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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 18-04-2006, 20.16.55   #41
VanLag
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Citazione:
Messaggio originale inviato da wilhelmina frederika
Se ti può consolare mio figlio da sistemista informatico,si lamenta del tuo stesso problema.
Si i tecnici e gli specialisti in Italia non hanno terreno di cultura. Nel corso della mia lunga vita lavorativa ho conosciuto dei tecnici geniali, ad esempio in IBM, che per andare avanti erano costretti a convertirsi alla vendita. Ma questo non è un bel segno per il paese. E’ un po’ come il problema della ricerca…. Perdiamo tutti i cervelli migliori in ogni campo, poi per forza il paese va male.
Comunque in bocca al lupo per tuo figlio….. Gli auguro di avere successo.



P.S. io adesso mi lamento per la pensione...... la reminiscenza era solo "pro veritas" (si dice così?)....

Ultima modifica di VanLag : 18-04-2006 alle ore 20.19.58.
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Vecchio 18-04-2006, 21.54.23   #42
Patri15
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Proprio dalle Lettere Online di Riflessioni, stralcio appena un breve periodo di uno scritto molto interessante di Lucio Garofalo, intitolato "La Paura"

"Non a caso le società da sempre sono governate anche mediante il ricorso alle paure, e tuttora gli Stati più avanzati sotto il profilo tecnologico-produttivo si servono delle paure per esercitare un controllo sociale sempre più esteso e capillare.

Non a caso il “Napoleone” nazionale ha vinto le elezioni politiche del 1994 e del 2001 giocando soprattutto la carta dell’idiosincrasia anticomunista, che rappresenta tuttora una delle paure collettive più intense ed ossessive della borghesia italiana, e non soltanto italiana. Lo spettro del comunismo, dopo il fallimento del “comunismo reale”, ossia dopo il fatidico 1989, dopo la caduta del muro di Berlino e il tracollo dell’Unione Sovietica, è agitato e strumentalizzato più che in passato per conquistare e conservare il potere!
.............................. ...
E dall’Estremo Oriente abbiamo importato una nuova paura, incarnata in un virus, l’Aviaria, meglio nota come “influenza dei polli”, che ha suscitato timori oltremodo infondati e irrazionali, prefigurando scenari apocalittici di stragi e pandemie paragonate alle peggiori pestilenze del passato. Invece, come è già successo in altre occasioni il panico si è rivelato più terribile e pericoloso della patologia “ornitologica”. Che polli!...
I veri “polli” siamo noi, miseri utenti e spettatori passivi della disinformazione di regime.

L’aviaria si è dimostrata una vera bufala! Già alcuni anni fa, nel 1998/99, numerosi polli perirono a causa di un contagio influenzale, ma i mass-media non ne parlarono affatto, e così tutti continuarono a mangiare il pollo senza alcun problema sanitario.

Al contrario, oggi lo spavento provocato dall’aviaria ha messo in ginocchio un’intera economia, incrementando i già colossali profitti delle multinazionali farmaceutiche.

Questa vicenda è l’ennesima conferma della straordinaria importanza dei mass-media, la cui influenza (questa sì) è notevolmente decisiva e determinante. Aveva ragione Goebbels, il ministro della propaganda hitleriana, quando asseriva: “Una bugia, benché enorme, se ripetuta continuamente, prima o poi viene accettata dal popolo come una verità incontestabile”. Berlusconi docet.
....." (da La Paura di Lucio Garofalo)
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Vecchio 18-04-2006, 23.22.28   #43
justinian
Avanti è la vita
 
Data registrazione: 06-04-2006
Messaggi: 129
Non credo onenstamente che ci sia un rischio per la democrazia in italia.

La cosa buffa di questa faccenda per me cmq è il senso del ridicolo di FI che devo constatare è molto basso.appena SB,infatti,diceva che ci voleva un riconta dei voti ecco che la banda dei soliti noti parlava già di migliaia di voti recuperati per il polo,di centinaia di schede annulate solo di FI in un solo colleggio,di conteggi sbagliati che ricoretti davano già il vantaggio al polo nella camera,mi sembra che ci fu pure un furbone che disse che la cdl aveva recuperato 10000 voti.Il giorno dopo una comunicazione del ministero degli interni diceva che le schede contestate erano 3000 alla camera e 2000 al senato forse mi sa che alcuni nel polo devono tornare alle elementari e rifarsi le addizioni.

