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04-04-2008, 13.21.04 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-07-2007
Messaggi: 128
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Citazione:
koli non ha detto nulla del genere...queste cose le stai dicendo tu che ti atteggi a telepate incensato di buonismo...rileggi il post di koli ( visto che l'hai pure quotato ) e dimmi dove parla di imposizione da parte dello Stato a chi e riguardo a cosa...glielo hai letto nel pensiero, vero? |
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04-04-2008, 16.22.16 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
La proposta di Ferrara mi provoca una duplice sensazione.
Da un lato tocca la mia coscienza nella condanna di un'usanza, l'aborto, che mi pare "ipocrita", nel senso che è giustificabile solo occultando il punto di vista di chi non può esprimere la propria opinione, cioè il feto. Del resto riconosco la tragicità dell'evento per la donna e in qualche modo accetto, un po' per pragmatismo e un po', forse, per menefreghismo, la realtà dell'aborto, col suo compromesso, che qualcuno definisce un "giusto mezzo" (ideale nel quale, a dire il vero, con buona pace di Aristotele, non credo molto). Dall'altro lato, invece, provo un certo senso di ribrezzo per una persona, e per la sua proposta, che reputo o in malafede o poco ragionevole (propendo più per la prima). Non credo, insomma, che questa campagna sia puramente frutto di una riflessione etica sull'aborto, anzi, la vedo subordinata ad una ideologia teo-con di sfondo, se non ad altri interessi politici. La mia posizione riguardo all'aborto suona più o meno così: l'aborto è ingiustificabile, o comunque molto meno giustificabile, ad esempio, dell'eutanasia (che pure incontra molte difficoltà ad essere accettata, ahimè!). Ma, visto che di fatto è praticato e che, sempre di fatto, se non fosse legale si creerebbero gravi problemi, propendo verso una sua diminuzione tramite mezzi come l'informazione, la diffusione e la liberalizzazione dei contraccettivi. Ciò non toglie che l'aborto sia, per me, assolutamente ingiustificabile, una pratica che dovrebbe essere considerata illegale in uno stato ideale a cui ispirarsi. Considero la mia posizione vagamente ipocrita rispetto alla mia idea di morale. Lo scoglio che mi impedisce di acettare l'aborto come una buona soluzione è formulabile con questa domanda: "avresti preferito essere ucciso al primo mese di gravidanza, al sesto o appena partorito?". Per me sarebbe indifferente essere ucciso in uno di questi tre momenti, cosa mi cambierebbe? Nulla. Dunque ne deduco che l'aborto ha lo stesso valore, in sostanza, ovviamente ci sono sfumature diverse, dell'omicidio. |
04-04-2008, 16.44.47 | #14 | |
Vivente
Data registrazione: 19-04-2007
Messaggi: 103
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Citazione:
Credo che sopra tutto stia il diritto di autodeterminazione della donna. E' suo il corpo che deve partorire e se mi chiedete se il padre potenziale abbia diritti sul feto dico che non ne ha, se mi chiedete se sull'esistenza del feto esista qualche legge superiore che travalica il volere della donna credo che non ci sia. Credo che sempre e comunque per la donna la decisione di abortire sia un dramma, credo che le ferite morali che lascia l'aborto su una donna siano terribili, non serve proprio il panzone intellettuale di turno che venga a fare le morali su ciò che non consoce e non sa... |
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04-04-2008, 19.06.51 | #15 | |
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Citazione:
Continuo ad essere in sintonia con Sileno; (questa volta sulla tua incomprensione della mia "posizione") e poichè se uno non intende, la colpa è di chi scrive, riformulerò quanto detto precedentemente. Prima ancora che intervengano strumenti coercitivi al fine di impedire il concepimento alle coppie focose, dovrebbe, secondo me, intervenire il buon senso degli individui stessi. Il mio esempio delle comunità africane, aveva lo scopo di rilevare quanto assurdo fosse il concepimento di una plurailtà di bambini per ciascuna coppia, in condizione sussistenza nonchè di fame fisica. In altre parole; se io come singolo faccio fatica soddisfare le mie esigenze materiali, come realizzerò una vita degna di questo nome ai miei figli. Solo l'idea che soffrano la fame o che non avessero altri beni di prima necessità, mi farebbe sentire colpevole. Per quanto riguarda la situazione cinese, io sono assolutamente contrario a costringere una donna ad abortire o peggio ancora a sterilizzarla. Sembra che la maggioranza della popolazione cinese, nonchè l'Accademia delle Scienze di Pechino, siano contrarie a questa legge (non tanto per motivi etici ma pratici): http://www.lucisullest.it/dett_news.php?id=1491 Credo tuttavia sensata, una legge che, nel caso di un paese come la Cina che conta circa 1.300.000.000 di persone, dissuada (ripeto