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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 03-01-2005, 20.28.44   #41
VanLag
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Appello all'apertura

In linea generale la mia considerazione va oltre il mio sentire personale e ciò che io desidero. La società multi etnica che mi piaccia o no, che l’abbia voluta o no, è una realtà. Potete dirmi che è “orrenda” ma non potete dirmi che non sia una realtà, altrimenti vengo a prendervi e vi offro un viaggio sulla metropolitana milanese, (tranquilli pago io).
Ora andare contro la realtà, fasciandosi in una visione personale, è una cosa assolutamente controproducente. Tutti i mali del mondo sono nati da persone visionarie che hanno cercato di sovrapporre la loro visione personale alla realtà, trascinando le folle in buona fede nella loro illusione.
Le società e culture forti hanno la capacità di “sorpassare” e metabolizzare al loro interno i fenomeni di diversità, altrimenti non sono forti e soccomberanno comunque. Ribadisco, perché ci credo, che abbiamo bisogno di coraggio e di apertura. Atteggiamenti protezionistici sono dannosi se non deleteri.

Sulla U.E. in particolare le considerazioni sono diverse, perché l’apertura verso la Turchia è di ragioni economico/politiche e non culturale. Non credo, purtroppo, che le ambizioni della U.E siano di creare una grande identità comune Europea.
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Vecchio 03-01-2005, 21.46.44   #42
VanLag
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I nostri mali sono dovuti alle persone che vedono le loro idee e non vedono la realtà. Sono dovute a politici che vedono il loro cadreghino e non vedono che la società è drammaticamente cambiata, (ad esempio è multi etnica). Le sfide del 3 millennio sono impellenti e richiedono ben altro che un parlamentare che sta a litigare sulle poltrone dicendo che, lui/loro possono fare l’ago della bilancia. E’ drmmaticoooooo, aiutatemi a gridare forte che si sveglino.

Ehmmmm cofh cofh il post è anche per invitarvi ad intervenire nel 3d “Realtà e mondo delle idee”, in particolare è gradita la visita di leibnicht

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Vecchio 04-01-2005, 02.46.26   #43
leibnicht
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Brevissimamente

Per fallible: non fermarti alla prima proposizione, leggi anche il seguito.
Così facendo avrai, perlomeno, la possibilità di comprendere il senso di una valutazione e di un ragionamento complessivo.
Sai, nella bibbia è scritto: "Dio non esiste". Strano, vero ?
Ma se leggi la proposizione successiva ("...dicono gli stolti."), capisci in che senso.

Per van Lag: società multietnica non significa integrazione in toto di interi paesi, con le loro leggi, storia e tradizioni.
Un conto è l'accoglienza di stranieri in una comunità nazionale, stranieri delle più disparate provenienze e culture, fatto sul quale ti dò ragione.
Altro, come sai, è l'assimilazione di un paese intero, con i suoi statuti e le sue istituzioni, sia pure in una comunità sovranazionale.

P.S.: verrò senz'altro.
CIao
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Vecchio 04-01-2005, 11.17.07   #44
fallible
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avendo letto

Ancora riesco a leggere una paginetta e a comprenderne il signiicato! appunto per questo ribadico che, da quanto scrivi, facilmnte si evince il tuo fondamentalismo culturale che contrasta con il tuo proporti come persona "saggia" ed "illuminata"!
fallible is offline  
Vecchio 04-01-2005, 13.46.28   #45
leibnicht
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Caro fallible

ma di quale fondamentalismo vai cianciando?
Ti rendi conto che la stessa locuzione "fondamentalismo culturale" è un'idiozia patente e palese?
Guarda che il linguaggio, nelle sue accezioni tecniche e filosofiche (e la parola "fondamentalismo" a queste appartiene) diventa simile alle sabbie mobili se non ti ci sai orientare: e più ti agiti, più affondi.

Opponi, casomai, qualche valida ragione alla mia tesi: cerca di provare, meglio che puoi, che, al contrario di quanto io affermo, esiste una discontinuità netta tra integralismo e cultura islamica.
Questa infatti, se non ti è chiaro, sarebbe l'antitesi.
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Vecchio 04-01-2005, 18.06.23   #46
herzog
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Talking caro leib...

Caro leib...a volte, con te, ho la sensazione che, per amore della provocazione, tu ti spinga un po' troppo in là, non rispondendo mai, fra l'altro, ai miei, modesti, richiami...e, allora, perché l'ingresso nell'Unione Europea della Turchia (che, al contrario di te, temo ci sarà...) dovrebbe portare a questi cataclismi? Qual'è il pericolo che tu scorgi? Ti prego di chiarirmelo...
Per quanto mi riguarda, assorbire o integrare non vuol dire assolutamente e necessariamente appropriarsi di una cultura altra, non vuol dire necessariamente mutuarne i valori e i principi (anche, e non solo, religiosi) o, addirittura, subirli...esiste, ormai, una Costituzione Europea, che, nella sua prima parte, enuncia una serie di principi "europei" ai quali pure la Turchia si dovrà conformare...certo, se poi questo conformarsi sarà di pura facciata (ipotesi tutt'altro che peregrina, a mio giudizio), starà a chi ci governa sorvegliare...d'altra parte, temo che, come dice Van, l'assorbimento o l'integrazione siano processi irreversibili...ma la diversità (di leggi, di cultura e altro) dovrebbe costituire uno stimolo alla crescita e alla reciproca comprensione...
Herzog
(il che non significa, come già detto, essere costretti a far indossare il burqua alla propria moglie...) Ciao, leib
herzog is offline  
Vecchio 05-01-2005, 04.23.13   #47
leibnicht
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Cercherò di spiegartelo, Herzog,

