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11-05-2006, 21.59.21 | #13 |
...cercatore...
Data registrazione: 15-03-2006
Messaggi: 604
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Ragazzi il papa fà il suo lavoro e lancia i suoi anatemi, niente di nuovo o di strano.
Ma sarebbe strano che uno stato laico e sovrano si faccia condizionare da ciò... ...e speriamo che, con la sinistra al governo, si legittimino finalmente quelle unioni che desiderano tutelarsi, sia da un punto di vista legale, che da un punto di vista fortemente simbolico... ..chiamiamoli, PACS, matrimoni, convivenze legali, è lo stesso è la sostanza che conta... ..poi la chiesa ne prenderà atto, protesterà, griderà allo sfacelo, ma poi si rassegnerà, come successo in tanti paesi ormai... ...Viva la libertà.... |
11-05-2006, 22.30.19 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Citazione:
---------- A me sembra che nessuno sia contro il matrimonio e tanto meno contro la famiglia. Anzi, a guardar bene, mi sembra che la maggior parte dei rappresentanti del governo neoeletto abbia famiglie più che stabili. Sposarsi o non sposarsi è una scelta individuale. Se due partners eterosessuali o omosessuali (perché mai gli omosessuali, che già hanno fatto un po' di fatica ad accettarsi, devono essere condannati alla solitudine?) convivono "nella salute e nella malattia" e "condividono buona e cattiva sorte", non si capisce perché non debbano ricevere dallo stato la stessa protezione sociale di una coppia unitasi son la benedizione della chiesa. |
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12-05-2006, 00.49.19 | #15 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Tradizione e contraddizione
Citazione:
Vuoi i contrari? Eccomi. Sul senso sacrale del matrimonio, questo è il mio pensiero: esso sancisce, di fronte alla comunità, l'esclusività di una scelta reciproca. E', dentro le scansioni del tempo del calendario, l'atto del tradursi in un "evento" di ciò che rappresenta una scelta esistenziale fondamentale. In quanto tale, essa non cade che nel tempo dell'interiorità, il quale non possiede orologi o calendari. Come tutte le scelte autentiche, essa si confronta necessariamente col suo poter non essere: ossia con la possibile non-esclusività della coppia. E tale non-possibile alimenta l'autenticità della scelta in una dialettica che, su di un piano ontologico, si riconduce ad un addipanarsi vizioso fondato su di un paradosso logico: il "darsi intenzionalmente per sempre" ed il "destinarsi dentro un istante decisionale". Questo è il paradosso logico del matrimonio, il quale, dunque, non può che "consacrarsi", ossia attingere ad un piano esistenziale metafisico. Ed il suo appoggio più ovvio non può che essere quello religioso. Ciò detto, perchè esso deve essere proscritto alle coppie omosessuali? Non certo per ragioni giuridiche, le quali sono ininfluenti al riguardo. E neppure per motivi morali, i quali non possono che scolorire, nello sconcerto della rivelazione divina. Il piano religioso, il quale con scandalo travalica e trascende ogni possibile intenzione etica, additando la farisaica purezza esteriore e pregiudiziale di ogni rappresentazione contingente della Giustizia, è il solo appiglio cui può attingere senso il paradosso di un'intenzione atemporale e astorica con il momento decisionale. Del "per sempre" con l'"ora e qui". Per i due amici che mi avranno compreso fin qui: "sacrificare" e santificare" sono i momenti dialettici che, soli, possono "sospendere" nell'ineffabilità dello Spirito la contraddizione irresolubile del matrimonio. In assenza di ciò, pertanto, l'amore soggiace all'indeterminazione del relativismo logico e culturale. Non per questo, naturalmente, esso può darsi meno intensamente: profonda e piena può essere l'armonia di una coppia, anche senza il matrimonio. Profonda e piena, ma insostanziata, contingente e ambigua. |
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12-05-2006, 07.05.13 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
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non lo tollero!!