non certo con tali mezzi) la crescita demografica al fine di presevare il benessere per quelligià nati. E' comprensibile che tutti noi siamo cosi ostili a leggi che impediscono a una madre di avere 2-3 bambini (io il primo), ma credo anchè che ciò sia dovuto al fatto che la cosa non ci riguarda direttamente. Faccio un esperimanto mentale: Immaginate che tutti gli utenti di questo forum costruiscano una Repubblica autonoma con leggi proprie in uno spazio non molto grande e con pocche risorse. Credete che il governo della suddetta Repubblica o i cittadini stessi, saranno cosi permissivi nei confronti di quelli che, pur sapendo che ogni ulteriore bocca da sfamare ha notevoli ripercussioni sull'intera comunità, decideranno di procreare? La solidarietà, anche se ci convinciamo del contrario, ha dei limiti. Aspetto qualche possibile obiezione. Saluti. |
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04-04-2008, 19.22.30 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
http://bfp.sp.unipi.it/rec/bacch.htm
Fabio Bacchini, in Il diritto di non esistere. Alcune considerazioni potrebbero estendersi anche all'eventualità che il nascituro soffra la fame con le conseguenze che noi tutti conosciamo. Citazione:
Leggete, però, anche il resto sul sito che vi ho linkato!!! |
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04-04-2008, 21.56.52 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-11-2006
Messaggi: 43
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Premetto che, per me, Ferrara non è affatto un grande intellettuale italiano.. in secondo luogo, come è stato spesso detto in rete, un uomo che difende la vita ancor prima che nasca e al contempo è favorevole alle guerre fatte dagli Stati Uniti lo giudico ipocrita. Le idee che porta avanti sono anacronistiche e lesive dei diritti che i cittadini si sono conquistati tempo addietro!
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05-04-2008, 00.35.48 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Citazione:
Non ho òetto il resto, ma già queste poche righe contengono un'idea bizzarra. Intanto trovo logico che, semmai, debbano essere gli eventuali danneggiati a "chiedere il risarcimento", una volta che il danno si fosse concretizzato e non i "possibili danneggiatori" a farsi lo scrupolo se fare o non fare figli che forse potrebbero vvere male. Da sempre, mi sembra infatti, che debba essere il SOGGETTO del diritto a protestare se il diritto non gli viene riconosciuto. Con un "aborto pietoso" (lasciatemi passare questo termine) l'abortito non avrebbe voce in capitolo e subirebbe la decisione di qualcuno. Oltretutto, non essendo mai venuto alla luce, non potrebbe mai valutare se la condizione di esistere era veramente così brutta al punto da spingere i genitori verso la negazione di quella possibilità. Poi nella vita di certezze ce n'è solo una... e questo è l'altro punto debole. Basterebbe dire che una "certezza" matematica che le condizioni dei nascituri sarebbero disgraziate, nessuno può averla. Forse una certezza probabilistica si, ma non bastano le probabilità a sfavore per giustificare il presunto "diritto a non esistere". Ma vorrei andare oltre. Quali sarebbero le condizioni limite entro cui esercitare il diritto a non esistere? Il rischio di morire di fame o di stenti? Il rischio di non potersi permettere un SUV 3000 di cilindrata? Chi le stabilisce? Mi sembra evidente che nelmondo occidentale, non morendo ormai più nessuno di fame e di stenti, esercitare un diritto al non esistere, mi sembrerebbe assurdo. E allora bisognerebbe riservare questa "chicca" ai paesi poverissimi, i quali già stanno male e già subiscono lo scacco del mondo ricco e in più devono sentirsi dire: "guarda, voi siete sfigatissimi e morite di fame, mentre noi in Italia sprechiamo a gogo, ma voi se volete potete esercitare il "diritto a non esistere", così magari noi potremmo star meglio e pure voi... non esistendo, stareste molto meglio!!!" Mi sembra un ragionamento diuno squallore disarmante! Tanto più se fatto da quelle stesse persone che magari trasalivano quando qualcuno proponeva, anzichè di sprecare, bruciandole, le "mucche pazze", di spedirle in Africa: magari a chile mangiava tra 40 anni gli veniva l'Alzhaimer, ma intanto ora non moriva di fame e magari tra 40 anni avevamo trovato la cura alla malattia! Un'ultima considerazione sui misantropi che piazzano le bombe col timer nelle scuole materne. Non è detto che la scuola 6 anni dopo ci sia ancora, che la omba non venga trovata, che il temponon la renda inservibile e in definitiva che scoppi! Un bambino africano, non è detto che non trovi una strada diversa dal dover morire di fame per forza... magari diventa premio Nobel! |
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05-04-2008, 09.51.43 | #19 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Citazione:
