unica strada...col tempo si troverà il punto d'incontro...
E' che il basso con l'alto vanno poco d'accordo.. Cmq non bisogna dare ascolto alle provocazioni del DEMONIO. Ultima modifica di sisrahtac : 19-05-2006 alle ore 17.32.19. |
19-05-2006, 17.54.14 | #70 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
|
Citazione:
No, mi devo essere espresso male. Sono a favore dei Pcs proprio perché ritengo che la loro introduzione sia sostenuta da motivazioni più forti e valide di quelle della Chiesa, avverse alla loro introduzione. Le une di carattere sociale, le altre, quelle della Chiesa, di matrice dottrinale più che teologica. Mi riferivo solo a qualche intervento che ho letto in questa discussione. Se è vero che la ragione sia impotente di fronte alla fede cieca ed ottusa, è anche vero che non tutta la Chiesa esprime in materia posizioni cieche ed ottuse. La fede non nega la ragione, non nega l’intelletto, su questa si fonda rappresentandone il naturale compendio necessario per la conoscenza delle verità ultime (ovviamente per chi crede): “Il Concilio Vaticano I, dunque, insegna che la verità raggiunta per via di riflessione filosofica e la verità della Rivelazione non si confondono, né l'una rende superflua l'altra: « Esistono due ordini di conoscenza, distinti non solo per il loro principio, ma anche per il loro oggetto: per il loro principio, perché nell'uno conosciamo con la ragione naturale, nell'altro con la fede divina; per l'oggetto, perché oltre le verità che la ragione naturale può capire, ci è proposto di vedere i misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono rivelati dall'alto ».(7) La fede, che si fonda sulla testimonianza di Dio e si avvale dell'aiuto soprannaturale della grazia, è effettivamente di un ordine diverso da quello della conoscenza filosofica. Questa, infatti, poggia sulla percezione dei sensi, sull'esperienza e si muove alla luce del solo intelletto. La filosofia e le scienze spaziano nell'ordine della ragione naturale, mentre la fede, illuminata e guidata dallo Spirito, riconosce nel messaggio della salvezza la « pienezza di grazia e di verità » (cfr Gv 1, 14) che Dio ha voluto rivelare nella storia e in maniera definitiva per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo (cfr 1 Gv 5, 9; Gv 5, 31-32).” (Fides et ratio – enciclica di Giovanni Paolo II°). Non credo che queste parole, fra l’altro espresse in data remota (1870), possano essere ritenute cieche ed insensate. Credo che meditare anche su quanto è, volta per volta, proposto da un fronte alieno dalle nostre esperienze di vita o dai nostri interessi più immediati, sia un ottimo esercizio di democrazia e tolleranza (insomma, non possiamo essere noi pure tanto ecclesiastici da esporci alle critiche che a loro rivolgiamo). La pretesa della Chiesa si fonda su basi che attingono da Scritture ritenute sacre da un’enormità di persone, non si può prescindere da questo dato di fatto, siano esse genuinamente interpretate o meno. Forse è proprio qui il fulcro del confronto che dovrebbe svilupparsi, o, quanto meno, anche in questo aspetto. Per quanto riguarda la famiglia, convengo con te quando affermi che “I pacs non registrano la crisi della famiglia, caso mai dell'istituto matrimoniale”, ma ribadisco che anche la famiglia nucleare è in profonda crisi. Ciao |
|