ma, ti prego, seguimi con molta pazienza.
La Turchia non è affatto un paese nemico dell'occidente: anzi.
Fin dal 1927, con il premier Atatuerck (cui era dedicata, in ogni città e paese, ricordo bene, dove un monumento non era possibile, almeno la piazza principale, o una strada) tentò un difficilissimo, forse impossibile amalgama, tra laicismo e religiosità islamica.
Questo sforzo straordinario si deve a una moltitudine di ragioni, che precedono di gran lunga le aspirazioni di quel paese all'ingresso in una Europa unita.
E' ovvio, dal momento che, quando Atatuerck (in turco significa "padre del popolo turco") intraprese la sua opera, il nostro continente era di fatto disunito e agguerrito come mai fu.
Dunque: le motivazioni di laicismo di quel paese sono tutt'altro che opportunistiche, ed hanno ragioni culturali e storiche profondamente autentiche.

Quale è, allora, il problema ?
Esso è uno e semplice: si tratta di un percorso di trasformazione sociale e civile ancora troppo lontano dall'essere compiuto.
Anzi, e questo è quel che è peggio, di una maturazione che, incompiuta nell'arco di quasi un secolo, appare dubbia nelle sue speranze di successo.
Il mio giudizio ti può apparire duro.
Eppure, credimi, è totalmente spassionato.
Vedi, mentre da un lato quel paese può essere considerato una specie di laboratorio "ante litteram" di un'ipotesi culturale meravigliosa (intendo quella di un laicismo islamico), dall'altro, purtroppo, ne mostra le indescrivibili difficoltà e, penso, ne dimostra la velleità sostanziale.

Mi credi se ti dico che io ho lasciato un pezzo del mio cuore in quel paese?
Spero di sì.
Ma vi sono cose che non potrò dimenticare, il cui ricordo preme con una ripugnanza profonda sulla mia coscienza.
E, non il cuore, ma il cervello mi dice, freddamente: l'Europa non è e non sarà mai per loro, a meno che l'Europa stessa non sia. Per nessuno.

Tutto qua, in estrema sostanza. Il problema turco, in relazione alla sua ambizione di laicismo è squisitamente culturale ed ha un nome semplice: islam.
Il discorso, comprendi bene, diventerebbe lunghissimo, a questo punto.
Potrei dirti che, sostanzialmente, mancano e mancheranno sempre eversori interni a quella religione che possano minarne le fondamenta assolutiste.
Preti, come Copernico e Giordano Bruno, come Cusano e Abelardo.
Qualcuno andato al rogo, qualcuno no: ma i cui fermenti ideologici secolarizzarono il cristianesimo, ne fertilizzarono il terreno rendendolo fecondo e disponibile alla convivenza con la laicità.

Potresti dirmi: bella cosa! Mi parli di uomini vissuti quattro o cinque secoli fa! Dai tempo alla Turchia e tempo all'islam, vedrai, anche loro, attraverso loro percorsi si risolveranno di chiamare "tolleranza" ciò che oggi percepiscono come "blasfemia".
E, se tu mi opponessi questo, ti direi che sono d'accordo.
Come ripeto: la Turchia è un laboratorio attivo, e sta operando in corpore vili una rivoluzione che noi abbiamo consumato scannandoci senza pietà.

Ma, per ora, siamo lontani, troppo.
E in un percorso delicato, quale è quello di formare una identità culturale europea (o, meglio, di darle connotazioni semplici) rappresenta un grosso rischio per tutti gli altri paesi uniti: quello di gelarne i boccioli.

Sul fatto, poi, che il fatto avvenga o meno, sono pronto a scommettere: non entrerà, ci metto una cassa di birra e dieci stecche di cioccolato.
Ciao.

Ultima modifica di leibnicht : 05-01-2005 alle ore 04.26.02.
leibnicht is offline  
Vecchio 05-01-2005, 08.46.05   #48
herzog
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Talking grazie, leib...

Grazie leib per i chiarimenti (la mia richiesta non era ironica)..allora avevo inteso correttamente...e io ti oppongo proprio quello sul quale tu dici di essere d'accordo...in fondo, nonostante la tristezza del tempo presente, sono fondamentalmente ottimista sul potere contagioso del progresso culturale...me lo insegna la storia....sull'islam non so granché...quindi non sono in grado di ribattere...mi documento e poi ci sentiamo (fermo restando che tue delucidazioni al riguardo saranno sempre gradite)...per quanto riguarda la scommessa, infine, se vinco io mi offri le stecche di cioccolata, se vinci tu io ti offro la birra (ai vincitori la scelta delle marche)...
Herzog
herzog is offline  

 



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