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14-10-2005, 09.47.11 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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Legge elettorale: non piace neanche ai matematici
Anche la comunità scientifica internazionale interviene per dire la sua sulla riforma elettorale. Lo fa a Erice, dove un nutrito gruppo di scienziati europei, russi e statunitensi, si è riunito presso la Fondazione Ettore Majorana per partecipare ad un workshop su 'Matematica e Democrazia'.
"Un sistema elettorale che prevede, in maniera combinata, il proporzionale con lo sbarramento ed il premio di maggioranza ribalta la volontà degli elettori", ha affermato il professor Bruno Simeone, ordinario di Ottimizzazione nel dipartimento di Statistica dell'Università di Roma 'La Sapienza' e direttore del workshop di Erice. Secondo lo studioso la legge elettorale proposta dalla Cdl "è quanto di più ingegnoso si possa architettare per far vincere chi ottiene meno voti: i piccoli partiti dell'Unione di centrosinistra si attestano oggi attorno al 9 per cento dei consensi. Bene, con questo sistema ipotizzando che mantengano gli stessi voti, anche se il Polo ottenesse l'8 per cento in meno di tutta l'Unione, si assicurerebbe ugualmente, in maniera davvero paradossale, la guida del governo, con un vantaggio dell'1 per cento ed avrebbe, addirittura, pure il premio di maggioranza". Simeone puntualizza: "Noi matematici abbiamo dimostrato con un teorema che non esiste un sistema elettorale perfetto; tuttavia, un sistema semplice, maggioritario puro o proporzionale puro, rispecchia meglio la volontà popolare". Gli esperti, provenienti da differenti discipline (matematica, informatica, statistica, economia, scienze politiche, giurisprudenza) hanno stilato un piccolo decalogo di quello che un corretto sistema per eleggere un Parlamento dovrebbe fare: - Assicurare trasparenza e semplicità. Sistemi elettorali le cui proprietà siano semplici da comprendere da parte dell'elettorato vanno preferiti ad altri più complessi, nel rispetto del contesto storico e giuridico di una nazione. - Garantire l'accuratezza. L'atto della votazione (con schede cartacee, scanner ottici, attrezzature elettroniche o altri dispositivi) deve avvenire nella massima sicurezza: i singoli votanti debbono essere messi nelle condizioni di poter verificare personalmente che i loro voti siano stati correttamente contati, cosa possibile oggi giorno con l'ausilio di metodi crittografici nel Web. - Promuovere la competizione elettorale ed evitare distorsioni di parte. Il sistema non deve favorire nessun gruppo politico rispetto a un altro. In particolare, dovrebbe rendere praticamente impossibile l'elezione di una maggioranza parlamentare che disponga solo di una minoranza di voti. - Far sì che ogni voto conti. Un sistema non dovrebbe mai incentivare l'assenteismo; al contrario, dovrebbe promuovere la partecipazione. - Rendere il Parlamento uno "specchio" fedele dell'elettorato con le sue variegate esigenze, e allo stesso tempo in grado di governare (ad esempio, tramite l'emergenza di una maggioranza) - Minimizzare gli incentivi a votare "strategicamente". Il sistema deve incoraggiare gli elettori a esprimere sinceramente le loro vere preferenze. - Eliminare il controllo politico di parte affidando la responsabilità legale e gestionale delle elezioni a una commissione indipendente. Un sistema che usi distretti elettorali dovrebbe inoltre: - Incoraggiare la compattezza geografica dei distretti, evitando forme troppo irregolari pur nel rispetto di particolarità geografiche e di barriere. - Rispettare le suddivisioni politiche e amministrative esistenti, nonché le comunità interessate, e sforzarsi il più possibile di non generare confusione tra i distretti definiti in ambiti diversi (locale, regionale, e nazionale). - Garantire l'aggiornamento dei distretti su base regolare, così da tener conto di variazioni demografiche (mai però rispondendo ad appetiti di parte). "L'approfondimento teorico è indispensabile per capire le proprietà e le conseguenze del sistema elettorale da scegliere" sostiene Simeone. "Esiste una scienza dei sistemi elettorali, e se ne dovrebbe fare uso nel progetto di sistemi nuovi e nella riforma di sistemi già in atto. Sarebbe opportuno ricorrere a commissioni indipendenti, congiuntamente a specialisti con una solida preparazione che abbiano la responsabilità dell'innovazione teorica e tecnologica nell'area dei sistemi di voto". http://www.galileonet.it/Magazine/mag0537/0537_4.html |
