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16-02-2005, 12.21.40 | #32 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Il popolo dormiente
Salve a tutti, ho letto tutto il 3d (help) e, ovviamente ,data l'estensione ha degli alti e bassi, essendo di una certa età (52) e avendo vissuto in prima persona la ventata rivoluzionaria del 68 ( da una parte ben definita) le parole di "lenin " mi fanno sorridere di affetto all'epoca si cantava per le strade " se la Cina ci da il fucile .....guerra civile, se la Cina ci da il cannone .....rivoluzione sogni di gioventù irrealizzabili ed anacronistici....Con la maturità e rivedendo (con un'ottica differente) il pensiero di Marx nel "Manifesto del partito comunista" si possono trovare alcune risposte al "popolo dormiente" che siamo NOI, la tanto agognata rivoluzione, in un'ottica marxista dell' "evoluzione materialistica della Storia"è già in atto, il proletariato (parola-concetto caduta in disuso) è storicamente vincente......quello che il vero rivoluzionario (cioè colui che vuole cambiare) non deve avere è la presunzione di vederla attuata deve combattere per essa con tutte le armi a disposizione, moda di vita, dialogo paritetico con tutti valorizzazione di concetti quali l'uguaglianza la solidarietà e l'appartenenza ad un Unico formidabile gruppo "Il popolo non dormiente ma faticosamente cambiante (perdonatemi il tremendo neologismo); nel popolo ci metto chiaramente me ,Tormentor, lenin e tutti, fasci, nazi ecc......è la Storia che alla vittoria ci conduce
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16-02-2005, 12.57.56 | #33 | ||||
Uno dei tanti
Data registrazione: 13-02-2005
Messaggi: 214
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Re: Il popolo dormiente
Citazione:
Non è affatto vincente invece. Almeno dal mio punto di vista. Cosa ha ottenuto? Nulla. Ne ora ne mai. Ha sempre vinto il capitalismo. Ovunque. E lo sta fancedo ancora. Continua a vincere. Tutto si divide tra teatrini demagogici democratici e violenze rivoluzionarie/dittatoriali in nome di un ideale a favore del povero che invece il povero va ad uccidere. E la storia mi dà ragione. Citazione:
Esatto Citazione:
Questa è la TUA rivoluzione. Non quella di Lenin o quella di pincopalla. Citazione:
O mamma La Storia? Visione meccanicistica della vita come ingranaggio che ineluttabilmente ha da muoversi in un senso. Tra l'altro non è neanche così. In quanto ciò che tu chiami "storia" e ciò a cui tu dai un anima e un cervello quasi dandole capacità umane ("è la storia che alla vittoria ci conduce" quasi fosse qulcosa che si muove e agisce) non è altro che una serie di azioni compiute da uomini. Se tutti facessimo il ragionamento di lenin, la Storia ci porterebbe al nulla. Intendo dire che se la metti su questo piano sembra che noi aspettiamo che "qualcuno" faccia per noi e poi un giorno si arriverà alla vittoria...E' la storia che ci porta alla vittoria...che senso ha? LA storia siamo noi. se rimaniamo fermi la storia dirà ceh siamo rimasti fermi. Se ci muoviamo dirà che ci siamo mossi. A mio parere è una frase senza alcun senso logico. saluti |
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16-02-2005, 14.29.37 | #34 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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evoluzione
L'evoluzione dell'uomo (umana) può essere concepita e vista da due ottiche differenti, una spirituale (il bene contro il male) o una materialistica il potere (riccheza) di pochi contro il benessere dei molti "comunismo" ;in qualsiasi caso che ti piaccia o no sarà un processo che tu definisci meccanicistico, io preferisco definirlo o evoluzione spirituale (il bene sconfigge il male) o che le contraddizioni di un sistema capitalistico giungeranno ( meccanicisticamente o per somma di errori) ad un punto di rottura (troppo potere (ricchezza) in mano di pochi che porterà d un capolvolgimento dei rapporti di forza e,quindi ad una diversa ridistribuzione dei beni.