Un discorso particolare merita calderoli che prima prepara una legge e poi non sa quello che dice,io capisco che non hai fatto una bella figura con nuova legge elettorale ma almeno prima di fare ulteriore brutte figure leggitela

Vedo tutte le manovre del polo come una tattica per mettere sotto pressione prodi e spingerlo verso un governissimo in modo da permettere a SB di salvare cmq le sue televisioni e di far rimanere sempre il cavaliere come puto fermo della cdl.

Un appunto sulla economia americana è vero che gode di ottima salute ma è una salute apparente.Il problema per gli USA sono un indebitamento in continua crescita e questo non è un bene per nessuna economia la loro crescita è dopata e richia di esplodere.Anche nel 29 tutto andava bene e poi si è visto come è andata

ciao
justinian is offline  
Vecchio 19-04-2006, 01.02.28   #44
olypaul
Ospite
 
Data registrazione: 09-03-2006
Messaggi: 38
Secondo me, quando la differenza di voti del risultato elettorale è così esigua, trovo doveroso che si proceda ad un attento riconteggio degli stessi, senza invocare lo spettro del colpo di stato, anzi trovo sia un atto dovuto per il rispetto delle regole democratiche che non lasci il minimo dubbio sull'esito del risultato elettorale.
Per quanto concerne la contestazione di Calderoli, trascrivo qui sotto il testo della legge che cita la questione. Io trovo l'interpretazione alquanto dubbia, in particolare la frase in grassetto mi porterebbe a condividere l'interpretazione di Calderoli, riservando il conteggio a livello nazionale delle liste che si sono presentate in una sola circoscrizione solo nei casi di tutela delle minoranze linguistiche, ma non sono un esperto di testi giuridici, vedremo come lo interpreterà la cassazione.

--------------------------------------------------------
«Art. 83. –
1) determina la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno.

a) le coalizioni di liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 10 per cento dei voti validi espressi e che contengano almeno una lista collegata che abbia conseguito sul piano nazionale almeno il 2 per cento dei voti validi espressi ovvero una lista collegata rappresentativa di minoranze linguistiche riconosciute, presentata esclusivamente in una delle circoscrizioni comprese in regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche
----------------------------------------------------------

Per il fatto che Berlusconi non si sia dimesso da presidente del consiglio, ricordo che non è tenuto a farlo finchè il capo dello stato non abbia incaricato un nuovo premier.
A tal proposito vi ricordo che dopo i primi risultati delle elezioni, Prodi è andato da Ciampi per l'incarico, ma quest'ultimo si è rifiutato di assegnarglielo. Qualche ragione ci sarà, o pensate che anche il capo dello stato sia un golpista?

PS: se la metà degli italiani ha votato come me per il centro destra, da quello che leggo in questo forum, statisticamente significa che la metà degli utenti qui dentro si astiene dall'esprimere il proprio parere per timore di essere linciato.

Questa è Democrazia?

Ultima modifica di olypaul : 19-04-2006 alle ore 01.04.27.
olypaul is offline  
Vecchio 19-04-2006, 03.53.15   #45
Weyl
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
Re: Re: Economia USA

Citazione:
Messaggio originale inviato da ancient
ecco, appunto, è qui che volevo arrivare. Qualche giorno fa, l' Ambasciatore Ronald P. Spogli in un discorso alla Alma Graduate School dell'Università degli Studi di Bologna ricordava che:

"l’Italia è solamente l'undicesimo partner commerciale degli Stati Uniti, con scambi bilaterali pari a 45 miliardi di dollari nel 2005. Nel 2003 le società americane hanno investito in Italia solo 3,5 miliardi di dollari. Per inquadrare questo dato nella giusta prospettiva, si tratta di poco più di un terzo di quello che nel corso dello stesso anno le società USA hanno investito in Irlanda. [...] L’irrobustimento dell'economia Italiana è negli interessi degli Stati Uniti per due ragioni. Innanzitutto, un'economia più sana consentirà all'Italia di continuare ad assumersi il compito di promuovere i nostri valori comuni in alcuni dei punti più caldi del mondo. Gli Stati Uniti non possono fare tutto da soli. Abbiamo bisogno di partner come l'Italia nelle difficili operazioni di peace-keeping che stiamo portando avanti nel mondo intero, nella lotta al terrorismo e per reagire con rapidità alle pandemie.

