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Vecchio 24-05-2007, 13.28.50   #1
bimba
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Data registrazione: 05-09-2006
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Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...

Buongiorno a tutti!
Ultimamente l'argomento 'famiglia' occupa molta della carta stampata e delle trasmissioni televisive; dai sondaggi emerge che i giovani di oggi hanno tanta voglia di famiglia e la considerano al vertice dei loro valori.
Tuttavia conversando con molti di questi 'giovani d'oggi' si scopre che la famiglia è tanto bella me nessuno davvero se la sente di crearne una propria! Il ritornello è del tipo "si può aspettare, non mi fido, sono stato scottato in passato..."; ritornello che all'alba dei 35 anni comincia a diventare come minimo sospetto...
Si dice che i giovani non possono uscire dalla famiglia di origine perchè non trovano lavoro e non guadagnano abbastanza: ciò è vero solo in parte perchè molte persone continuano a vivere con mamma e papà anche se sono titolari di un contratto a tempo indeterminato. Per non parlare poi della cosiddetta 'generazione 1000 euro': 1000 euro non sono per forza pochi, in due senza persone a carico si mettono in cassa 2000 euro, ricordiamoci che in lire sono 4 milioni!!! Non perdiamo di vista ciò di cui stiamo parlando!
Voi che cosa pensate di tutto ciò?
La mia sensazione è che come al solito si parli tanto di una cosa quando questa scarseggia... si parla tanto di famiglia perchè in giro se ne trovano sempre meno!!! (sto citando anche il libro "la fine della famiglia" di Volpi).
bimba is offline  
Vecchio 28-05-2007, 09.14.48   #2
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...

X Bimba
Citazione:
La mia sensazione è che come al solito si parli tanto di una cosa quando questa scarseggia... si parla tanto di famiglia perchè in giro se ne trovano sempre meno!!! (sto citando anche il libro "la fine della famiglia" di Volpi).
katerpillar
Una volta chiesi ad un tassista, che mi conduceva all'aereoporto, quali erano i criteri criteri che la sua categoria adottava per scegliere le vetture da acquistare per svolgere il proprio lavoro.
La risposta fu immediata e senza esitazioni: sicuramente non compriamo quelle vetture che vengono pubblicizzate in continuazione dalle scase automobilistiche, perché vuol dire che sono rimaste invendute nei magazzini di stoccaggio.

Come potrai costatare, cara Bimba, le similitudini tra la famiglia e le automobili da comprare sono speculari. Quindi come tu affermi, i motivi dell'enfasi sulla famiglia derivano proprio dalla sua irreversibile crisi.

Crisi generata, se non voluta, dalle istituzioni in campo, non ultima la chiesa, che per celebrare un matrimonio ti chiede una fortuna, per benedire un morto gli fa firmare le cambiali prima di morire, per un battesimo ci si può mettere d'accordo, però solo dopo le ventuno se paghi gli straordinari al prete di turno.

Le altre istituzioni non sono da meno, perché mentre negli altri paesi, con la Francia in testa, si cerca di aiutare i giovani a mettere su famiglia in tutti i modi. Per esempio: l'affitto viene pagato dallo stato, in base al proprio reddito, per il primo bambino elargisce un sostanziale contributo fino ai tre anni; se rimani senza lavoro per due anni percepisci 1.200 € ecc.

Qui da noi il governo fa fatica a convincere le industrie farmaceutiche a far abbassare il costo del latte in polvere, mentre in altri paesi le stesse industrie, verrebbero denunciate per frode, ricatto e attentato all'incolumità del bambino.

Mettiamo tutte insieme le angherie subite da quei giovani che, incoscientemente, hanno messo su famiglia, e come risultato avremo lo slogan appresso riportato: "Se volete far crescere il dato anagrafico dell'Italia, i figli fateveli da soli.

Quindi, caro Bossi, per quanto duro potrai averlo, la popolazione italiana si sta abbassando paurosamente, da cui si può dedurre che alla bugie elargite dalla chiesa a piene mani e a pieni polmoni e dallo stato, vi dobbiamo aggiungere anche le bugie sulla dureza Brinnel del tuo padano menbro, con cui vuoi mascherare i fallimenti nel letto della tua seccessione, con uno che parla meno e fotte di più.

Un saluto Bimba.

katerpillar is offline  
Vecchio 28-05-2007, 21.57.05   #3
Pantera Rosa
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Data registrazione: 08-03-2006
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Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...

Citazione:
Originalmente inviato da bimba
Buongiorno a tutti!
Ultimamente l'argomento 'famiglia' occupa molta della carta stampata e delle trasmissioni televisive; dai sondaggi emerge che i giovani di oggi hanno tanta voglia di famiglia e la considerano al vertice dei loro valori.
Tuttavia conversando con molti di questi 'giovani d'oggi' si scopre che la famiglia è tanto bella me nessuno davvero se la sente di crearne una propria! Il ritornello è del tipo "si può aspettare, non mi fido, sono stato scottato in passato...";

A parole sembrerebbe proprio così, i giovani dichiarano di voler formare una famiglia, di desiderare una casettina decorosa, animata da pargoletti

Ma i fatti smentiscono questa intenzione, perchè prima "devono" divertirsi, realizzarsi nel lavoro, carriera, viaggi...

