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19-11-2002, 18.48.24 | #22 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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tu reputi ipocrita il modo scientifico di operare dello psicologo?...oppure lo psicologo stesso (chiaramente quello che secondo te non lavora bene)?...
Ciao diestop, non reputo ipocrita il modo scientifico di operare dello "psicologo", e nemmeno lo "psicologo", in linea generale. Forse ho commesso l'errore di parlare di psicologi quindi di psicologia, ma riferendomi più alla categoria professionale degli "psichiatri", con il pretesto che questi, in ogni caso, hanno delle conoscenze più che solide in materia di psicologia. Credo comunque che la tua curiosità si riferisse più al fatto: "da cosa ti è data tale certezza?", sbaglio? Forse sì, anyway, non ne sono certo, infatti non conoscendo tutti i medici della mente che operano nel mondo, non ne posso avere la certezza...non posso generalizzare...se però ci riferiamo al campo molto più ristretto della mia esperienza, posso arrivare ad affermare quanto ho detto. E ti spiego anche i motivi per cui giungo a questa conclusione, ma non qui, perchè non credo sia il forum giusto...spostiamoci in "psicologia", aprirò un piccolo furum li partendo da quanto detto fin ora, ma non ora...perchè devo scappare! A presto |
19-11-2002, 19.45.28 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
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Povera ipocrisia!
E si, proprio povera ipocrisia, ma che male vi ha fatto? Siamo tutti un pò ipocriti, ammettiamolo, nessuno ne può fare a meno, l'importante è riconoscerlo a se stessi.
Un giorno un mio amico mi sottopose un indovinello, e mi disse: "Nessuno vuol esserlo, ma tutto si fa per lui. Cos'è?" Non seppi rispondere, così mi disse: "E' l'uomo comune". Capito? |
20-11-2002, 14.49.25 | #25 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Pensandoci meglio, non serve aprire un altro forum, alla fine l'argomento è una parentesi più specifica sull' "ipocrisia".
Ipocrita il modo scientifico di operare della psicologia? Lo psicologo, lo psichiatra? Forse le domande non centrano il punto della questione. Partiamo dal fatto che il terapeuta e il suo assistito sono dei perfetti sconosciuti , tra cui si deve creare una relazione terapeutica che mira all'intimità (più o meno profonda) dell'assistito. Ora anche noi, nella vita di ogni giorno, difficilmente iniziamo a parlare dei fatti nostri ad una persona appena conosciuta; si deve prima creare un rapporto in cui questi fatti possano essere messi allo scoperto, un rapporto intimo. E questo rapporto è un punto di arrivo, richiede un processo di conoscenza particolare. Pur restando che una persona si reca da un terapeuta per essere aiutato a risolvere determinati problemi, non per questo al primo incontro si può aprire a lui, prescindento dalla persona, dal modo di fare...(tra parentesi, non sempre una persona si reca volontariamente da un terapeuta, il che rende tutto più complesso)...comunque sia, il terapeuta deve riuscire a creare una relazione, e può farlo attraverso l'uso dell'ipocrisia come detta da VanLag nel suo post che ho poi ripreso: come mezzo per creare un'appiglio al rapporto. Tramite le sue conoscenze e la sua sensibilità il terapeuta cerca di creare questo appiglio, anche con comportamenti, frasi innaturali (ma dette con naturalezza) che possano aiutare il paziente. Perchè ipocrisia? Di fatto il terapeuta resta intimamente in una posizione di distacco (e non potrebbe essere altrimenti) ma agisce in modo naturale (ed "ipocrita", non dando a questo termine una connotazione sempre negativa), nel dimostrarsi in qualche modo "vicino al paziente". Ora, questo è necessario all'integrità del terapeuta e all'efficacia della relazione terapeutica; certo è che in un terapeuta "non all'altezza", l'ipocrisia del suo comportamento si nota a prima vista (visto che si è detto che l'ipocrisia si nota a prima vista, anche se questo dipende dalla sensibilità individuale); (il "non all'altezza" può essere : 1)del suo ruolo - ma anche 2)del paziente. Non tutti le persone possono trovarsi bene con tutti i terapeuti). Specifico ancora il "dimostrarsi vicino al paziente": non voglio dire che il terapeuta non sia vicino al paziente nel momento in cui i due si trovano in relazione, spero che lo sia; ma in ogni caso, al terapeuta, del paziente "non gliene frega niente", nel senso che non può esserne coinvolto emotivamente, e questo per ragioni, come ho detto, di integrità sua e del rapporto terapeutico; si può anche dire, "non gliene frega niente affinchè il paziente possa stare meglio": questo il lato positivo. Purtroppo, poi, esistono anche le persone di cui FalcoAntonio diceva: persone che usano male le proprie conoscenze e la propria intelligenza. Purtroppo so anche come certe conoscenze associate ad un'intelligenza brillante possano "creare" delle persone a dir poco spiacevoli. "manipolatori", può essere un termine adatto: questo il lato negativo. Lato negativo che è diventato il modo di funzionare del mondo. Alla fine queste sono le persone che al giorno d'oggi si possono dire "più vive". Non so se sono riuscito a chiarire meglio quello che intendevo dire nel post precedente; non è comunque un discorso generale che mira alla critica distruttiva degli psicologi-psichiatri; so che a queste mie affermazioni è possibilissimo ribattere; sono consapevole delle difficoltà che incontrano molti terapeuti, e dell'impegno e della passione che mettono in quello che fanno; ma, come detto, non sono, purtroppo, la maggiorparte. Poi certo, tutti siamo più o meno ipocriti, e forse questo rende più interessante la vita...e anche più stressante! |
20-11-2002, 19.42.41 | #26 |
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Dal Devoto-Oli
ipocrisia (i-po-cri-sì-a) (arc. ipocresia) s.f. ~ Simulazione estesa, spec. all'ambito dell'atteggiamento morale o dei rapporti sociali e affettivi: non è umiltà vera, è i.; l'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù (La Rochefoucauld). [Dal gr. hypokrisía 'simulazione'].
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23-11-2002, 09.56.39 | #29 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-09-2002
Messaggi: 63
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Per me l'iposcrisia
E' il voler apparire in un certo modo e non mostrare se stessi per apparire bene agli occhi degli altri, uniformarsi alle idee della massa, al suo modo di pensare.
Parlare male della gente che per la societa'ì puo' "sbagliare" e poi fare noi stessi -di nascosto- le stesse cose. Cpomunque concordo con Firenze che dice che tutto siamo un po' ipocriti chi piu' chi meno. Personalmente odio l'ipocrisia, ma non nego a volte di essermi ritrovata a comportarmi in un modo che poi non mi è piaciuto.... Le maschere.......accennando a Pirandello che diceva siamo uno, nessuno e centomila, in effetti gli do ragione, anche se penso che le maschere non siano per tutti maschere, ma talvolta noi stessi che in diversi ambienti e con diverse pesone reagiamo in modo diverso, non dovenso per forza essere falsi o ipocriti. Un fiore per voi! |