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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 22-02-2005, 18.05.11   #61
pirrone
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-02-2005
Messaggi: 45
Scusate ma la vostra discussione mi sembra molto metodologica e poco concreta. Non vedo obbiettivi, raggiungibili o irraggiungibili, da cui almeno si capisce che cosa si vuole fare, ne` una descrizione chiara di quello che non si vuole. Un signore di piu` di un secolo e mezzo fa descrisse quello che non voleva, se siamo d'accordo anche noi almeno abbiamo una base da cui partire.

Alexis de Tocqueville:

"Se cerco di immaginare il dispotismo moderno, vedo una folla smisurata di esseri simili ed eguali che volteggiano su se stessi per procurarsi piccoli e meschini piaceri di cui si pasce la loro anima… Al di sopra di questa folla, vedo innalzarsi un immenso potere tutelare, che si occupa da solo di assicurare ai sudditi il benessere e di vegliare sulle loro sorti. È assoluto, minuzioso, metodico, previdente, e persino mite.
Assomiglierebbe alla potestà paterna, se avesse per scopo, come quella, di preparare gli uomini alla virilità. Ma, al contrario, non cerca che di tenerli in un'infanzia perpetua. Lavora volentieri alla felicità dei cittadini ma vuole esserne l'unico agente, l'unico arbitro. Provvede alla loro sicurezza, ai loro bisogni, facilita i loro piaceri, dirige gli affari, le industrie, regola le successioni, divide le eredità: non toglierebbe forse loro anche la forza di vivere e di pensare?".

"Vedo chiaramente nell'eguaglianza due tendenze: una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l'altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare più. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere.
Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo aspetto della servitù… Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco m'importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perché un milione di braccia me lo porge".
pirrone is offline  
Vecchio 22-02-2005, 18.38.53   #62
dani62
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 26-11-2004
Messaggi: 245
Grande Tocqueville....Ha visto i germogli di quello che saremmo diventati...inevitabilmente.
Si Pirrone la trovo perfetta come base.
dani62 is offline  
Vecchio 22-02-2005, 18.53.50   #63
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Wink RASSEGNAZIONE AIUTANDO

Pirrone,

grazie delle appropriatissime citazioni, che sono uno dei punti di appoggio.

Sono andato a rileggermi il contrib. iniziale "Non succede pîù nulla...". Allora vorrei dare il mio piccolo contributo di emigrato (nel '82) in Europa (che é un po' lontana, in senso di mentalità, dall' Italia). Senza rileggere tutti i contributi (allora scusate delle riprtizioni)

Un dubbio: furono fatti reportages sulla P2, e sul fatto che tale loggia aveva un programma (che io non so quale fosse pero'). Sappiamo che tra la P2 e il ns governo c' é almeno un legame, forse ce ne sono più di uno ?

Si sospetta (ho letto) che ci sia una tendenza a diffondere molti circenses (come spettacolini TV molto scosciati, football, etc). SE questa tendenza fosse voluta, non so.

Quello che é certo é: sulla TV francese ci sono molti dibattiti, non fatti da qualcuno che parli di tutto, ma sempre con vari esperti, specialisti. Di conseguenza, spesso il dibattito si svolge con una specie di inchiesta iniziale, discussio., conclusione. C' é un filo insomma.

Nei programmmi italiani ci sono molte più coscie e molto meno dibattiti. Pochissime conclusioni chiare. C' é forse qualcuno che vuole che la verità non salti fuori ? non so, ma posso dirvi che:

- la verità più importante di cui non si parla in Italia é: le CAUSE della perdita di competitività (che io sto studiando da dieci anni, anche se prima non immaginavo che saremmo arrivati a tanto disastro);
- la seconda verità importante é la enorme divaricazione rispetto all' Europa. Da tanti punti di vista: efficienze, qualità dei prodotti, serietà del lavoro, impegno altrove e approssimazione nell' Italia sociale. Ma soprattutto differenze importanti quanto al rapporto fra i programmi dichiarati e i risultati ottenuti.

Esempi delle capacità italiane in campo sociale, sono in "la Barca va..", una mia lettera che si trova sui siti:


http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)

Ci sono là parecchi esempi delle capacità italiane, degradate rispetto alla U.E. Io che ho fatto una ricerca sulle cause, mi sento di affermare:

- prendete una Paese U.E. qualsiasi, levateci l' organizzazione, levateci i Valori, levateci la responsabilità del proprio ruolo, levateci le regole chiare e metteteci delle regole malfatte che nessuno segue, levateci i Bastoni e le Carote, mettete l' egualitarismo, mettete l' incertezza della vita dovuta alla presenza di tanti Padrini..... Che verrà fuori ? Un Paese confuso, ondivago, che non sa, non vede, dove tutto é incerto.. e la competitività va a scatafascio...

Vi ho solo fatto esempi di cose che, in un altro Paese sarebbero affrontate, in Italia si lascaino stare dove stanno... Rassegnazione aiutando.

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 22-02-2005, 18.58.18   #64
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
LA CONCLUSIONE

la conclusione che avrei dovuto aggiungere:

a mio feeling, in un Paese come quello appena descritto, per via di tutte le incrtezze e i pantani, ci sono tanti incerti, tanti rassegnati, tanti scettici. E le iniziative buone, quando ci sono, finiscon talvolta nel pantano imperante.

SI CHIAMA TENDENZA AL BLOCCAGGIO, PER INCAPACITA SOCIALE, secondo me....

E speriamo che mi sbagli......

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 22-02-2005, 19.27.34   #65
pirrone
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-02-2005
Messaggi: 45
Ripropongo quanto postato in un'altra discussione:

La mia esperienza di 5 anni a Chicago e tre figli che hanno frequentato le scuole qui, mi fa dire che in Italia ci sono alcuni tabu` ideologici che impediscono di riformare la pubblica amministrazione sul modello dell'Ecole National d'Administration francese, il sindacato sul modello tedesco e l'universita` sul modello americano. La sinistra appalta al sindacato del pubblico impiego i progetti di riforma del pubblico impiego, cioe` chiede al maggior beneficiario dell'inefficienza clientelare di porvi fine. La destra lascia marcire il pubblico impiego in nome della libera... corruzione e dell'ideologia del "privato e` bello". Nessuno ha il coraggio di proporre una riforma sindacale che prenda atto del fatto che nelle societa` complesse il sindacato e` un'importante istituzione, non piu` un movimento. Non lo fa la sinistra perche`"il movimento sindacale" e` una verita` di fede, non lo fa la destra perche` odia ideologicamente il "sindacato, origine di tutti i mali" e mai accetterebbe di dargli poteri istituzionali, anche se limitati da regole istituzionali, come in Germania e Svizzera. L'universita` chiede fondi e proclama scioperi unitari tra professori e ricercatori, cioe` pratica l'unita` tra i feudatari e la servitu` della gleba: nessuno ha interesse a toccare i privilegi dei baroni, pensionati di lusso esentati da lavoro e ricerca, che sono ampiamente soprarappresentati in Parlamento sia a destra che a sinistra. Tutti provocano la fuga dei ricercatori all'estero, cioe` la fuga dei cervelli ed in nessun caso ne reclutano da fuori, cosicche` il 40% dei professori universitari e` parente di professore universitario.
Dove puo` approdare l'Italia senza servizi pubblici ed istruzione competitiva?
pirrone is offline  

 



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