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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 03-03-2006, 10.43.40   #1
Ish459
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Questione di Pregiudizi?

Apro questa discussione nella consapevolezza che di essa potrebbero nascere tante altre che intrecciandosi forse riuscirebbero a profilare un argomento che mi è toccato personalmente dopo un "incidente" o "scontro" capitatomi ieri sera in metropolitana...
Forse già se ne è parlato ma perdonatemi, sono una recentissima frequentatrice e nonostante vorrei opinare su moltissimi argomenti, ancora sono talmente scossa dall'accaduto che mi sento "bloccata" nell'ambito dell'opinionismo "sociale".
Ogni giorno, da molti anni faccio uso dei mezzi pubblici. Sono abituata alle grande città, mi muovo con disinvoltura. Dalla città che mi ha visto nascere fino a questa che adesso mi ha adottata, ho esperimentato, visto, vissuto dei cambiamenti che mi fanno riflettere (e non solo a me).
La fisionomia di una città cambia non solo con le modifiche e le aggiunte architettoniche, anche con i propri cittadini.
Ed è qua che voglio appoggiare le basi di questa discussione.. sulla capacità dei cittadini ad affrontare certi cambiamenti e la loro disponibilità di arrivare a dei compromessi, nello sforzo di rompere barriere culturali e pregiudizi della più variata natura.
È davanti a questi cambiamenti che me ne accorgo se effettivamente siamo(sono) pronti (pronta). Ahimé, deve ammettere davanti a me stessa che forse nemmeno io sono libera dai pregiudizi che credevo superati? È intrinseco nell'essere umano avere dei pregiudizi? Quall'è il limite? Il pregiudizio in se stesso limita, non è a volte necessario questo "limite" come parametro per autorregularci da un punto di vista etico e morale?
Per la seconda volta in due settimane ho subito di mancanza assoluta di rispetto concretamente da due cittadini extracomunitari... e mi viene da chiedermi perché quando ci sono di mezzo "loro" poi tendiamo a generalizzare? A indirizzare verso loro la nostra esasperazione? "sono tutti così"... ma, se si subiscono certi atteggiamenti, non è accaso consone con la natura umana reagire o "difendersi" con il pregiudizio? (e non voglio difendere o scusare me stessa, perché certe idee come "tutti sono così" lasciano il tempo che trovano e l'avvilimento non è stato poco).
Arrivano alle nostre città una varietà sconvolgente di razze, culture, tradizioni... modi di vita dalle quali ne sappiamo poco, ma anche loro stessi sanno poco di noi... Deve esserci una sorta di adattamento reciproco: da parte di chi arriva e da parte di chi ospita? Tutti sappiamo cosa accade con questo scontro (e no confronto) di culture, tradizioni ed ideologie tanto diverse...
Se ne parla aiosa della società multirraZziale, le società del futuro saranno così... e la "multirrazzialità" implica anche società "multiculturali", "multiidelogiche". Questa varietà molteplice di individui che conformano una comunità, tendono attualmente allo squilibrio razziale ed inevitabilmente allo scontro ideologico-culturale?
Cosa manca: RISPETTO, CONOSCENZA, VERSATILITÀ?
Cosa avanza: PREGIUDIZIO, ESASPERAZIONE, PAURA, IGNORANZA?
"Scontri" irrispettosi come quelli che mi sono capitati, possono squilibrare questo sensibilissimo bilanciamento di fattori verso attitudini pericolose come la xenofobia e l'intolleranza... Se non abbiamo imparato il rispetto fra i cittadini che condividono la stesa cultura, le stesse tradizioni, figuriamoci con chi arriva da fuori ... Nonostante tutto, oggi in metropolitana, non mi sono spostata un centimetro quando accanto a me si sono posizionati due extracomunitari e ho viaggiato in pace..
E, dopo tutto, anch'io arrivo da fuori...

ISH
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Vecchio 03-03-2006, 11.03.08   #2
maxim
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Non ho capito però cosa ti è successo.

La valutazione di un episodio è soggettiva.
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Vecchio 03-03-2006, 11.12.02   #3
Ish459
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Messaggio originale inviato da maxim
Non ho capito però cosa ti è successo.

La valutazione di un episodio è soggettiva.