Ecco: è chiaro che il sostegno finanziario americano è condizionato al sostegno politico/militare che l'Italia potrà dare alle operazioni di (chiamiamola così) peace-keeping americane. Ma è giusto dare ancora questo sostegno dopo il fallimento in Iraq? In mancanza di un'esplicita risoluzione ONU venderemo la nostra coscienza per qualche aiuto economico? E quale cifra dovrà mai coprire, considerato l'elevatissimo costo per i nostri conti pubblici della missione-Iraq?

Vorrei sperare che sarà sempre più difficile per la stessa amministrazione americana imbarcarsi in nuove avventure belliche, considerato il costo sempre crescente, umano e finanziario, di quelle già in atto (v. ad esempio l'intervista dello Spiegel al Nobel per l’economia Joseph Stiglitz: http://www.osservatorioiraq.it/modul...articleid=2177 ) e la crescente impopolarità di Bush in patria (ai minimi storici).
Ma temo di essere andato abbondantemente OT, quindi mi fermo qui.


Rispondo, brevemente, anche a Patri15.
C'è una sostanziale dimenticanza nelle vostre considerazioni, per altro verso condivisibili.
L'Italia non è semplicemente un Paese "alleato" degli USA: questo è un Paese militarmente ancora in parte limitato dagli USA.
L'Italia perse l'ultimo conflitto, in seguito al quale si disegnarono gli scenari mondiali tuttora vigenti: fu occupato militarmente dalle potenze vincitrici e la sua assegnazione all'area di influenza "atlantica" fu decisa in un consesso strategico che passò a molte miglia sopra le intenzioni e le attese degli uomini e delle donne di questo Paese.
L'Italia ha ospitato e tuttora ospita, in forza di quelle decisioni, non soltanto basi NATO, ma basi militari statunitensi sul suo territorio.
Alcune di queste basi, sebbene oggi in parte smantellate, conservano ancora ordigni nucleari pronti all'uso.

E' pur vero che l'equilibrio mondiale e, forse, una forma di pudicizia diplomatica, glissa abbondantemente su tale di stato di cose, ma la realtà, tangibile e concreta, è questa: noi non siamo dei semplici "alleati" degli USA, al pari di inglesi o francesi o spagnoli.
Il nostro è un Paese che ha perso una guerra dichiarata contro inglesi, francesi e statunitensi, e il nostro potere decisionale, la nostra sovranità non è la stessa di questi nostri alleati europei.

In queste condizioni, peraltro simili a quelle della Germania (ora riunita), una collaborazione fattiva e convincente implica, paradossalmente, una maggiore autonomia sul piano della politica internazionale.
Prova ne è stata l'eccellente lavoro (e questo, credo, vada ammesso spassionatamente) del nostro governo nei confronti dell'amministrazione russa ed il ruolo, oggettivamente prestigioso, che ci è stato permesso di svolgere nell'ambito di alcune delicate questioni internazionali.
Queste posizioni "pagano" nel tempo.
Non è opponendosi, sterilmente e velleitariamente, a chi ha il coltello dalla parte del manico, che si può sperare di guadagnare la sua stima, nè tantomeno vantaggi e consenso, nè credito o aiuti.

Può darsi che le mie considerazioni appaiano ciniche, ma, da buon protestante, credo che la moralità sia una faccenda privata, non una questione di scelte di politica estera.
Weyl is offline  
Vecchio 19-04-2006, 09.57.07   #46
Monica 3
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Stanotte mi sono svegliata con un pensiero (i tecnici del sonno chiamano questo fenomeno "iperlucidità notturna"). Spero che sia lucido e fattibile e mi sembra risponda alle preoccupazioni di non pochi su questo forum.

