Volevo dire che l'invidia e l'ipocrisia possono a volte essere una manifestazione esterna ad una fragilità emotiva che si vergogna della propria esistenza e cerca una via per sopravvivere.

...verissimo...scommetterei un dito che sei uno psicologo...purtroppo nella società questi individui interferiscono quantomeno "infastidendo" le persone alle quali trasmettono i due sentimenti (invidia e ipocrisia)...ipotizzando di riuscire ad "individuare la vergogana alla loro esistenza" a cui tu ti riferisci...e quindi tramutare il mio senso di "fastidio" in "pena"...come mi dovrei comportare visto che nel primo caso sarei portato ad evitare tali persone...e nel secondo ad approvare (non contrastando) il loro modo di essere quindi radicando ancor più in loro tali sentimenti?...

So che avresti una lunga risposta, che peraltro puoi scrivere, comunque ti chiedo di descrivere la tua opinione sul giusto compromesso comportamentale verso queste persone...

Innanzitutto...il senso di fastidio che si dovrebbe provare dovrebbe essere non troppo elevato...visto che, se non toccano te direttamente e nemmeno qualcun altro(anche se è impossibile,lo so, tutto tocca tutto...)non fa male a nessuno ,ma è solo la manifestazione di una individualità diversa dalla tua,solo (se vuoi)più sfortunata per geni e per ambiente di crescita.
Pena per che?Per cosa??
Non ti penserai mica di essere meglio di lui in qualche cosa per caso???
E il meglio chi lo stabilisce?
(Dio???
No...quella è un'altra sezione!!!)
Nessuno...probabilmente anche lui si ritiene meglio di te,o forse no,e per questo ne soffre(del fatto che deve lottare con i suddetti sentimenti,non di esserti inferiore:infatti per lui potrsti cmq essergli inferiore)...
quindi neanche la pena è il sentimento appropriato...
Non so in realtà quale sarebbe il sentimento appropriato..forse sono i due che dici tu:infatti il mondo va male e migliaia di mali continuano a flagellarci!!
forse la consapevolezza di questi meccanismi farebbe stare meglio,ammesso che fossimo così intelligenti da essere superiori alla necessità di trovare la fine dei nostri ragionamenti.


Hai ragione..studio psicologia...
ma....sei un indovino???

...non conoscendoci non puoi sapere che non mi ritengo superiore a nessuno...ora lo sai...e la pena era solo la pena di vedere una persona (che poi forse siamo tutti) che lotta emotivamente coi propri sentimenti come hai scritto nel tuo primo intervento, che condivido al 100%, dicendo che: l'invidia e l'ipocrisia possono a volte essere una manifestazione esterna ad una fragilità emotiva che si vergogna della propria esistenza e cerca una via per sopravvivere. (è proprio da psicologo)

Superata la questione della superiorità che come dici tu è "profondamente" soggettiva...avendo letto ciò che hai scritto e riagganciandomi alla tua ultima affermazione, questa:"forse la consapevolezza di questi meccanismi farebbe stare meglio"...mi viene il terribile bubbio (che forse hai voluto celare dietro al "forse" di inizio) che la consapevolezza di questi meccanismi ci farebbe sentire tutti peggio per il semplice fatto che questi limiti sono, anche se in differenti misure, presenti e componenti più o meno dominanti di ognuno di noi...consapevolezza questa che non è certo porti al "meglio di adesso"...

...ma una volta capito a fondo questo meccanismo sarebbe bello immaginarci come avvolti da un senso di "assoluta umiltà" e "reciproca solidarietà" che ci faccia vivere in un'oasi priva di tuoni e fulmini...circondati da nient'altro che natura...

...ma la "realtà" purtroppo (forse) è che l'uomo cerca o è vincolato dalla famosa "via per sopravvivere"...che lo ha sempre rispinto nel suo circolo vizioso che è la "legge del più forte"...utopie...peccato...

Ciao psicologo sono sicuro che sarà bello trovarci a scrivere...
Dimenticavo...benvenuto nel forum...

quando penso all'ipocrisia mi vengono i peli d'oca e vedere persone che fanno le ipocrite con me mi fa venire il mald i stomaco ma nonostante questo penso che a volte per il quieto vivere nella vita bisogna ogni tanto per forza delle circostanze essere ipocriti altrimenti il mondo sarebbe un grande caos e una grande baruffa.

...l'impulso umano, l'agire...credo...sia generato da istinti negativi (o per lo meno reputati tali) che a seconda della cultura (religione, politica, casi della vita...l'habitat) vengono elaborati dal cervello e rimaterializzati in azioni...faccio un esempio: ...trovando un portafogli pieno di soldi, credo che il primo istinto comune a tutti sia quello che tutti sappiamo... ...e che solo dopo l'elaborazione mentale legata alle componenti sopra citate questo istinto venga convertito in azione, che può anche essere quella di tenersi il denaro e restituire il portafogli...

Ho cercato il significato di ipocrisia...
IPOCRISIA:finzione, simulazione di bontà, di virtù, di buone intenzioni verso gli altri a proprio vantaggio

...riportandomi al precedente esempio vi pongo una domanda:...l'ipocrita è: chi si nasconde i soldi senza essere ipocrita verso i propri istinti ma verso il proprietario...chi li restituisce ma è ipocrita verso se stesso...oppure è ipocrita chi cerca di definire l'ipocrisia qualunque sia la sua definizione? ...cioè tutti?...

...secondo voi sono pazzo? ...ciao a tutti...

....................secondo voi sono pazzo?

Quel tanto che basta a renderti simpatico......

Oddio….sarò ipocrita?

Volevo un momento riprendere il PS di VanLag, uno spunto secondo molto interessante:

P.S. la maschera va bene finché siamo coscienti di indossarla per interagire, cioè per fornire agli altri un appiglio per comunicare con noi.
VanLag

Va bene ma va attentamente monitorata, rispetto l'individuo che hai di fronte, e non è una cosa per nulla facile (per me, almeno)
Infatti, questo creare un'appiglio alla comunicazione, diventa spesso iposcrisia negativa, con il possibile risultato di cui parla Zoianna, ovvero che non nasce alcun tipo di rapporto: ovvero il contrario di quello che si desiderava creare.
Un buon proposito che facilmente si risolve negativamente: l'iposcrisia, come dice sempre Zoianna, si nota a prima vista.
E si dev'essere molto abili e sensibili, perchè, nel notarsi, l'altro individuo ne colga il buon proposito, e quindi decida di rapportarsi comunque.
(parlando di psicologi, credo che questi dovrebbero ben saperlo, eppure, buoni psicologi non ce ne sono molti)

Ho capito il tuo discorso precedente ma non quest'ultima affermazione...da cosa ti è data tale certezza?...è stata una parentesi ironica oppure pensi veramente ciò che hai detto?...

Ciao, lo penso, credo sia per definizione il lavoro in cui si fa un gran uso di ipocrisia, ma farlo bene (conseguentemente a quello che scritto prima) non è facile.
Non vedo perchè tanto stupore