E non sono un'abortista! ma dico si alla 194. Il guaio è che ignoranza e religione hanno condotto l'umanità ai livelli di saturazione alla quale siamo giunti. Vorrei entrare nella mente dei fautori della vita embrionale ad oltranza, in quelli papalini che vientano preservativi e pillole del prima e del giorno dopo e vedere come vedono la vita dal loro ristretto punto di vista. La vita è un bene preziosissimo ( e Ferrara non l'ha ancora capito ) che non va gettato come le classiche perle ai porci. Mi spiego, se dobbiamo distruggere il Pianeta Terra solo per permettere la procreazione dissennata degli umani mi sembra che non ci sia alcuna amore e rispetto per la vita. Se dobbiamo dare il via libera ai cibi transgenici che stanno uccidendo l'ecosistema solo per sfamare o satollare altre bocche che si sfornano a milioni l'anno, mi sembra che con tradizione e divinità c'entri pochino. Il Ferrara, che è un uomo, forse crederà anche nella propria crociata ma sta sbagliando in toto. Se avesse fondato un partito "preservativo? sì grazie. Pillola anticoncezionale? sì grazie" avrebbe avuto il mio voto e appoggio incondizionato. Immaginate soltanto ai forzieri vaticani che offrono qualche "spicciolo" per acquisto di preservativi e altri strumenti anticoncezionali e alla straordinaria possibilità di rifornire ogni paese del mondo gratuitamente Non ci sarebbero più aborti in tutto il mondo se non per motivi rari e plausibili quali stupri, pericolo per la madre o gravi handicap (quello selettivo per sesso lo trovo abominevole). Ogni nascita sarebbe accolta con gioia e amore, desiderata, voluta, cercata. Ma un dubbio ancora mi resta: e se al Ferrara non gli e ne fregasse nulla della 194 ma fosse (guarda caso) un bel progetto per rastrellare voti cattolici e poi offrirli a qualcuno? o anche usarli in proprio, non farebbe differenza. Esagero? il fatto è che nessun politico ha la mia incondizionata fiducia. ciao mary |
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05-04-2008, 18.23.14 | #20 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Giuliano Ferrara e l'aborto
Citazione:
Ti rispondo subito sileno… citazione di Koli “Non ho mai capito perchè una coppia che soffre di gravi ristrettezze economiche (estremizzo con la classica comunità africana), decida di concepire bambini. Non avrebbe più senso rispiamare a costoro (ma anche a se stessi), un esistenza contraddistinta dalla miseria?” Ho letto queste parole e ho “estremizzato” le mie considerazioni. Successivamente Koli ha perfezionato il suo intervento confermando il suo pensiero. Elimino dal mio post la parola “estremizzando”, sostituisco “impedisse” con “insegnasse a non” e dopo “legge” aggiungo un “di buon senso” e cancello tutto il resto. Pare che il buon senso non possa essere il cibo preferito di chi ha come priorità assoluta la sopravvivenza. Quello viene come conseguenza dell’aver risolto in parte quella priorità. citazione di Koli “Prima ancora che intervengano strumenti coercitivi al fine di impedire il concepimento alle coppie focose, dovrebbe, secondo me, intervenire il buon senso degli individui stessi. Il mio esempio delle comunità africane, aveva lo scopo di rilevare quanto assurdo fosse il concepimento di una plurailtà di bambini per ciascuna coppia, in condizione sussistenza nonchè di fame fisica. In altre parole; se io come singolo faccio fatica soddisfare le mie esigenze materiali, come realizzerò una vita degna di questo nome ai miei figli.” Adesso che è più chiaro il pensiero non estremizzerò e non cercherò di leggere il pensiero di alcuno (mi è scaduto l’abbonamento al satellite ) e affermo che non mi sono poi così sbagliato nell’interpretazione. Devo anche precisare, sileno, che non sono un “buonista”. Sono un “dirittista” –che squallido neologismo!- nel senso che sono per il diritto di ogni donna di scegliere se avere o meno un figlio. Detto questo obietto sull’ultimo paragrafo di Koli. La solidarietà è vero che ha dei limiti, anzi a volte può essere deleteria per quei Paesi a cui la si offre come una sorta di pietà. Penso che più dell’euro donato tramite telefono gli Stati ricchi, noi,(diventati tali ANCHE per lo sfruttamento di quei Stati) dovrebbero contribuire seriamente alla crescita economico-sociale di quei paesi senza chiedere nulla in cambio. Koli trova assurdo il concepire in condizioni di estrema povertà. I figli per quelle popolazioni possono essere e sono ricchezza – certo non nel senso che noi diamo al termine – e prosecuzione delle loro culture. Penso anche che quei popoli se fossero educati a coltivare e costruire la loro storia e anziché usare le braccia per imbracciare fucili le usassero per imbracciare attrezzi di pace, in un arco di tempo ragionevole potrebbero risolvere in loco il problema della loro sopravvivenza. Per quanto riguarda il cosiddetto diritto di non esistenza, mi sembra una assurdità giuridica che non ha alcuna base seria su cui poggiare. Sono d’accordo con frollo. Care cose. |
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