è assurdo pensare che l'unico problema di cui la chiesa si vuole occupare siano: unini gay e pacs..... mi fa morire di rabbia, abbiamo un mondo che fa schifo, ci sono carichi di armi che vengono semplicemente perse in iraq, ci sono violenze, principi morali calpestati in ogni angolo del pianeta e lui cosa dice???? l'amore vero è quello che c'è tra uomo e donna..... di lapiccolaiena Sono d'accordo con te... klee Ultima modifica di klee : 12-05-2006 alle ore 07.06.58. |
12-05-2006, 10.41.58 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-10-2005
Messaggi: 77
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io non critico il pensiero del papa in se, è ovvio(ma neanche tanto considerando che siamo nel 2006) che lui da cattolico ragioni così, la cosa intollerante è la così esplicita invasione in uuna sfera che non gli compete;
perchè vuole intereferire così tanto nelle più alte cariche POLITICHE del nostro paese? posso accetare se queste cose le dice hai suoi tifosi...ops adepti...elettori....(mmmm dannazione non mi viene la parola) ma non deve imporre un'idea religiosa, che io italiana non condivido, ad uno stato laico, ma perchè non va a fare il papa nella discarica di nairobi? forse li riuscirebbe a capire in che diavolo di mondo stiamo vivendo, la chiesa e il vaticano sono rimasti fermi a 2000 anni fa e forse sarebbe ora che si rendessero conto di cosa significa non riconoscere metodi contraccettivi per salvaguardare la vita(dimmerda) di eventuali nascituri malati di aids a scapito della salute delle persone già presenti su questa terra e tutte le altre assurdità a cui sono fortemente attaccati |
12-05-2006, 11.07.07 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Re: Tradizione e contraddizione
Citazione:
Pur comprendendo il significato di quanto affermi in ordine all’astoricità e atemporalità della promessa che la coppia si scambia, non riesco a comprendere il perché questo paradosso, per trovare una composizione, debba attingere alla religione e riferirsi, come sua radice, alla metafisica. E’ un po’ come affermare che qualsiasi promessa comportante un impegno duraturo, non dunque necessariamente per l’intera esistenza dei promittenti, debba attingere alla medesima matrice. Tale presupposto, quello metafisico, che si porrebbe a fondamento della composizione del paradosso da te ben evidenziato, tende ad escludere o rendere quasi accessorio ciò che per il contratto di matrimonio è basilare, cioè la regolamentazione di rapporti esclusivi nell’ambito di una comunità, ciò anche in riferimento alla prole, con tutti gli ammennicoli a detti rapporti connessi. Ben comprendo quanto questo punto focale possa rendere l’argomento pragmatico ed utilitaristico rispetto all’impostazione che parrebbe tu voglia prediligere. Ma è la tua stessa argomentazione che escluderebbe un’invadenza così marcata in quell’ambito intimistico ove sarebbe reperibile, solo colà non in altri ambiti, la purezza del sentimento che il matrimonio tenderebbe a rendere esclusiva, ambito di cui tanto parrebbe interessarsi il Santo Padre. Hai ragione quando affermi che il matrimonio sancisce, di fronte alla comunità, l’esclusività della scelta reciproca, ma sbagli quando ipotizzi, anzi affermi con eccessiva perentorietà, che l’interiorità, quindi la sfera sentimentale ed emozionale di ciascuno di noi, resasi manifesta attraverso una promessa, possa essere appannaggio dello sguardo morale religioso, ove sarebbe rilevabile in questo sguardo la matrice metafisica che ricomporrebbe, a tuo dire, il paradosso da te ben evidenziato. In ogni promessa, anche quelle implicanti l’insorgere di meri ed esclusivi impegni giuridici, s’ingenera questa sorta di antinomia che è determinata, nel suo insorgere, in un momento temporale specifico e ben individuato, proiettando, nel contempo, tale impegno di là nel tempo. Ciò, ben comprenderai, non può essere assunto come presupposto del coinvolgimento religioso. Ogni promessa, rinviando ad un momento di là da venire, o che leghi due o più persone per un certo periodo di tempo, reca in sé quel paradosso che tu inscrivi entro una sfera esistenziale metafisica di cui la religione è portatrice e mediatrice. Ciò detto, non rilevando neppure tu elementi di genere moralistico, cadendo anche i presupposti metafisici atti a giustificare l’esclusione di rapporti intimistici basati sul candore intenzionale e sul sentimento cristallino, che ineriscono all’interiorità piuttosto che alla socialità – questo è il vero fulcro del ragionamento di Benedetto XVI° -, non riesco proprio a scorgere la vera ragione ostativa al riconoscimento sociale di relazioni non basate sul matrimonio. Tra l’altro, ma qui si entrerebbe più in un ambito sociale che religioso, la Chiesa, forse ob collo torto e con rassegnazione, non oppone le medesime argomentazioni e non lancia gli stessi strali nei confronti dei matrimoni civili, purché siano eterosessuali. In tale prospettiva, non pare proprio che la Chiesa sia molto interessata dell’aspetto sentimentale ed emozionale, cioè all’amore, non potendo a priori negare che il sentimento in questione possa insorgere anche fra coppie del medesimo sesso; nel rifiutare qualsiasi apertura al riconoscimento delle coppie di fatto, anche quelle eterosessuali, la Chiesa oppone il proprio moralistico veto proprio a ciò che dichiara di voler preservare ed esaltare come elemento d’‘unione fra due individui, dimostrando di volgere la propria interessata attenzione a vantaggio d’altri aspetti meno degni di lode. Ciao |
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12-05-2006, 11.13.24 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2006
Messaggi: 185
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Re: Re: Papa: “Il vero amore è possibile solo tra uomo e donna”
Citazione:
Si tenta di "immobilizzare" un sentimento che per sua natura è mobile. L'amore oggi c'è, ma domani chi può dirlo? Ma hai fatto un patto, hai firmato e ora devi "amare" il tuo coniuge. |
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