Che cosa impedisce a un semplice movimento di cittadini di raccogliere le firme perché Ciampi approvi il governo eletto dal voto popolare e si cominci a lavorare?

A me sembra che questo corrisponda all'etimologia della parola DEMOCRAZIA.

Monica 3 is offline  
Vecchio 19-04-2006, 10.03.33   #47
Patri15
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Re: Re: Re: Economia USA

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl

.............
Non è opponendosi, sterilmente e velleitariamente, a chi ha il coltello dalla parte del manico, che si può sperare di guadagnare la sua stima, nè tantomeno vantaggi e consenso, nè credito o aiuti.

Può darsi che le mie considerazioni appaiano ciniche, ma, da buon protestante, credo che la moralità sia una faccenda privata, non una questione di scelte di politica estera.

Dichiarazione chiave del rappresentante degli Stati Uniti al Processo di Norimberga, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale:
"La nostra posizione," dichiarò Robert Jackson, membro della Corte Suprema di Giustizia degli Stati Uniti, “è che, qualunque ingiustizia possa compiersi in una nazione, per quanto ripugnante possa esserne lo status quo, la guerra di aggressione è un mezzo illegale per eliminare quelle ingiustizie o per cambiare quelle condizioni”.

Il presidente Bush è colpevole di crimini di guerra? Anche solo porre questa domanda significa oltrepassare di molto i confini dei media americani.

Qualche settimana fa, nel New Jersey, una classe di una scuola dell’ultimo anno inscenò la simulazione di un processo per stabilire se Bush fosse colpevole o meno di crimini di guerra, ecco scoppiare una tempesta mediatica. Esemplare la risposta di Tucker Carlson, ospite della MSNBC, per il quale la sola idea di accusare Bush era semplicemente inimmaginabile.

La scenetta messa in piedi da quegli studenti “implica che la gente stia accusando il Presidente di crimini contro l’umanità” ha detto Carlson. “E questo è ridicolo”.

Vedi bene che nel mondo dei mezzi d'informazione Usa, quando si tratta di crimini di guerra, è il Presidente a puntare il dito verso qualcun altro. Il fatto che possa essere lui a fronteggiare la medesima accusa è giudicato un ossimoro.
Quindi Weil hai ragione: pragmaticamente cosa posso fare io da sola o con un gruppo contro l'America?
Lo so: debbo abbassare la testa, accettare.

Ma dove posso, e sto rientrando ora in Italia, faccio il possibile, semplicemente poi, esprimendo le mie opinioni (non sono una bombarola) perchè quel po' di morale possibile nella politica, possa trovare un po' di spazio.

Ciao
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Vecchio 19-04-2006, 10.12.14   #48
VanLag
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Re: Re: Re: Re: Economia USA

Citazione:
Messaggio originale inviato da Patri15
pragmaticamente cosa posso fare io da sola o con un gruppo contro l'America?
Il battito d’ali di una farfalla, si unisce a mille e mille altre correnti e provoca un uragano nei mari del sud.

.......Qualcuno direbbe che la tua volontà di giustizia è già essa stessa una potente azione.

VanLag is offline  
Vecchio 19-04-2006, 10.14.45   #49
Patri15
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Monica 3
Stanotte mi sono svegliata con un pensiero (i tecnici del sonno chiamano questo fenomeno "iperlucidità notturna"). Spero che sia lucido e fattibile e mi sembra risponda alle preoccupazioni di non pochi su questo forum.

Che cosa impedisce a un semplice movimento di cittadini di raccogliere le firme perché Ciampi approvi il governo eletto dal voto popolare e si cominci a lavorare?

A me sembra che questo corrisponda all'etimologia della parola DEMOCRAZIA.


Ciao Monica

Mi permetto di segnalare una petizione on line al Presidente Ciampi, proprio come la tua "iperlucidità notturna" ti aveva rivelato

Personalmente l'ho firmata, anche se ... ci credo poco. Comunque ecco,

istruzioni qui:
http://www.welfarecremona.it/wmview.php?ArtID=5410

Ciao a tutti
Patri15 is offline  
Vecchio 19-04-2006, 10.17.22   #50
Monica 3
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Grazie Patrizia!

Meno male che non sono sola..

Monica 3 is offline  

 



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