E poi a casa di mamma e papà, si sta tanto bene

Ma chi glielo fa fare?

Non se la sentono,perchè la famiglia richiede impegno, sacrificio, responsabilità.
Non è una passeggiata! (almeno per la mia esperienza).

Pantera Rosa is offline  
Vecchio 02-06-2007, 19.35.24   #4
Mati
Ospite
 
Data registrazione: 22-01-2006
Messaggi: 35
Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...

Io non voglio creare una famiglia! Nè perchè lo trovo troppo impegnativo, nè per una questione economica. Penso che altra gente la pensi come me. Le teste stanno cambiando. Penso che i giovani abbiano una gran sete di nuovi valori ma ci sono ancora troppi ostacoli. E' una repressione vera e propria
Mati is offline  
Vecchio 02-06-2007, 23.04.09   #5
katerpillar
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Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...

Mati
Citazione:
Penso che i giovani abbiano una gran sete di nuovi valori ma ci sono ancora troppi ostacoli. E' una repressione vera e propria
katerpillar

Cara/o Mati, ma chì o che cosa dovrebbe emanare nuovi valori? Forse aspettiamo un qualche nuovo Mosè che scenda dal cielo, con delle nuove tavole di comandamenti? In ogni caso, prima di parlare di nuovi valori, bisognerebbe pretendere che venissero applicati quelli esistenti, proprio da quelle categorie che si sono presi l'onere di diffonderli (religione, politici ecc.).

Perché affermo questo? Perché i nuovi valori non servirebbero, comunque, a nulla, se verrebbero disattesi come quelli antichi.

Per tutto il resto mi trovi daccordo; l'egoismo imperante che aumenta in modo inversamente esponezionale, con l'aumento di altri egoismi, non permette ai giovani di emergere come è loro desiderio, di essere indipendenti economicamente, di pensare ai progetti futuri per loro e per i loro cari.

Ma state certi, che quando i nodi di questo egoismo imperante verranno al pettine, non vi saranno: nè governi guidati da Prodi, né da Berlusconi, né da De Gasperi o da Togliatti, né serviranno gli sterili messaggi di chi per primo non rispetta le teorie che vorrebbe divulgare, come la chiesa, che possano fermare la rabbia per un avvenire d'intere generazioni che sta andando distrutto.

Una nazione si regge sulle forze e le speranze dei giovani. Uccidete queste speranze e farete scomparire una nazione. In tal senso, con i tre milioni di stranieri sul nostro suolo patrio, pronti ad essere sfruttati come bestie, la morte dell'Italia e degli italiani sarà indolore.

Mi sembra di sentirli i loro commenti: ma chi se ne frega se sono italiani, rumeni, moldavi, polacchi, magrebini ecc. l'importante che lavorino come schiavi e non rompano i C...........ni con la loro richiesta di diritti, di sicurezza sul lavoro ecc.

Fateci caso: muoiono 1.200 esseri umani all'anno, sui cantieri di lavoro, e nei resoconti dei masmedia si parla sempre ed in modo arido di: morte di un operaio, senza nome e cognome, come invece si fa per la morte di un polizziotto, di un carabiniere o di un qualsiasi funzionario dello stato nell'ambito delle proprie funzioni.
In quel caso si elencano i loro requisiti morali, il dolore della famiglia, i figli cui hanno tolto un padre, le speranze di una vita perduta e, magari ci scappa anche una medaglia ed una pensione per la consorte vita natural durante.

Nel nostro caso si parla genericamente di un operaio, come se una macchina avesse perduto un bullone che si può rimpiazzare, come se quell'operaio non possa avere una moglie, dei figli, non possa aver avuto delle speranze future: è morto e basta.....sotto un'altro, di qualunque colore esso sia.

Sembra che questo non riescano a comprenderlo soltanto i politici e la chiesa italiana, perché altre nazioni agiscono e stanno costruendo l'avvenire per i loro giovani: e come se lo stanno facendo.

Mi raccomando Sig. Presidente della Repubblica Napolitano, continui a scopiazzare gli sterili appelli del "Santo padre"......, senza smuovere le coscienze; e si che di voglia di cambiamenti, quand'era giovane, ne aveva. Ora è entrato in quel torpore ovattato del potere che tutto assorbe e che nulla crea. Grazie lo stesso, Sig. Presidente.....Sarà per un'altra volta.

In ogni caso le voglio ricordare, che se noi abbiamo perso inutilmente la nostra vita, l'unica consolazione è che l'avete vissuta inutilmente anche voi, visto i risultati cui è giunta l'Italia, dopo sessantanni di repubblica...Con la "r" minuscola.

Giancarlo.

Ultima modifica di katerpillar : 03-06-2007 alle ore 20.29.08.
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