Non occorre sapere il dettaglio.
Certo che la valutazione di un episodio è soggettiva come soggettivi i pregiudizi.
Non volevo giudicare quello che mi è capitato (diciamo che sono stati "approcci poco rispettosi nel confronto di una persona") bensì quello che ne consegue apliandone la discussione da un punto di vista sociale...
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Vecchio 03-03-2006, 11.25.17   #4
odissea
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non ha capito nemmeno io cosa ti è successo....ma qualche idea mi è venuta, non sono situazioni simpatiche.

secondo me non devi farti troppi pensieri sul fatto di poter essere interpretata come razzista e generalizzatrice.
Il pregiudizio(sia esso di connotati positivi o negativi verso chi ancora non si conosce) è un elemento indispensabile, una base che c'è sempre in ogno pre-conoscenza, dalla quale, nella migliore delle ipotesi, si parte per un approfondimento e per arrivare a una cognizione più realistica e veritiera.
va beh.

immagino un gruppo di extracomunitari che manca di rispetto ad una donna salita con loro in metropolitana.

c'è un dato di fatto che non credo sia frutto di pregiudizio: in molti paesi del mondo, musulmani e non, l'uomo ha una concezione della donna che definirei assolutamente barbara.
per certi gruppi socio-culturali noi donne non siamo assolutamente nessuno, niente diritti, un mare di doveri, valiamo quanto, o meno, di un asino da soma, o di una bambola gonfiabile.

ora vorrei che nessuno mi rispondesse "guarda che non sono tutti così"; lo so.
Però queste sono sensazioni che secondo me ogni donna ha provato nel corso della sua vita,salendo su un autobus, sul metrò, o simili, incontrando il gruppetto di bulletti irrispettosi, italiani e non.
La sensazione di non essere rispettata, di non essere considerata in nessun modo, la sensazione che chi si rivolge a te stia guardando qualcosa che vale meno di zero. La paura che ti facciano del male, perchè tanto non hai nessun diritto ai loro occhi. Con gli extracomunitari succede più spesso, più sfacciatamente, che con gli italiani.

quindi? che si fa?
odissea is offline  
Vecchio 03-03-2006, 13.13.48   #5
Ish459
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Messaggio originale inviato da odissea
non ha capito nemmeno io cosa ti è successo....ma qualche idea mi è venuta, non sono situazioni simpatiche.

secondo me non devi farti troppi pensieri sul fatto di poter essere interpretata come razzista e generalizzatrice.
Il pregiudizio(sia esso di connotati positivi o negativi verso chi ancora non si conosce) è un elemento indispensabile, una base che c'è sempre in ogno pre-conoscenza, dalla quale, nella migliore delle ipotesi, si parte per un approfondimento e per arrivare a una cognizione più realistica e veritiera.
va beh.

immagino un gruppo di extracomunitari che manca di rispetto ad una donna salita con loro in metropolitana.

c'è un dato di fatto che non credo sia frutto di pregiudizio: in molti paesi del mondo, musulmani e non, l'uomo ha una concezione della donna che definirei assolutamente barbara.
per certi gruppi socio-culturali noi donne non siamo assolutamente nessuno, niente diritti, un mare di doveri, valiamo quanto, o meno, di un asino da soma, o di una bambola gonfiabile.

ora vorrei che nessuno mi rispondesse "guarda che non sono tutti così"; lo so.
Però queste sono sensazioni che secondo me ogni donna ha provato nel corso della sua vita,salendo su un autobus, sul metrò, o simili, incontrando il gruppetto di bulletti irrispettosi, italiani e non.
La sensazione di non essere rispettata, di non essere considerata in nessun modo, la sensazione che chi si rivolge a te stia guardando qualcosa che vale meno di zero. La paura che ti facciano del male, perchè tanto non hai nessun diritto ai loro occhi. Con gli extracomunitari succede più spesso, più sfacciatamente, che con gli italiani.

quindi? che si fa?


Sí, potrebbe essere un altro modo di indirizzare la discussione, in effetti intuivo che le strade potevano essere infinite. Io, più che nel "successo" in se, volevo centrarmi nelle consguenze che ci porta a questo ampliamento culturale delle nostre società, sul equilibrio fra pregiudizi, intolleranza, rispetto, ecc... Quello che "mi è capitato" (e che purtroppo non è un caso isolato) era soltanto un punto di partenza...
Ah, si, Odissea... hai scelto un bel nome... èuna vera odissea essere donna...
Ish459 is offline  
Vecchio 03-03-2006, 14.58.40   #6
Ostrica
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io non sò onestamente dove collocarmi se tra gli intransigenti o tra i tolleranti... posso solo dirti che non è facile nemmeno stare dall'altra parte della "barricata" chiamiamola così. Mi spiego.
Io pur non essendo cittadina straniera ho vissuto per una parte della mia vita da "extracomunitaria" e ti assicuro che se prima non capivo e non tolleravo l'arroganza a priori di molti stranieri poi mi sono ricreduta. Quando cercavamo casa io e il mio ex marito siamo stati cacciati da più agenzie immobiliari perchè "non trattavano con extracomunitari" (certo altri tempi perchè ora almeno qui a milano trattano quasi solo con loro) senza nulla sapere di ciò che volevamo e di ciò di cui disponevamo. Ho provato ad entrare in alcuni negozi con lui e a malapena ci guardavano... se entravo da sola tutta un'altra storia allora anche il tappeto rosso. In quel periodo della mia vita onestamente mi ero un pò incattivita anche io perchè non trovavo giusto tutto questo. Perchè uno è "marrone" (come dice il mio bimbo! ) deve per forza essere un morto di fame o un maleducato o un delinquente?! Così credo che si inneschi un meccanismo di autodifesa e prima di essere aggredito io... sono io che aggredisco te. Ora non sono qui a fare di tutta un erba un fascio ne a dire che è così punto e basta... volevo solo raccondarvi la mia parentesi da "extracomunitaria" che a volte ancora vivo visto che spesso se sono in compagnia del mio bimbo mi guardano e mi chiedono scandendo bene le parole
"L O C A P I S C E L' I T A L I A N O?" ma ora ho imparato a non farci caso.
Certo è che forse un pò più di voglia di integrazione anche da parte loro non sarebbe male perchè troppo spesso vivono solo tra di loro e chi prova ad uscirne viene subito etichettato con un "stai diventando italiano!" nemmeno fosse un'offesa.
Boh forse sono stata contorta ma questa è la mia esperienza.
Ostrica is offline  
Vecchio 03-03-2006, 14.59.38   #7
oizirbaf
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Pre-giudizi

