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09-02-2006, 16.47.01 | #1 |
Ospite abituale
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OGM: intervista a una ricercatrice "scomoda"
Una ricercatrice, Manuela Malatesta, durante i suoi studi sugli effetti per la salute di cibo Ogm ha rilevato "modificazioni" a fegato, pancreas e testicoli nei topi alimentato con un mangime transgenico, la soia.
Dal 2002 Manuela Malatesta non riceve più finanziamenti dalle sue ricerche - le stesse ricerche per cui fu convocata dalla FAO per far parte della commissione di valutazione degli alimenti OGM. Può spiegarci cosa ha scoperto nella sua ricerca? Inizialmente abbiamo osservato il fegato, e abbiamo trovato alcune modificazioni a carico dei nuclei degli epatociti - gli epatociti sono le cellule principali che compongono il fegato. E queste modificazioni potrebbero essere indice di cattivo o di diverso funzionamento. Avremmo avuto bisogno di più tempo, più indagini per comprendere appieno il significato di queste modificazioni, ma non è stato possibile. Abbiamo rivolto la nostra attenzione al pancreas esocrino - quella parte del pancreas che produce gli enzimi digestivi - e ai testicoli di questi animali. E anche in questi due organi abbiamo riscontrato modificazioni piuttosto importanti. Non macroscopiche: non sono visibili a un'indagine di routine, come un'indagine istologica; sono modificazioni visibili solo usando particolari strumentazioni, come il microscopio elettronico. Non è stupefacente che queste modificazioni non siano state rilevate in indagini di routine come posso supporre siano state fatte dalla stessa Monsanto. Senta ma lei (personalmente), fino ad adesso, che idea si è fatta degli Ogm? Quando cominciai, non avevo nessun tipo di preconcetto. Ho sempre cercato di mantenere un atteggiamento di onestà intellettuale. Valutiamo oggettivamente. Via via che arrivavano i risultati - e vorrei sottolineare che non si evidenziavano danni alla salute dei topi, i topi stanno bene - mostravano però differenze che potrebbero essere segnale di uno stress che questi organi subiscono. E chissà se questo stress, associato ad altri stress di un organismo che vive all'esterno, potrebbero anche avere un significato negativo. Ma tutto questo accanimento, questa opposizione, questo silenzio, la sparizione di molti colleghi intorno a me in seguito all'interesse dei mass-media... Tutto questo mi ha fatto aprire gli occhi. Sicuramente c'è qualcosa che non va. La mia opinione è che ciò che non va, fondamentalmente, in tutta la storia degli Ogm, è che questi siano stati messi in commercio, prima fatti coltivare poi immessi nella catena alimentare senza che fossero fatti controlli da autorità indipendenti. Non è accettabile che la ditta produttrice dica 'il prodotto è buono'; è ovvio, la ditta produttrice non immetterà mai sul mercato qualcosa di immediatamente dannoso alla salute. Sarebbe controproducente, sarebbe da sciocchi. Ma gli effetti a lungo termine, sulla salute, sull'ambiente, sono stati valutati? Il Ministero della Salute non è interessato a queste ricerche? Credo che sia interessato a queste ricerche. Abbiamo provato a contattare alcuni funzionari, ma attendiamo ancora risposta. Ma lei.. ora come ora, li mangerebbe, gli Ogm? (ride) Temo di mangiarli quotidianamente. E inconsapevolmente! Sinceramente, vorrei evitarlo. Che idea s'è fatta, che spiegazione si è data sul motivo per cui s'è creato un vuoto intorno a lei e le sono stati tolti i finanziamenti? Fondamentalmente la paura. E' paura di toccare dei grossi interessi. Ormai queste multinazionali hanno un peso enorme, a livello mondiale. Quindi, la paura è 'oddio, mi metto contro questi grossi interessi, mi schiacciano'. In fondo, un po' quello che è successo a me... Io non ho subito la sorte dei due ricercatori inglesi, Pusztai e Ewan, che hanno perduto il loro posto di lavoro. Probabilmente ora si adotta di più la tattica del silenzio. http://www.lifegate.it/alimentazione..._articolo=1485 |
08-03-2006, 11.35.56 | #3 |
Ospite abituale
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aggiornamenti OGM:
Danni al sistema immunitario dei topi alimentati con mais transgenico. Così uno studio presentato oggi dal ministro Alemanno Danni al sistema immunitario nelle cavie alimentate con cibo trasngenico. A confermarlo sarebbero le anticipazioni del report scientifico che verrà presentato oggi dal ministero delle Politiche agricole e dall'Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione). I risultati preliminari delle sperimentazioni «su topi sia molto giovani sia in età avanzata (alimentati con farina di mais ogm o di convenzionale isogenico) hanno messo in evidenza – si legge sul comunicato che ha anticipato l'iniziativa – alcune modificazioni della risposta immunitaria sia intestinale che periferica». Ciò, spiega ancora la nota - «induce a ritenere opportune indagini più approfondite sulla risposta immunitaria per definire la reale sicurezza d'uso del mais Bt». Il ministro delle Politiche agricole al convegno "Ogm in Agricoltura" avverte: «Attenzione alle coltivazioni in campo aperto. L'Ue ha troppa disinvoltura» Questa volta il monito arriva dal ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno: con gli organismi geneticamente modificati ci vuole prudenza. «Ribadisco che se sul versante alimentare può essere sufficiente l'etichettatura, dal punto di vista della coltivazione in campo aperto ci vuole un'estrema prudenza perchè i danni possono essere irreversibili». Il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno lancia il monito in occasione della presentazione del rapporto “Ogm in agricoltura” dell'Inran presentato stamane a Roma. Il ministro si sofferma sul necessario principio di precauzione alla luce dei risultati dello studio commissionato dal suo ministero. «Abbiamo dato luogo a una ricerca interdisciplinare promossa dall'Inran- spiega – che dimostra come le valutazioni sugli ogm non vadano fatte solo in termini puramente sanitari, sulla tossicita', ma anche dal punto di vista ambientale, economico e sull'attenzione dei consumatori». «Sembra che ogni varietà di ogm vada bene per la commissione europea – afferma Alemanno – c'è una forte disinvoltura». Soprattutto, aggiunge, «siamo preoccupati perchè questo giudizio avviene sulla documentazione fornita dalle ditte produttrici». E ciò avviene perché «sostanzialmente non c'e' una vera e propria ricerca pubblica che verifichi le diverse varieta». http://www.lanuovaecologia.it/ |