Ai concerti, quando l'esecuzione si è conclusa, il silenzio ancora trabocca della sostanza musicale appena trascorsa, la composizione è interamente concentrata in sintesi avanti a noi, dentro di noi, come comparve al compositore che con mano febbrile l'ha trascritta nel suo evolversi.
Nell'attimo estatico della fine chi ascolta è in contatto direttamente con l'essenza generatrice di quella musica, si fonde nela musica stessa, realizzando l'identità tra soggetto e oggetto.
"Ascolta,
Di note nascoste brulica ogni pausa.
Chiare, argentine, diacce, aguzze, ci stimolano,
Ci penetrano i sensi, ci vivono nell'anima"
Shelley
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