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Messaggio originale inviato da Ish459
discussione .. sulla capacità dei cittadini ad affrontare certi cambiamenti e la loro disponibilità di arrivare a dei compromessi, nello sforzo di rompere barriere culturali e pregiudizi della più variata natura.

Per la seconda volta in due settimane ho subito di mancanza assoluta di rispetto concretamente da due cittadini extracomunitari... e mi viene da chiedermi perché quando ci sono di mezzo "loro" poi tendiamo a generalizzare? A indirizzare verso loro la nostra esasperazione? "sono tutti così"... ma, se si subiscono certi atteggiamenti, non è accaso consone con la natura umana reagire o "difendersi" con il pregiudizio?

Cosa manca: RISPETTO, CONOSCENZA, VERSATILITÀ?
Cosa avanza: PREGIUDIZIO, ESASPERAZIONE, PAURA, IGNORANZA?

ISH

Carissima Ish,

i pre-giudizi (le generalizzazioni sugli extracomunitari, sui napoletani, sui drogati, sui gay: sui poveri e diversi-poveri in buona sostanza!) sono "culturalmente" acquisiti ed è vivendo che potremo percorrere la strada che dalla reciproca CONOSCENZA porta al reciproco RISPETTO, abbandonando pian piano, reciproca-mente PREGIUDIZIO, ESASPERAZIONE, PAURA, IGNORANZA. E' questa l'unica alternativa ai muri, alle guerre, ai lager. La fame ha sempre travolto la pancia quieta!

Perchè parlo di poveri, di sans-papiers? ... perchè un ambasciatore marocchino ben vestito e ricco non è un extra-comunitario ma il Sig. Dott. Ambasciatore Alì Pincopallah: ha una identità. Il povero, malvestito, ignorante etc etc è un anonimo marocchino etc etc.

Gli italiani di New York appena emigrati erano "feccia" come i poveri delle banlieus e spesso facevano a pugni, si ubriacavano, davano fastidio. Perchè?
Perchè la società voleva solo le loro braccia a poco prezzo e che si levassero dalle balle per il resto. Vivere nel ghetto è traumatico, abbandonare la famiglia e la propria comunità per fame è traumatico.
Anche molti dirigenti pizzicano il culo alle segretarie: ma sono pochi quelli che chiedono severità o di buttarli fuori dall'azienda. Si pensa che la segretaria abbia indossato un decoltè provocante, abbia ammiccato etc.

Se tu dici che alcuni extracomunitari ti hanno mancato di rispetto nessuno viene a controllare la tua scollatura nè ti fà domande imbarazzanti.

E' solo un piccolo esempio che non esaurisce la tua interessante discussione che implica , se vuol esser sincera, una nostra messa-in-discussione totale.

un abbraccio affettuoso pieno di com-prensione


oiz

p.s.
... il maschilismo è sempre legato più che alle religioni (nella "nostra" voi donne siete frutto di una nostra costola) alle conquiste civili in ogni settore. Anche da noi, tutt'oggi una donna che ha avuto molte esperienze (se non è ricca) è una puttana e se è un uomo un "viveur" cui strizzare l'occhio! ... o no?

Ultima modifica di oizirbaf : 03-03-2006 alle ore 15.02.34.
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Vecchio 04-03-2006, 11.27.58   #8
Mary
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Il pregiudizio è una specie di scudo che si alza automaticamente in certe situazioni. Non è un male in se stesso. A volte può servire per non buttarci allo sbaraglio.
Prima un pizzico di pregiudizio poi il tentativo di conoscenza.

