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14-10-2005, 13.43.25 | #42 |
Ospite
Data registrazione: 14-10-2005
Messaggi: 11
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Ciao!
Rispondo da diretto interessato visto che dipingere è una mia passione. Penso che l'Arte sia il risultato della sublimazione del dolore, nel senso che trovo l'espressione artistica come qualcosa che avviene quando si è passati attraverso la sofferenza ma ormai si è giunti ad una certa serenità. Personalmente dipingo solo quando sono entusiasta e "su di giri", quando son triste non ci riesco. Spesso le opere migliori vengono proprio quando passo un bel periodo dopo uno più profondo e triste. |
22-10-2005, 20.51.28 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-10-2004
Messaggi: 470
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Citazione:
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31-10-2005, 22.29.20 | #44 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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questi ultimi interventi mi fanno pensare che forse il meccanismo è questo: ci si trova ad un certo punto in un vicolo cieco, fatto di sofferenza: non si sa più cosa e come farlo. Quindi si accumula dolore, poi sofferenza. Tutto si somma a ciò che esiste fino a quando la disperazione si traforma in forza creativa o distruttiva. Nel primo caso si inizia a dipingere, scrivere, ecc.... nel secondo... beh, non è difficile da immaginare. A me è capitato così, prima di scrivere il mio libro autobiografico e, rileggeno quanto da voi scritto, mi è venuto in mente che forse questa è la regola.
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01-11-2005, 11.48.16 | #45 |
Ospite
Data registrazione: 05-10-2005
Messaggi: 10
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Arte e Psicologia
in qualche modo c'è un nesso tra ARTE e SOFFERENZA dal punto di vista psicologico, anzi, psicofisiologico.
La sofferenza è uno stato che definiamo di "stress" per un sistema, ad esempio l'organismo umano. A tale stato di disagio l'organismo reagisce attivando dei processi tesi alla risoluzione di queste "tensioni" (che noi definiamo periferiche o centrali rispetto al Sistema Nervoso Centrale o SNC). Tensioni periferiche sono ad esempio quelle muscolari. Quando ad esempio URLIAMO o CANTIAMO oppure quando SCRIVIAMO o LEGGIAMO oppure ancora quanto ASCOLTIAMO, GUARDIAMO o SUONIAMO,ecc. stiamo mettendo in atto dei processi complessi che impegnano l'organismo tutto. Quello che facciamo è un direzionare alcune tensioni e cercare di risolverle. Così ad esempio la musica crea TENSIONI (giochi tra frequenza, timbro, armoniche, volume, toni,...) e le libera. Ecco che ad esempio si può creare SUSPANCE e poi improvvisamente rilassare i muscoli, ecc. L'organismo cerca di risolvere i propri stati di sofferenza e trova strategie varie. L'arte, in qualità di espressione e comunicazione emotiva e cognitiva (oggi la definiamo emotocognitiva), permette tale risoluzione di tensioni. Noi comunichiamo attraverso la rappresentazione quello che non riusciamo a comunicare attraverso altre modalità. Questo è quello che definiamo oggetto in psicologia. Quando un "oggetto" non esiste già nella realtà condivisa (sono quelli che chiamiamo oggetto-soggettivi, ovvero stati soggetti di tensione, emozione, sofferenza, gioie particolari, ecc.) dobbiamo crearlo per poterlo manipolare, conoscere e presentare agli altri. In questo consiste nella maggior parte delle volte la produzione artistica (quando non ha obiettivi chiaramente commerciali). E' più facile in questa cultura che le emozioni più difficilmente esprimibili siano legate alla sofferenza (è anche il motivo per il quale i mostri attraggono di più dei buoni o dei personaggi positivi) ed è per questo che spesso arte e sofferenza sono legate. L'esperienza estetica, quella dell'arte, è un processo complicato ma anche molto studiato e soltanto negli ultimi 10 anni sono nate conoscenze scientifiche sull'argomento che, a volte, stravolgono quello che è la conoscenza comune. vi invito su PSYREVIEW la rivista di scienze psicologiche del gruppo SRM Psicologia. Ci sono articoli scientifici sempre aggiornati ad accesso completamente libero. |
03-11-2005, 21.40.38 | #46 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Re: Arte e Psicologia
L'esperienza estetica, quella dell'arte, è un processo complicato ma anche molto studiato e soltanto negli ultimi 10 anni sono nate conoscenze scientifiche sull'argomento che, a volte, stravolgono quello che è la conoscenza comune.
Potresti approfondire questo passaggio? Grazie |
18-11-2005, 19.59.00 | #47 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-07-2005
Messaggi: 47
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posso parlare per esperienza personale,scrivo poesie da molto tempo,la mia prima l'ho scritta per un fatto che mi tocco' profondamente ovvero la strage dei carabinieri di nassiria,fu la goccia che fece traboccare il vaso,erano successe tante cose prima,nessuna positiva:le due torri, tornadi vari,guerre,morti,e tutto si accomulava dentro e faceva male,ho trovato il modo per prendere tutti questi miei pensieri e preoccupazioni concretizzandoli in parole,per dargli un senso,per vedere come era la mia situazione,se valeva ancora la pena continuare,ho scritto sempre da allora,di amori mai avuti,di dolori,morti di parenti vari,di amici,la perdita di una opportunità e così via,poi un giorno ho conosciuto qualcosa che somiglia all'amore(quello vero) e li non ho più saputo scrvere,perchè non riesco a descrivere l'amore se di amore vengo nutrito ogni giorno,non ne sento la mancanza,non ho bisogno di descriverlo,è come se facessi una poesia sull'andare a scuola,lo faccio ogni giorno(andare a scuola),non so se mi sono spiegato,probabilmente no
Ultima modifica di Mr. Bean : 18-11-2005 alle ore 20.08.40. |
19-11-2005, 20.57.46 | #48 |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Gentili amici,
la vera arte nasce spesso da terribili "Alchemie interiori". Ci sentiamo come un vaso rovente immerso in un acqua che cerca di spegnerlo. Poi per mezzo dell'aria, torniamo in terra a creare il vissuto. ### I 4 elementi della croce li abbiamo dunque passati tutti. ### Quando ho scritto poesie, le migliori, le ho "Covate" per 2 o 3 giorni... Poi il parto in 5 minuti. Cosa è successo invece a voi nello scrivere, nel dipingele o nel comporre? Saluti particolari agli Artisti |
23-11-2005, 13.00.55 | #49 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Alessandro... a me è successo che avevo un peso di cui liberarmi, ed ho scritto. Poi mi sono sentito più leggero. Anch'io ci ho messo parecchio per mettere insieme tutte le idee. Ho dovuto attendere che maturasse dentro di me la consapevolezza di scrivere innanzitutto per me, e poi anche per gli altri... mi è servito? direi di sì.
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