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13-02-2005, 22.14.25 | #13 |
Uno dei tanti
Data registrazione: 13-02-2005
Messaggi: 214
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1 - non sono più contento ma ritengo di non aver la responsabilità di aver mandato a governare un aldro, un omicida o un mafioso.
2 - non ho detto che non ha senso in modo generico, ma che in questo caso non ha senso. Si ok ci hanno dato il sangue per farci votare. mh. ma se chi è elegibile è un aldro un momicida e un mafioso, mi dispero e mi dispiaccio per i morti che hanno versato sangue e vita per noi, ma non voto nessuno. 3 - non posso cambiare condominio. Mi limito a dimostrare che io non voto per un ladro un omicida e un mafioso. |
13-02-2005, 23.29.47 | #15 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Conviene cosi' lo scrivono loro il nome che gli interessa...
guarda vai a votare e fai dei bei segni altrimenti quelli fanno finta di essere cechi, sordi e stupidi....se la litigano mezzora e poi tranquillo...se la spartiscono... |
14-02-2005, 09.51.53 | #16 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 26-11-2004
Messaggi: 245
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Citazione:
PRIMA VOTO e poi vengo anche io in montagna! Mi invitate? |
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14-02-2005, 11.57.14 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Re: Il Popolo Dormiente
Citazione:
Discuto con i miei amici di questa questione da qualche mese... Lasciamo stare destra / sinistra, votazioni e tribune politiche...la politica è vecchia e parla col linguaggio di 50 anni fa... Abbiamo dedicato 170 post (qui vicino) alla più inutile e inconcludente questione degli ultimi 10 anni (ripresa e riportata dai nostri politici nelle loro campagne elettorali...) Domanda fondamentale: Che cos'è la politica? Risposta: Marketing e Potere. Mantenere il vecchio linguaggio della politica assicura il potere. Necessità impellente di noi zombie: rifondare la politica. Come? A partire dal linguaggio. Presupposto: il linguaggio pre-forma la realtà. Se accettiamo di parlare di politica con nuovo linguaggio, avremo nuovo significato. Con un nuovo significato avremo un motivo per agire.... Inizio io: siamo innanzitutto esseri politici. Perchè viviamo in comunità, in società, in civiltà. Cosa ci mantiene assieme come società? Risposta (per me): il consumo. Questo è un piccolo esempio di come io affronterei la questione. Tabula Rasa. Si riparte da zero. Concetti base.Domande semplici. Perchè?Chi? Come? Destra e Sinistra: storia, morti, roba da testi delle elementari... |
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14-02-2005, 13.08.28 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
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bella proposta, Ettore!
Se il punto di partenza è che c'è una frattura tra società civile e gestione della cosa pubblica nelle mani dei politici che ora ne dispongono,
se dobbiamo rifondare la politica e prima di tutto il linguaggio politico, allora alla domanda: Cosa ci mantiene assieme come società? sostituirei la risposta: il consumo (che è proprio l'ottica delle scelte del governo), con la risposta: le tutele. (o almeno, questo è principalmente ciò che dovrebbe unire una società). Ultima modifica di Vale : 14-02-2005 alle ore 13.12.48. |
14-02-2005, 14.24.15 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Re: bella proposta, Ettore!
Citazione:
Ciao Vale, puoi specificare meglio cosa intendi per tutele? Inoltre, perchè dici che la risposta consumo è propria delle scelte di governo? Perchè governo? Io pensavo alle multinazionali... |
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14-02-2005, 15.07.03 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
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Perchè tutte le scelte di questo governo (e di tutti i governi in verità, e non solo in Italia) sono scelte nell'ottica della produttività e della crescita economica,
perchè ciò che conta è il debito pubblico il pil la competitività ecc., ecc. La società civile è fatta anche di altro Lo Stato non può occuparsi solo di contabilità lo Stato deve occuparsi della gente. E se nel calcolo costi benefici non si dà la centralità ai bisogni della gente lo Stato non dà che ragione alle multinazionali che hanno interesse solo alla globalizzazione dei mercati e mai, ovviamente, alla globalizzazione dei diritti. Le persone che si aggregano e si organizzano e limitano, in qualche misura, la propria libertà a favore dello Stato, lo fanno perchè poi questo stato deve in qualche modo provvedere a tutelare i diritti e a garantire il soddisfacimento dei bisogni basilari di una società civile. Si può discutere poi quali secondo noi debbano essere queste necessità primarie e quali siano i diritti "più sensibili", ma non può essere tutto ridotto a "consumo". |