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16-02-2005, 15.02.07 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
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Re: evoluzione
Citazione:
La storia invece ci ha insegnato che il capitalismo ha mille frecce al suo arco, è capace di trasformarsi, di rinnovarsi, di lusingare e di inglobare, conosce trucchi infiniti, sa affascinare, sa manipolare ......e ti frega!!!! Da parte sua la cosiddetta classe operaria non esiste più. In effetti, come aveva visto bene Marx, l'esasperazione dello sfruttamento, che trova il suo massimo nelle grandi fabbriche a catena di montaggio, aveva determinato la crescita di una coscienza di classe compatta e vigorosa e conseguenti lotte operaie che avevano fatto tremare tutto il paese. Molte conquiste sindacali si devono a quei tempi. Ma ora non c'è più nemmeno quello. La società è frammentaria e frammentata. Interessi settoriali e corpovativistici. Rivendicazioni parcellizzate e spesso in contrasto con gli interessi di altre categorie. Ognuno è diventato il capitalista del vicino di casa, o del parente meno abbiente, o del collega più sfigato. Divide et imperat Ultima modifica di Vale : 16-02-2005 alle ore 15.06.22. |
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16-02-2005, 15.04.17 | #36 |
Marxista
Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
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Tormentor, ciò che intendevo con l'esempio della Comune di Parigi, confrontando l'allora con l'oggi, è che non tutti i periodi storici vanno vissuti con gli stessi mezzi rivoluzionari.
Prendere il fucile e morire sulle barricate è l'atto ultimo di un percorso, che non sempre risulta essere rivoluzionario in senso stretto (insurrezione, occupazione, etc...). Se io oggi prendo un'arma e vado contro lo Stato finisco in prigione. Punto e basta. In questa fase storica ci sono altri mezzi per essere Rivoluzionari (quelli a cui accennavo, anche le piccole cose di ogni giorno). La condizione che ha portato alla Rivoluzione Russa non è stata creta in giorno, e non da un'uomo solo. A monte della Rivoluzione Russa ci sono 200 anni di lotte operaie e sindacali, di teorie, di diffusione del marxismo, etc...etc... Tutti questi uomini che NON sono arrivati a vedere le barricate hanno contribuito alla Rivoluzione. Dietro il partito Bolscevico russo ci sono migliaia di uomini del passato che hanno creato, diffuso, preparato le idee rivoluzionarie, senza però arrivare a vedere la rivoluzione vera e propria. Oggi io mi sentirei più uno di questi uomini. E' questo ciò che intendevo. |
16-02-2005, 15.12.25 | #37 | |
Marxista
Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
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Re: Re: evoluzione
Citazione:
Ciò che Marx non prevedeva è che la sua dottrina ha avuto un impatto megalitico, cambiando il destino della Storia. Marx aveva sottovalutato l'efficacia e l'immediatezza del potere del proletariato comunistizzato (se mi concedete il termine). In Occidente, le lotte operaie e sindacali, i movimenti comunisti, gli intellettuali, etc... ha portato la popolazione ad assimilare determinati concetti propriamente comunisti, per cui il capitalismo è stato piegato. Il concetto di eguaglianza economica era sconosciuto all'interno del panorama filosofico post-illuminista. L'unico precursore può essere Rousseau, ma in Locke, Adam Smith, Ricardo, etc... l'idea di uno Stato egualitario, l'idea che il borghese sfrutta l'operaio per arricchirsi è sconosciuta. Ci voleva Marx per palesare tendenze del capitalismo vere, concrete ma nascoste. Ciò ha provocato un cambiamento in Occidente. La sanità pubblica, le pensioni, la scuola gratuita, in una parola lo Stato Sociale, sono concetti che prima del movimento socialcomunista non esistevano, almeno non nella pratica. Ma ciò è avvenuto solo in Occidente, perchè nel resto del mondo il capitalismo si adopera come si adoperava nella società inglese del 1800, con gli stessi sfruttamenti, con le stesse aberrazioni. Là dove il Marxismo non è arrivato è sempre presente la vecchia faccia del capitalismo. |
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16-02-2005, 15.23.10 | #38 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
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Tutto questo è vero Lenin, ma è avvenuto sempre nell'ambito delle strutture di uno Stato pensato con una architettura liberale.
L'ottica, l'impostazione della macchina statale è sempre quella capitalistica. E' possibile che ci possano essere cambiamenti radicali all'interno di meccanismi pensati e bilanciati proprio perchè non prestassero il fianco a cambiamenti radicali? E comunque, se le regole rimangono sempre quelle del capitalismo, chi ti assicura che eventuali cambiamenti solidalistici non siano cancellati alla prima occasione? (Silvio docet). |
16-02-2005, 15.27.17 | #39 | |
Uno dei tanti
Data registrazione: 13-02-2005
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Citazione:
Allora mi trovo daccordo conte, basta che questa consapevolezza di rimanere parte di "coloro che preparano i preparativi dei preparativi" [mi spiego?] non sia spunto per dire "vabbè tanto io le barricate non le vedo e non posso fare niente se no vado in prigione. Prendi le brigate rosse. loro in prigione ci vanno. perchè tu no? |
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