14-10-2005, 14.00.59 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Legge elettorale: non piace neanche ai matematici
Citazione:
L’accusano di falso in bilancio? Fa depenalizzare il reato. Osano volerlo processare? Fa passare una norma che gli dà l'immunità. Ha una delle reti tv fuorilegge? Riforma la legge. Ha problemi con le intercettazioni telefoniche? Le proibisce. D’altro canto lui è coerente. L’ha detto dal suo amico Emilio Fede in occasione della crisi della Fiat: Gli operai più volonterosi che resteranno a casa, troveranno un secondo lavoro, magari non ufficiale…. Magari non ufficiale, cioè in nero….. Tanto le tasse c’è sempre qualche pirla che le paga. Tutto ciò vi sembra scorretto? Ma cari amici questo signore è una delle persone più ricche del mondo ed ha fatto fortificare la sua villa in Sardegna coi soldi dei contribuenti, cioè coi soldi di padri di famiglia che magari faticano ad arrivare a fine mese. |
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14-10-2005, 14.47.35 | #5 | |
eternità incarnata
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Re: Re: Legge elettorale: non piace neanche ai matematici
Citazione:
Ma se si è già candidato per il Quirinale! Meno male che hanno fatto in fretta a eleggere il nuovo Papa, altrimenti si sarebbe candidato pure lì! |
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14-10-2005, 19.25.32 | #6 |
Ospite abituale
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Messaggi: 383
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Quei matematici dicono cose sagge, ma la democrazia non può ridursi a tecniche di selezione del ceto politico.
Che fine fa la "volontà degli elettori" quando con gli stessi voti, cambiando sistema elettorale, è possibile ottenere risultati diametralmente opposti? Poi non capisco questo accanimento contro il proporzionale, al quale si attribuiscono tutti i mali della politica. I ricatti, le mediazioni, le liti, le crisi, le indecisioni, ci sono state in questo governo come da sempre ce ne sono in tutte le maggioranze. I "partitini" nelle ultime elezioni ci sono entrati dal maggioritario e non dal proporzionale come comunemente si crede. Infatti Lega, Udc, PCDI, Verdi, Di Pietro, Democrazia Europea, Lista Bonino, Nuovo PSI, SDI, non hanno superato il 4% nelle ultime elezioni, quindi non hanno potuto accedere alla ripartizione dei seggi nella quota proporzionale. I loro candidati sono stati eletti nei collegi uninominali. |
14-10-2005, 20.44.09 | #7 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Citazione:
Proporzionale o maggioritario poco importa. Guardiamo la sostanza: siamo italiani e questo è tutto! |
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14-10-2005, 21.55.47 | #8 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Quello che ho scritto è ciò che ricordavo sulle polemiche che ci furono ai tempi quando lui in quella villa ricevette di vari capi di stato. (qui uno dei tanti siti che ne parla ) Il costo dei lavori? Speriamo che li abbia pagati lui, ma se li ha fatti passare come "sicurezza nazionale" ho i miei dubbi. |
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14-10-2005, 22.18.06 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
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Comunque sono anche un po’ stufo di essere l’unico che inveisce contro questo governo. Se a voi tutti va bene tenetevelo pure. Può essere che sia io fuori moda e che rimpiango tempi quando la gente rispettava le leggi e si rispettava un po' di più.
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15-10-2005, 07.42.13 | #10 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Van Lag... a me risulta che sia una legislatura e nemmeno di 5 anni, il minimo indispensabile per un parlamentare per percepire la pensione. Quanto è il minimo Basta vedere la durata minima delle legislature ai tempi della prima repubblica!
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