Non tutti gli extracomunitari sono uguali, nel bene e nel male. Credo che un normo dotato possa arrivarci.

Come non lo è nessun italiano, francese, svedese, biondo, castano, cristiano, ebreo.... ecc.

La realtà di oggi è molto complessa. Siamo assaliti, invasi da gente di ogni provenienza.
Ieri parlavo con un cinese che ha aperto un negozio (cinese) persona dolce, educata, simpatica.

Facevo la pendolare per andare a scuola (sono anzianotta) ed un giorno salì nel nostro scompartimento un militare della NATO dalla pelle scura che parlava una lingua sconosciuta. Rimasi sconcertata nel vedere "dal vivo" e da vicino un tipo di umanità che non avevo mai visto in vita mia, se non in televisione.

Se non avesse avuto la divisa mi sarei spaventata? non lo so.

Oggi è diventato normale questa invasione di ogni colore e lingua. E normale anche i matrimoni con noi italiani, che spesso, però, naufragano miseramente.

Io non sono né a favore né contro, sono esseri umani come tutti. Ma su di una cosa non sono tollerante l'educazione ed il rispetto.

Se io entro in una casa che non è la mia devo avere un comportamento rispettoso. A prescindere da qualsiasi altra considerazione. Se non rispetto il mio ospite è giusto che l'ospite prenda provvedimenti.

L'autista di pullman urbano mi racconta: ieri un extracomunitario con arroganza, quasi violenza è entrato nel pullman dove non era permesso. Sono rimasto perplesso, non sapevo se chiamare il 113 o meno. Tutti rispettano determinate regole e "questi qui" vogliono e fanno i loro porci e comodi in casa nostra e pretendono anche di essere "rispettati". Chiedono a gran voce quello che a noi cittadini italiani è negato: lavoro, casa, previdenza. E ci dicono che siamo razzisti. Ci stanno prendendo per fessi.

Tutta l'erba un fascio, no. Ma, perbacco, in nome della tolleranza non è giusto che ci trattino come se fossero loro i padroni.
E quando fanno le rapine in villa, sono loro i padroni.

Ciao
Mary
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Vecchio 04-03-2006, 14.45.14   #9
oizirbaf
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(sono anzianotta) ...non sono né a favore né contro, sono esseri umani come tutti.

E ci dicono che siamo razzisti. Ci stanno prendendo per fessi.

Cara anzianotta mia,

da anzianotto (quasi 53 anni) io invece sono a favore dell'essere umano, e non neutro.

In quanto all'ospite, anzianottona mia, quello che scappa da inferni di fame (che ho visto coi miei occhietti belli) il povero (extracom o meno) non è MAI un ospite coccolato ma un emarginato pidocchioso che puzza come i primo italiani approdati a long Island che si ubriacavano e ti mettevano le mani sul culetto, se passavi di là anche da anzianotta. Klaro?

L'educazione e le buone maniere non sono leziose lezioncine: si sviluppano nella giustizia della dignità.

Se avrò fame e non mi sfamerò o non potrò sfamare i miei futuri nipoti, nessuna legge mi fermerà: sfonderò la tua maledetta porta di casa e ... ti sussurrerò all'orecchio "ehi, baby, dove nascondi i cioccolatini" ...


anzianottoiz

p.s.
... la "mia" azienda ha la sede centrale a Napoli e per celia a volte qualcuno scarica lo stress dicendo "non siamo noi ad esser razzisti ... son loro ad esser napoletani". Io naturalmente adoro Napoli, quartieri spagnoli compresi!
oizirbaf is offline  
Vecchio 04-03-2006, 18.04.50   #10
dana
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Messaggio originale inviato da Ish459
Per la seconda volta in due settimane ho subito di mancanza assoluta di rispetto concretamente da due cittadini extracomunitari... e mi viene da chiedermi perché quando ci sono di mezzo "loro" poi tendiamo a generalizzare?

Se fossero stati due cittadini italiani a mancarti di rispetto, sarebbe stato meno grave? Credo proprio di no, io penso che ti saresti offesa allo stesso modo. La negatività e la condanna del gesto non dipende dalla cittadinanza di chi l'ha compiuto!

Il pregiudizio nasce secondo me dalla non conoscenza: se l'unico contatto che mi capita di avere con gli extracomunitari è di questo tipo, umanamente mi viene da pensare che siano tutti così. Se ne conosco tanti, e vedo che faticano come noi per mantenere la famiglia, la casa e il lavoro, e per vivere onestamente, mi verrebbe più facile considerare i due molestatori come balordi quali sono.

Comprendo cmq il disagio che hai subito, non sono episodi piacevoli da vivere, e soprattutto spingono anche chi non lo vorrebbe verso l'intolleranza.
dana is offline  

 



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