ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
28-05-2007, 21.57.05 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-03-2006
Messaggi: 290
|
Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...
Citazione:
A parole sembrerebbe proprio così, i giovani dichiarano di voler formare una famiglia, di desiderare una casettina decorosa, animata da pargoletti Ma i fatti smentiscono questa intenzione, perchè prima "devono" divertirsi, realizzarsi nel lavoro, carriera, viaggi... E poi a casa di mamma e papà, si sta tanto bene Ma chi glielo fa fare? Non se la sentono,perchè la famiglia richiede impegno, sacrificio, responsabilità. Non è una passeggiata! (almeno per la mia esperienza). |
|
02-06-2007, 19.35.24 | #4 |
Ospite
Data registrazione: 22-01-2006
Messaggi: 35
|
Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...
Io non voglio creare una famiglia! Nè perchè lo trovo troppo impegnativo, nè per una questione economica. Penso che altra gente la pensi come me. Le teste stanno cambiando. Penso che i giovani abbiano una gran sete di nuovi valori ma ci sono ancora troppi ostacoli. E' una repressione vera e propria
|
02-06-2007, 23.04.09 | #5 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
|
Riferimento: Quando qualcosa scarseggia se ne parla tanto...
Mati
Citazione:
Cara/o Mati, ma chì o che cosa dovrebbe emanare nuovi valori? Forse aspettiamo un qualche nuovo Mosè che scenda dal cielo, con delle nuove tavole di comandamenti? In ogni caso, prima di parlare di nuovi valori, bisognerebbe pretendere che venissero applicati quelli esistenti, proprio da quelle categorie che si sono presi l'onere di diffonderli (religione, politici ecc.). Perché affermo questo? Perché i nuovi valori non servirebbero, comunque, a nulla, se verrebbero disattesi come quelli antichi. Per tutto il resto mi trovi daccordo; l'egoismo imperante che aumenta in modo inversamente esponezionale, con l'aumento di altri egoismi, non permette ai giovani di emergere come è loro desiderio, di essere indipendenti economicamente, di pensare ai progetti futuri per loro e per i loro cari. Ma state certi, che quando i nodi di questo egoismo imperante verranno al pettine, non vi saranno: nè governi guidati da Prodi, né da Berlusconi, né da De Gasperi o da Togliatti, né serviranno gli sterili messaggi di chi per primo non rispetta le teorie che vorrebbe divulgare, come la chiesa, che possano fermare la rabbia per un avvenire d'intere generazioni che sta andando distrutto. Una nazione si regge sulle forze e le speranze dei giovani. Uccidete queste speranze e farete scomparire una nazione. In tal senso, con i tre milioni di stranieri sul nostro suolo patrio, pronti ad essere sfruttati come bestie, la morte dell'Italia e degli italiani sarà indolore. Mi sembra di sentirli i loro commenti: ma chi se ne frega se sono italiani, rumeni, moldavi, polacchi, magrebini ecc. l'importante che lavorino come schiavi e non rompano i C...........ni con la loro richiesta di diritti, di sicurezza sul lavoro ecc. Fateci caso: muoiono 1.200 esseri umani all'anno, sui cantieri di lavoro, e nei resoconti dei masmedia si parla sempre ed in modo arido di: morte di un operaio, senza nome e cognome, come invece si fa per la morte di un polizziotto, di un carabiniere o di un qualsiasi funzionario dello stato nell'ambito delle proprie funzioni. In quel caso si elencano i loro requisiti morali, il dolore della famiglia, i figli cui hanno tolto un padre, le speranze di una vita perduta e, magari ci scappa anche una medaglia ed una pensione per la consorte vita natural durante. Nel nostro caso si parla genericamente di un operaio, come se una macchina avesse perduto un bullone che si può rimpiazzare, come se quell'operaio non possa avere una moglie, dei figli, non possa aver avuto delle speranze future: è morto e basta.....sotto un'altro, di qualunque colore esso sia. Sembra che questo non riescano a comprenderlo soltanto i politici e la chiesa italiana, perché altre nazioni agiscono e stanno costruendo l'avvenire per i loro giovani: e come se lo stanno facendo. Mi raccomando Sig. Presidente della Repubblica Napolitano, continui a scopiazzare gli sterili appelli del "Santo padre"......, senza smuovere le coscienze; e si che di voglia di cambiamenti, quand'era giovane, ne aveva. Ora è entrato in quel torpore ovattato del potere che tutto assorbe e che nulla crea. Grazie lo stesso, Sig. Presidente.....Sarà per un'altra volta. In ogni caso le voglio ricordare, che se noi abbiamo perso inutilmente la nostra vita, l'unica consolazione è che l'avete vissuta inutilmente anche voi, visto i risultati cui è giunta l'Italia, dopo sessantanni di repubblica...Con la "r" minuscola. Giancarlo. Ultima modifica di katerpillar : 03-06-2007 alle ore 20.29.08. |
|